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Libri al Parlamento, ecco i primi interventi dei nostri ”Book premier”

Investire nella scuola e nelle Università, più fatti e meno parole, non pensare al benessere materiale ma sviluppare un maggiore senso civico e pensare a fare gli interessi dei cittadini. Sono questi i primi messaggi rivolti ai politici da parte dei ''Book Premier'' che hanno aderito a ''I libri al Parlamento''...

Da Niccolò Machiavelli a Sandro Pertini, ecco i primi aforismi che sono arrivati sulla pagina Facebook di Libreriamo

MILANO – Investire nella scuola e nelle Università, più fatti e meno parole,  non pensare al benessere materiale ma sviluppare un maggiore senso civico e pensare a fare gli interessi dei cittadini. Sono questi i primi messaggi rivolti ai politici da parte dei “Book Premier” che hanno aderito a “I libri al Parlamento”, la campagna social di Libreriamo in cui gli utenti di Facebook sono chiamati a inviare una frase tratta dal loro libro preferito e che vorrebbero consegnare ai politici per governare meglio. Da Niccolò Machiavelli ad Alessandro Manzoni, da Sandro Pertini a Paulo Coelho, ecco i primi aforismi che sono arrivati dai nostri Book Premier.

Ernesto De Stefano
La scuola è un organo costituzionale perché forma il cittadino di domani, è la precondizione dell’esercizio della democrazia.
Piero Calamandrei

Turi Curello
Questo è un fatto. E i fatti sono la cosa più ostinata del mondo.

Mihail Bulgakov (Il Maestro e Margherita)

Lorenzo Carbone
Giudica alle mani, non agli occhi
Niccolò Machiavelli (Il Principe)

Biblia La Libreria
“Amici miei, io non resto un minuto di più su questa sedia se la mia coscienza si ribella. Non accetterò mai di diventare complice di coloro che stanno affossando la democrazia e la giustizia in una valanga di corruzione.”
Sandro Pertini (La politica delle mani pulite – Instant book Chiarelettere)

Adriana B.
‎”Ho imparato che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doversele mangiare…”
Paulo Coelho (Aleph)

Maria Grazia Mosconi
La tua posizione non ti dà mai il diritto di comandare. Solo il dovere di vivere in modo tale da permettere agli altri di seguire il tuo ordine senza esserne umiliati. (p. 123)
Dag Hammarskjold (Tracce di cammino, Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, 1992, 2005)

Barbara Cangini
‎”Si dovrebbe pensare più a far del bene che a star bene e così si finirebbe anche a star meglio”
Alessandro Manzoni (I Promessi Sposi)

Maria Sardella
“Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono »
José Saramago (Cecità)

La RAI ai Cittadini
Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Alexis de Toqueville (La democrazia in america)

Flavio Bisaro e Nicoletta Riva
‎”Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”
(“Adriano” alias Marguerite Yourcenar)

Cristina Marziali
“Sconfortante sarebbe il tramonto degli scioperi mentre i padroni continuano a durare; perché ogni sciopero anche fallito è evidenza del sopravvivere dello spirito. Sconfortante sarebbe notare che l’Umanità rinuncia a soffrire e morire per un’idea; perché è questa la qualità fondamentale che è alla base dell’Umanità, questa la prerogativa che distingue l’uomo dalle altre creature dell’universo.”
John Steinbeck (Furore)

 

11 febbraio 2013

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