Lo scrittore ungherese László Krasznahorkai si è aggiudicato il Premio Nobel per la Letteratura 2025. Già vincitore dell’International Booker Prize, Krasznahorkai è noto per i suoi romanzi dalla prosa fiume e dall’intensità visionaria. La sua opera è nota per la prosa complessa, le frasi lunghe e ipnotiche, e per i temi che spesso ruotano attorno all’Apocalisse, alla decadenza e alla malinconia.
I libri da leggere di László Krasznahorkai
Per apprezzarne la penna stilistica e approfondire le tematiche affrontate nelle sue opere, scopriamo i libri di László Krasznahorkai, molti dei quali pubblicati in Italia da Bompiani.
Satantango (1985)
Si tratta del romanzo d’esordio di László Krasznahorkai , che lo ha portato alla notorietà internazionale. Questo capolavoro dark è ormai considerato un vero e proprio classico contemporaneo. Ci troviamo in Ungheria, il comunismo è ormai al tramonto e nella fangosa campagna ungherese quel che resta di una comunità di individui abbrutiti vive una vita senza speranza in una cooperativa agricola ormai in sfacelo. Tutti vogliono andarsene e sperano in un futuro migliore grazie al denaro che riceveranno dalla chiusura della loro fattoria collettiva.
Quando all’improvviso si diffonde la notizia che il carismatico Irimiás, sparito due anni prima e dato ormai da tutti per morto, è stato visto sulla strada che porta al villaggio e sta per tornare pare un miracolo. È l’inizio dell’attesa, dell’avvento incombente di qualcosa che li può liberare ma che avrà pesanti conseguenze sulle loro vite disperate. Si troveranno infatti a far fronte non solo alle astuzie di Irimiás, ma anche ai conflitti che li dividono.
Melancolia della resistenza (1989)
In quest’opera, l’autore ungherese László Krasznahorkai approfondisce i temi dell’alienazione e del crollo sociale. Ci troviamo sempre in Ungheria, dove in città è arrivato il circo. Nulla di strano, se non fosse che il circo ospita una balena imbalsamata, la più grande del mondo, e che la città è sperduta nella campagna ungherese, un non luogo dominato da incertezza e declino. Tutti sono in attesa che accada qualcosa e sarà proprio il circo a detonare il cambiamento. Tra i tanti personaggi che popolano questo romanzo sociale spiccano Eszter, che spera nel caos e nell’anarchia per accrescere il suo potere, e Valuska, postino e sognatore, che al contrario trascorre le sue giornate cercando la purezza nel mondo.
Guerra e guerra (1999)
Protagonista di questo libro di László Krasznahorkai è György Korin, il quale racconta di aver scoperto in un piccolo villaggio ungherese un antico manoscritto di incredibile bellezza: la storia epica di un gruppo di soldati che deve affrontare il ritorno a casa dopo una guerra disastrosa. Il valore del libro è tale che Korin decide di portarlo a New York e una volta lì riversarlo tutto in Rete per concedergli l’eternità. “Guerra e guerra” è la storia di questa missione, dei molti incontri del protagonista lungo il suo cammino, in un mondo diviso tra brutalità e bellezza.
Seiobo è discesa quaggiù (2008)
Luminoso e malinconico, “Seiobo è discesa quaggiù” è un invito da parte dell’autore László Krasznahorkai a esplorare il nostro innato desiderio di bellezza e a fare tesoro del tempo che dedichiamo alla contemplazione del sublime nelle sue forme più sorprendenti.
Attraverso le storie di oggetti preziosi e monumenti visitati con occhi nuovi, passando dalla Kyoto contemporanea all’antica Persia, dalla Firenze del Perugino alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, Krasznahorkai si interroga sull’arte, la creazione, la ricerca del sacro in una raccolta di racconti finora inedita in Italia.
Il ritorno del barone Wenckheim (2016)
Quest’opera di László Krasznahorkai, che gli è valso il National Book Award for Translated Literature nel 2019, è un romanzo visionario che racconta l’assurdità del presente al ritmo di una marcia funebre. Il protagonista è il barone Béla Wenckheim che, giunto ormai al capitolo decisivo della vita, torna nel paese natio in una sperduta provincia ungherese. A causa dei debiti di gioco è fuggito da Buenos Aires, dove viveva in esilio, e non desidera altro che riunirsi al grande amore di gioventù, la sua Marietta o Marika: lui la chiama Marietta, ma per tutti gli altri è Marika.
Il viaggio del barone si intreccia con quello del Professore, uno dei massimi esperti mondiali in muschi e licheni, che a sua volta si ritira dagli allori accademici per rinchiudersi in un selvatico eremitaggio e dedicarsi a faticosi esercizi di esenzione dal pensiero nelle immediate vicinanze della città di Béla Wenckheim.
Herscht 07769 (2021)
Modulando l’umorismo malinconico che è un tratto inconfondibile della sua straordinaria scrittura, con quest’opera László Krasznahorkai spiazza ancora una volta i lettori con un romanzo di terribile attualità, che parla di una piccola città ma ha il respiro universale della grande letteratura.
Kana sembra una delle tante cittadine dimenticate della Turingia, e proprio la sua remota desolazione ha attratto un manipolo di neonazisti. Gli abitanti li guardano con timore e sospetto. Solo Florian Herscht è convinto di avere amici da entrambe le parti. È un uomo robusto, gentile, chiaroveggente in virtù della sua innocenza, che crede devotamente in Bach, ha paura dei tatuaggi, è convinto che l’universo sia condannato a perdersi nel nulla e per informare tutti della catastrofe scrive lettere in modo ossessivo, persino ad Angela Merkel, che non gli risponde mai. All’improvviso al limitare della foresta arrivano i lupi: la fine del mondo si avvicina.
Avanti va il mondo (2024)
Uscito in Italia per Bompiani nell’ottobre 2024, con la traduzione di Dóra Várnai, il libro contiene ventuno storie raccontate da un’unica voce narrante per distrarre il lettore dal nostro mondo e spingerlo al limite, per lasciarci trasportare da un flusso di pensiero che conduce verso l’imprevisto con una forma imprevista.
Alcuni dei protagonisti: un interprete ossessionato dalle cascate, al limitare dell’abisso della propria mente, vaga per le strade caotiche di Shanghai. Un viaggiatore sovraccarico di suoni, colori e rumori di Varanasi incontra sulla riva del Gange un gigante che disquisisce sulla natura di una goccia d’acqua. Un bambino che lavora in una cava di marmo in Portogallo abbandona il suo posto per addentrarsi in un mondo diversissimo dalla sua greve quotidianità.