Ben 20 milioni di copie vendute, per mesi in cima alle classifiche di tutto il mondo: il romanzo che ha ispirato il film capolavoro di Steven Spielberg, “Lo squalo“, romanzo cult di Peter Benchley celebra i suoi primi cinquant’anni con un’edizione rivista e ampliata in libreria con Magazzini Salani editore. La nuova edizione contiene materiali inediti dall’archivio personale dell’autore, tra cui riproduzioni del manoscritto originale, fotografie scattate sul set e resoconti di Benchley sull’esperienza di scrivere uno dei thriller più iconici di sempre e di lavorare come sceneggiatore dell’adattamento cinematografico accanto a Spielberg.
Una trama ricca di suspense
Una notte d’estate sulla spiaggia di Amity, Long Island, una donna si tuffa in acqua per una nuotata. La mattina seguente, il suo cadavere viene ritrovato poco lontano, orrendamente mutilato. L’assassino è una spaventosa creatura degli abissi marini, il terribile squalo bianco ‘mangiatore di uomini’. Il capo della polizia, Martin Brody, intende chiudere la spiaggia, ma il sindaco e i cittadini si schierano contro di lui, temendo ripercussioni negative sull’economia locale, incentrata sul turismo.
Persino la stampa cerca di insabbiare la notizia. Quando però l’animale torna a colpire uccidendo un bambino, Brody inizia la sua caccia, mentre l’intera comunità viene paralizzata dall’incubo di una presenza quasi demoniaca. Per la comunità di Amity lo squalo è il cataclisma: La trama segue il capo della polizia locale, Martin Brody, il biologo marino Matt Hooper e il cacciatore di squali Quint mentre cercano di fermare la creatura assassina. Benchley, con il suo stile narrativo incisivo e la sua capacità di costruire tensione, è in grado di costruire un’atmosfera di paura palpabile che cattura i lettori dalla prima all’ultima pagina.
Lo squalo: le ragioni del successo nell’America degli anni Settanta
Cinquant’anni fa, nel 1974, il mondo della letteratura e della cultura popolare veniva scosso dall’uscita di un romanzo che avrebbe ridefinito il genere del thriller e dell’horror: “Lo Squalo” di Peter Benchley. Con la sua pubblicazione, lo scrittore non solo ha regalato al pubblico un’esperienza di lettura avvincente e angosciante, ma ha anche creato un fenomeno culturale che perdura ancora oggi. Ma quale era il clima dell’America degli anni Settanta ? Gli Stati Uniti stavano attraversando un periodo di grandi cambiamenti sociali e culturali.
L’ansia e l’incertezza erano sentimenti diffusi, e Benchley seppe sfruttare abilmente questi stati d’animo, incanalandoli in una storia che parla delle paure più profonde e primordiali degli esseri umani. Lo Squalo divenne rapidamente un bestseller, toccando corde sensibili nei lettori, sfruttando l’ingiustificato ma comprensibile terrore verso gli squali che, fino a quel momento, erano creature relativamente poco conosciute e ancor meno comprese.
Dal libro al film
L’uscita del film “Lo Squalo” nel 1975, diretto da Steven Spielberg, amplificò ulteriormente l’impatto del romanzo. Spielberg trasformò la storia di Benchley in uno dei più grandi successi cinematografici di tutti i tempi, dando vita al concetto di blockbuster estivo. Il film non solo introdusse tecniche innovative di regia ed effetti speciali, ma stabilì anche nuovi standard per il genere thriller. Inoltre il film fu distribuito in un gran numero di sale contemporaneamente, creando un evento cinematografico di massa e rendendolo un successo senza precedenti.
La colonna sonora iconica di John Williams, infine, con il suo tema minaccioso, è ancora oggi immediatamente riconoscibile e continua a evocare sensazioni di angoscia.
50 anni e non li dimostra
Cinquant’anni dopo la sua pubblicazione, “Lo Squalo” rimane una pietra miliare nella letteratura e nel cinema, in quanto racconto di vita, di storia, di emozioni. Il romanzo ha influenzato innumerevoli opere successive, da libri a film, fino a serie televisive. La paura degli squali, alimentata dal libro e dal film, ha portato un aumento della consapevolezza e della ricerca su queste affascinanti creature marine, ma ha anche contribuito a diffondere stereotipi negativi che hanno avuto conseguenze ambientali significative. Proprio per questo motivo Peter Benchley divenne un fervente sostenitore della conservazione marina. Riconoscendo l’impatto che la sua opera aveva avuto sulla percezione pubblica degli squali si dedicò a promuovere una maggiore comprensione e protezione di questi animali.