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Le manie curiose e segrete dei lettori

Tutti hanno delle abitudini strane e curiose quando leggono. Abbiamo raccolto le vostre manie e ne abbiamo fatto un articolo

MILANO – Ognuno di noi, quando legge, ha delle piccole manie, delle segrete abitudini che sembrano solo nostre, ma che in realtà sono condivise molto più di quanto pensiamo. Questo perché leggere è un fatto intimo, da vivere in compagnia di se stessi, in cui si può essere liberi. I lettori hanno delle abitudini strane, dal leggere in rigoroso silenzio, al leggere solo da sdraiati, all’illustrare le storie che si hanno letto, al non prestare mai i propri libri, a leggere l’ultima parola di un libro prima ancora di iniziarlo. Abbiamo pensato di chiedere a voi lettori quali siano le vostre curiose abitudini in fatto di libri e ne abbiamo fatto un articolo.

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Alla ricerca della copia più bella

Molti di voi ci hanno confessato di essere particolarmente puntigliosi nell’acquistare i libri. Siete alla ricerca della copia meglio stampata, della copertina più bella, e addirittura della copia che nella pila si trova più in fondo in modo tale da essere sicuri che nessuno l’abbia toccata prima di voi. Deborah C. scrive: “Quando li acquisto prendo sempre l’ultimo in fondo…convincendomi che non l’abbia toccato nessuno…“.

Ne compro due copie per sicurezza

Alcuni di voi comprano addirittura due copie dello stesso libro, perché non si sa mai. 

Annusare le pagine

Cosa c’è di più irresistibile dell’odore delle pagine di un libro? L’odore di carta stampata è un tratto saliente del libro al quale i lettori non sono disposti a rinunciare, e che le moderne tecnologie non sono in grado di riprodurre nell’esperienza di lettura digitale, se non con profumi surrogati. Rita F. commenta: “Appena preso un libro, lo apro e lo odoro al centro. Adoro il profumo di un certo tipo carta.”
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Dialogare con i personaggi

Leggere è un atto che coinvolge varie attività cerebrali, tra cui, in primo luogo, la fantasia. Immaginarsi i personaggi in carne ed ossa e non come personaggi di carta è quindi automatico. Alcuni voi parlano addirittura con i personaggi, dato che loro parlano tanto con noi.

Abbracciare e baciare i libri

Un libro è quel bellissimo e potentissimo oggetto che ci stimola forti emozioni. Ecco perché alcuni di voi hanno segnalato di abbracciare i libri, o di non poter uscire di casa senza averne uno in borsa, o perfino di baciarli.

Non poter aspettare la fine di un libro, che già se ne è incominciato uno nuovo

La cosa interessante è che leggere è talmente assuefante che ci scrivete che quando giungete all’ultimo capitolo del libro che state leggendo sentite l’esigenza di iniziare, in parallelo, un altro libro, proprio per non interrompere mai la lettura.

Prestito? No, grazie

Ecco. La maggior parte dei lettori non presta libri perché sono troppo gelosi e affezionati ai propri libri. Prestare dei libri? Assolutamente no. E se poi si sciupano? E se poi mi fanno delle orecchie? E se poi me li perdono o, peggio ancora, non me li restituiscono più? Assolutamente no. I libri sono un bene insostituibile e per ciò va conservato bene. Un’eccezione è costituita da Ermanno D. che commenta: “Non so se sia una strana abitudine ma a me piace che i miei libri “girino”: mi piace prestarli alle persone a cui vogliamo bene, perché così mi sembra di farli entrare un po’ alla volta nel mio cuore.”

Più il libro è vissuto, più è bello

Al contrario dei gelosissimi dell’integrità dei propri libri, esistono coloro che amano i volumi vissuti. E allora via di sottolineature e di orecchie! Si toglie la copertina e si lascia libera la propria mano che, armata di matita, scrive appunti ai margini, sottolinea le parole e le frasi più belle… Un libro più personale certo: de gustibus non disputandum est.

Leggere l’ultima parola del libro appena acquistato

Aldilà di come manteniamo i libri, interessante è notare come leggiamo i libri: alcuni infatti appena acquistano un volume, ne devono leggere le ultime pagine, o le ultime righe, o le ultime parole. Sembra un paradosso, ma c’è una poesia in questo modo di fare. È come se una singola parola (in questo caso quella finale) possa contenere tutta l’essenza di un libro. Erica R. scrive: “Da piccola leggevo le prime due pagine e le ultime due. Cercavo di immaginare tutta la storia e solo poi riprendevo la lettura.

Usare i segnalibri più bizzarri

C’è chi utilizza dei segnalibri più tradizionali, acquistati ad hoc, e chi invece utilizza per segnare la pagina a cui è giunto ogni tipo di oggetto: dai biglietti del treno, alle carte delle caramelle, alle… calcolatrici.

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