La classifica dei libri classici più amati su Tik Tok. È boom per i grandi romanzi evergreen

16 Settembre 2025

Uno studio di Libreriamo svela perché i giovani amano i grandi libri classici su TikTok. Scopri la classifica aggiornata dei romanzi più virali.

Boom dei libri classici su Tik Tok. Ecco la classifica dei romanzi più amati

Capita sempre più spesso che a dettare i gusti letterari non siano solo le librerie, la scuola o le università, ma una piattaforma nata per i “balletti” e i trend musicali. Tik Tok, con la sua comunità #BookTok, ha trasformato i grandi libri classici della in veri fenomeni virali, spingendo milioni di giovani, e non solo, a leggere Jane Austen, F. Scott Fitzgerald, Louisa May Alcott, Dostoevskij, solo per citare qualche personaggio.

Tik Tok è nato come social leggero, fatto di balletti e trend musicali, ma oggi è anche una delle piattaforme più influenti nel mondo editoriale. La community di BookTok ha superato i 300 miliardi di visualizzazioni globali e ha trasformato libri dimenticati in fenomeni planetari. Non si tratta solo di novità editoriali: i classici della letteratura stanno vivendo una seconda giovinezza, conquistando milioni di giovani lettori che li scoprono per la prima volta.

Uno studio di Libreriamo sul fenomeno libri classici e Tik Tok

Il paradosso è affascinante. In un social basato sulla velocità, trionfano anche romanzi classici complessi e profondi. Proprio per questo Libreriamo ha voluto realizzare uno studio, che si è avvalso anche dell’ausilio delle AI più in voga come Google Gemini e Chat GPT (per poter calcolare e fare una stima credibile dei numeri enormi planetari), al fine di comprendere quali sono i classici che resistono al tempo e stanno vivendo oggi un’autentica rinascita digitale. La realtà è che i linguaggi più contemporanei hanno permesso, grazie a clip da 15 secondi, citazioni potenti e mood estetici, di rendere immortali storie scritte oltre un secolo fa.

La classifica dei libri classici più amati su Tik Tok

A settembre 2025 la classifica dei classici più popolari su TikTok non lascia dubbi. Si sottolinea che lavorando su grandi numeri parliamo di numeri sempre stimati.

1. Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
Con oltre 10,5 miliardi di visualizzazioni, è il re incontrastato di BookTok. L’amore ironico e tormentato tra Elizabeth Bennet e Mr. Darcy ha tutto ciò che serve per diventare virale: tensione romantica, dialoghi brillanti, ribellione contro le convenzioni sociali. Il trend Regency-core, fatto di balli, abiti eleganti e citazioni pungenti, ha trasformato il romanzo in un fenomeno globale che unisce romanticismo e femminismo ante litteram.

2. Il Grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald
A quota 4,11 miliardi, Gatsby resta il simbolo dell’estetica decadente. La villa scintillante, le feste sfrenate e l’illusione del sogno americano forniscono un immaginario visivo irresistibile. Gli utenti usano il romanzo per riflettere sulla fragilità dei desideri e sulla vanità del successo, creando video che mescolano nostalgia, lusso e malinconia.

3. Piccole Donne di Louisa May Alcott
Con 4,06 miliardi di visualizzazioni, è il libro che più di ogni altro parla di crescita personale e legami familiari. Jo, Meg, Beth e Amy rappresentano archetipi universali con cui la Gen Z si identifica:indipendenza, fragilità, sogni e sfide. Su TikTok viene celebrato come un romanzo che dà voce alla sorellanza e al coraggio di essere se stessi in un mondo che ti vorrebbe diverso.

4. Il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
A 1,56 miliardi, continua a crescere stabilmente. È il manifesto perfetto della Dark Academia: estetica decadente, riflessioni sull’arte e la bellezza, crisi dell’identità. TikTok lo ama perché racchiude in sé il fascino dell’oscurità e il dramma del vivere in superficie: un tema molto vicino all’ossessione contemporanea per l’immagine.

5. Jane Eyre di Charlotte Brontë
Con 862,1 milioni, resta uno dei classici più amati. Jane è un’eroina ribelle e indipendente che sfida le convenzioni e rivendica il diritto alla propria dignità. Su TikTok il romanzo viene interpretato come una storia di emancipazione femminile ante litteram, che unisce romanticismo gotico e critica sociale.

6. Cime Tempestose di Emily Brontë
A quota 778,4 milioni, è l’opera che più incarna il romanticismo estremo e distruttivo. Heathcliff e Catherine sono diventati icone tragiche di un amore che supera la vita e la morte. I video che ne parlano puntano su paesaggi tempestosi, musiche malinconiche e citazioni dolenti, trasformandolo in una metafora perfetta della passione assoluta.

7. Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij
Con 473,5 milioni, cresce lentamente ma resta imprescindibile. Il tormento psicologico di Raskol’nikov affascina chi ama scavare nell’abisso della coscienza. Su TikTok funziona soprattutto grazie alla sua intensità morale ed esistenziale, che lo rende un classico perfetto per i video più introspettivi e drammatici.

8. Anna Karenina di Lev Tolstoj
A 343,8 milioni, è un romanzo che non ha bisogno di mode. La tragedia di Anna, divisa tra passione e dovere, continua a parlare alle nuove generazioni, soprattutto in chiave di libertà femminile e critica alle convenzioni sociali. Viene seguito perché offre spunti di riflessione sulla vita autentica, sull’amore e sull’autodeterminazione.

9. Le Notti Bianche di Fëdor Dostoevskij
La rivelazione dell’anno con 231,4 milioni di visualizzazioni, ha scalato posizioni che nessuno immaginava. Breve e intensissimo, racconta la fragilità dei sogni e la solitudine. Su TikTok è diventato un “romanzo delle emozioni”: i creator lo usano per parlare di malinconia, notti insonni, speranze infrante. È perfetto per video confessionali e struggenti.

10. Madame Bovary di Gustave Flaubert
Chiude la classifica con 75,9 milioni. Non è virale come altri titoli, ma è amatissimo da chi cerca una riflessione più intima e realistica. Emma Bovary, con la sua insoddisfazione e i suoi sogni infranti, rappresenta la tensione eterna tra desiderio e realtà: un tema che continua a toccare corde profonde anche nei lettori contemporanei.

Una nuova opportunità per i libri e per i grandi classici

Questo fenomeno è importante perché offre una nuova opportunità al libro, inteso sia come medium sia come forma di consumo culturale. Affinché le nuove generazioni continuino a vivere i libri come compagni di viaggio, è necessario cambiare il modo in cui vengono proposti e suggeriti.

Non significa banalizzare i contenuti, come qualcuno teme, ma riattualizzarne la comunicazione. Portare i classici fuori dal tempio dei soliti salotti per pochi, dalle presentazioni statiche, dai premi e festival chiusi in sé stessi.

I libri, per loro natura, custodiscono conoscenza e grandi storie, hanno un potere di coinvolgimento trans-generazionale che non si esaurisce mai. Serve solo il coraggio di rinnovarne il linguaggio, per farli arrivare a un pubblico più ampio. Per noi di Libreriamo, questa è stata la missione fin dalla nascita: avvicinare il maggior numero di persone alla lettura e rendere la cultura un bene comune.

Perché i classici funzionano su Tik Tok? Una lettura sociologica del fenomeno

Su Tik Tok i classici funzionano perché convertono “emozione” in “legame sociale” e “cultura” in “estetica replicabile“. Il canone diventa un linguaggio comune, breve da condividere e profondo da esplorare se qualcuno ti accompagna e condivide.

È bene sottolineare che i classici sono “serbatoi di emozioni ad alta intensità” (amori impossibili, colpa, redenzione, ingiustizia), cioè esattamente il tipo di stimolo che gli algoritmi tendono a premiare perché massimizza attenzione e interazione. Nella prospettiva delle affective publics, come afferma la sociologa delle comunicazioni Zizi Papacharissi, l’emozione non è un semplice effetto collaterale. È il collante che crea micro-comunità istantanee attorno a un brano, una scena o una citazione.

L’utente che si “emoziona” su Le Notti Bianche o si “indigna” per le convenzioni sociali in Jane Eyre non “reagisce” soltanto. Tende a far performare il sentimento, lo rende condivisibile, costruisce identità. Per dirla con un altro sociologo come Erving Goffman, la presentazione di sé passa attraverso il “come” si prova un’emozione davanti a un testo canonico: il sentire diventa capitale simbolico da esibire (io capisco, io vibro, io “sono quel tipo di lettore”).

Estetiche perfette per i contenuti visivi

“Dark Academia”, “Regency-core”, “Gotico” sono forme estetiche che generano identità, pronte all’uso. La sociologia dei consumi mostra come le estetiche siano codici per riconoscersi (“tribal branding”) e “fare comunità” senza conoscersi personalmente. Qui l’”aesthetic labor” dell’utente (abiti, luci, props, editing) traduce il capitale culturale, secondo un altro grande studioso del sociale e dell’estetica come Bourdieu, in capitale visivo. Il senso è che non basta sapere che Dorian Gray parla di identità, ma lo deve “esibire” con librerie, candele, velluto, pergamene.

L’estetica non è superficie, ma è linguaggio sociale che riduce i “costi di accesso”, permette di capire subito “di che mondo si tratta”. In tal senso  moltiplica la replicabilità e l’uniformità. Così i romanzi diventano pattern visivi condivisi e “componibili”.

Temi universali che parlano al presente

I libri classici offrono matrici narrative (identità, conformismo, libertà, desiderio, esclusione) che la Gen Z rilegge attraverso questioni contemporanee (gender, agency, salute mentale, body politics). Qui opera un doppio movimento:

1. Attualizzazione
L’utente “traduce” il tema (es. Anna Karenina → autodeterminazione femminile) e lo reinserisce nel proprio vissuto;

2. Riconoscimento
La comunità conferma che quella lettura è legittima.

Questo processo è tipico della cultura partecipativa, come afferma Jenkins. Il significato non è calato dall’alto, ma co-costruito. Il canone smette di essere totem scolastico e diventa infrastruttura narrativa per discorsi identitari. Ne risulta un canone dinamico: stabile nei titoli, mobile nelle interpretazioni.

L’effetto trailer: citazioni e frammenti

TikTok funziona come macchina in grado di scomporre grandi concetti, in pezzi sempre più piccoli (Granularizzazione). I testi lunghi vengono scomposti in unità emotive e visive ad alta densità (una frase, un confronto di personaggi, un “vibe” musicale).
È la logica del paratesto teorizzato dal critico letterario Gerard  Genette, applicata al social. L’utente consuma cornici, riassunti, reaction e highlight prima (o al posto) del testo integrale. Sociologicamente questo abbassa le barriere di ingresso (tempo, ansia da difficoltà, timore del “non capirò”) e crea anticipazione.

Il frammento diventa “prova di gusto” che incentiva l’impegno successivo. Ma è anche un’economia dell’attenzione. Il ciclo breve (clip-emozione-interazione) è premiante e rischia di sostituire la lettura continuata se non è ri-canalizzato verso pratiche più profonde (club di lettura, long-form, edizioni commentate).

Due dinamiche trasversali che spiegano il boom

Oltre ai motivi estetici ed emotivi, ci sono fattori più profondi che spiegano perché i libri classici continuano a prosperare su TikTok. Non si tratta soltanto di mode passeggere, ma di vere dinamiche sociali e culturali che trasformano la lettura in un’esperienza condivisa e identitaria. Tra queste, due sono particolarmente decisive:

1. Dal capitale culturale al capitale relazionale
Su TikTok “saperne di classici” vale perché connette: like, commenti, duet sono forme di riconoscimento. L’autorevolezza non è solo erudizione, ma utilità sociale (spiego bene, emoziono, rendo accessibile). Il prestigio del canone si trasforma in prestazione di cura culturale: ti porto dentro il testo, ti aiuto a sentirlo.

2. Memetica e adattabilità del canone
I classici sono altamente modulabili, generano meme, suoni, formati re-mixabili. Questa plasticità è decisiva in ambienti in cui la circolazione è più importante dell’origine, secondo lo studioso russo Mikhail Shifman. Un libro “vive” quanto più può essere rifatto, citato, ibridato con altre tendenze (make-up, fashion, lifestyle).

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