Sei qui: Home » Libri » L’amica geniale, il commento alla seconda puntata

L’amica geniale, il commento alla seconda puntata

MILANO – È andata in onda ieri la seconda puntata de L’amica geniale, la serie evento basata sui romanzi bestseller di Elena Ferrante che la scorsa settimana ha raggiunto un incredibile record d’ascolti. Questo secondo appuntamento sarà stato all’altezza del primo? Come saranno state raccontate le vicende delle giovani protagoniste?

L’adolescenza

Sul libro fa fondamento la serie che lo segue sì ma aggiunge anche, colora, definisce i dettagli dei personaggi e delle atmosfere. In questa seconda puntata entrano nuovi personaggi, vengono caratterizzate e fornite molte più informazioni ma soprattutto vengono presentate le due nuove Lila e Lenù diventate adolescenti e alle prese con i problemi legati alla loro crescita. Interpretate ancora una volta da due giovani attrici superlative, Elisa del Genio e Gaia Girace, questi due secondi capitoli (del romanzo e della serie) si aprono con una Lila già adolescente e una Lenù che deve ancora crescere, una metafora potentissima ad indicare la sostanziale differenza tra le due: una sempre avanti nella vita e sicura di sé, l’altra sempre un passo indietro, insicura, con un desiderio di rivincita che non trova pace.

L’arrivo delle mestruazioni

Le due bambine della prima puntata non esistono più, le abbiamo lasciate a giocare in cortile, adesso sono due ragazze alle prese con i cambiamenti del loro corpo e con il potere che questo può esercitare sugli uomini. Un momento delicato anche qui affrontato con tutta la violenza possibile: il menarca che spaventa e inorridisce viene spiegato e chiuso in quattro e quattr’otto e i ragazzi, a alle prese anche loro con i primi impulsi sessuali, regolano sul desiderio i comportamenti, spesso aggressivi, nei confronti delle donne. Non c’è pace per la giovane Lenù il cui sguardo sempre spento, si fa ancora più chiuso, il broncio si fissa sul suo viso incorniciato dai primi brufoli che la rendono insicura. Non c’è più il piacere di studiare perché la sua antagonista è chiusa nella bottega del padre ad occuparsi di un progetto segreto.

La rivalità tra Lila e Lenù

Ma ad un certo punto scatta quello che sarà lo snodo dell’intera vicenda: il rapporto tra le due ragazze  si fa scontro aperto, si fa a gara a chi si affermerà di più nella vita ed Elena, conscia di poter accedere ad un mondo che a Lila sarà precluso per sempre, riprende ad essere una studentessa modello. Nonostante il mondo non si faccia capire, i ragazzi siano  incomprensibili, ci sono sempre loro, i libri tra i quali rifugiarsi, la maestra a sostegno del progetto ambizioso di frequentare il liceo e l’amicizia ritrovata con Lila quando la promozione è finalmente assicurata. Le due sono le uniche che hanno capito la potenza dei libri, sanno che dalla conoscenza arriverà quel buono che hanno sempre agognato per cambiare la propria vita, oppure no? Lila, nonostante il divieto di frequentare la scuola, si forma da autodidatta, impara il latino e il greco prima della sua amica e vuole realizzare un progetto che cambierà le sorti della sua famiglia: una scarpa, una scarpa comoda e alla moda, flessibile e impermeabile sulla quale si baserà la produzione del futuro calzaturificio di famiglia. A complicare le cose adesso non ci sono solo più i pregiudizi, l’essere donna e le famiglie, ci sono anche i ragazzi che trasformano il quartiere in un campo di caccia per soddisfare le loro voglie. Lila non ci sta e si ribella anche se poi capisce che ha questo misterioso potere sugli uomini e che può utilizzarlo per accalappiare il pretendente migliore ed aspirare a quella ascesa sociale che nessun libro, preso in prestito in biblioteca, le può regalare.

Il Capodanno

Il quartiere grigio e impolverato viene riscaldato dalla musica di una festa per ragazzi che non tarda a prendere i toni di uno scontro da far west o la festa di Capodanno dai Carracci che diventa sfida a chi può permettersi pi fuochi d’artificio e testimoniare così la sua virilità e potenza economica. È qui che avviene l’episodio che Lila stessa definisce “smarginatura“: il non essere nel qui e ora, ma in una dimensione in cui il contorno delle persone comincia a disfarsi. Non vede più il fratello Rino per quello che è, il complice di un progetto, la figura a cui fare affidamento ma capisce che è in se stessa, nel suo potenziale, che risiede la chiave per cambiare le cose.

Io non vedo l’ora che arrivi la prossima settimana per vedere concretizzate le scelte delle due ragazze, in questa puntata ho amato le due nuove protagoniste e l’addatemento del libro che tuttavia non impedisce incursioni che regalano tratti aggiuntivi e inaspettati. A voi è piaciuta questa seconda puntata? Vi siete ritrovate nelle due giovani protagoniste?

© Riproduzione Riservata