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Le “lady doctors” di Ilaria Tuti protagoniste a Pordenonelegge

“Come vento cucito alla terra” (Longanesi) è l’ultimo libro di Ilaria Tuti e che l’autrice presenta a Pordenonelegge 2022

Come vento cucito alla terra” (Longanesi) è l’ultimo libro di Ilaria Tuti, il primo che non è ambientato nella sua terra, il Friuli Venezia Giulia e che l’autrice presenta a Pordenonelegge 2022. Ma chi cuce e che cosa? Si cuciono corpi, ma soprattutto anime e si parla di una storia vera cioè le lady doctors che fondano i primi ospedali militari gestiti solamente da donne durante la prima guerra mondiale.

“Sono al sesto libro – dice Ilaria Tuti – ed è il primo che non è ambientato nella mia terra non per scelta, perché sono le storie che arrivano a me. Sono molto curiosa e mentre leggevo un saggio sulla storia del ricamo, mi sono imbattuta in questa storia che mi ha spaventato proprio perché non aveva a che fare con la mia memoria e la mia terra. In Fiori di roccia era le vicende delle portatrici carniche che mi venivano raccontate quando era bambina e in questo caso invece non ho avuto nessun riferimento personale, ma scrivendo, ho capito che quanto raccontavo aveva a che fare con noi e con i nostri diritti.”

Le protagoniste: Flora e Louisa

Flora Murray si era laureata in Medicina e aveva lavorato a Chelsea, ma solo in cliniche per donne poi si trasferì in Francia dove aprì un ospedale militare, poi, dopoché l’attenzione mediatica la pose all’attenzione del governo inglese, venne richiamata per aiutare la patria.
“Le donne che studiavano medicina all’epoca – dice la scrittrice – erano tutte di alta estrazione sociale, aiutate dalla famiglia che dava il benestare a una sorta di capriccio perché era molto difficile praticare la professione cioè si poteva solo studiare. Si trattava di dottoresse di seconda generazione, ma potevano operare solo in ospedali di carità dove potevano trattare solo donne e bambini. Luoisa Garrett Anderson e Flora erano compagne nella vita, condizione sopportata ma non punita come invece accadeva agli uomini.

Erano militanti tanto che andarono in prigione, ma quando scoppiò la guerra ebbero la lungimiranza di capire che si era aperta una possibilità ovvero una speranza attiva così come era successo per le portatrici carniche; nel loro caso, essendo considerate delle criminali, andarono dall’ambasciatore francese a Londra, che forse come si evince dal diario di Filora, non capì bene cosa stava succedendo. Così andarono in Francia e aprirono un ospedale.”

“Le ho definite creature del mondo di mezzo – spiega Ilaria Tuti – perché la prima guerra mondiale è stato uno spartiacque in quanto anche le suffragette di cui loro facevano parte vengono spinte ad aiutare la patria e per questo il mondo si trasforma anche da un punto di vista del vestiti: la crinolina, troppo scomoda e pericolosa, venne abbandonata a favore di indumenti comodi così come viene rappresentato nella scena della partenza dalla stazione . Anche la moda dimostra dei mutamenti importanti.”

Storia e fiction si intrecciano

Attorno ai personaggi storici ci sono figure inventate ed un intreccio. Mentre racconta la storia di finzione però Ilaria Tuti non dimentica lo sfondo realistico e così Alexander personaggio inventato viene ferito da uno dei giovani ragazzi tedeschi che, votati a morte, venivano utilizzati per questa missione. Alla storia di Alexander si intreccia la vicenda di Kate, che non è a suo agio perché di origine italiana; la sua passione per la medicina era stata assecondata dalla famiglia, ma poi ostacolata quando volle trasformarsi in professione e ad un certo punto, quando l’ospedale chiude, con una bambina, nonostante le venga offerta una opportunità non può accettarla: “una situazione comune a molte donne anche ora – commenta la scrittrice – costrette e a scegliere tra lavoro e figli.”

Gli stereotipi esistevano anche nel mondo degli uomini: anche loro vengono trasformati dalla guerra. Nel libro in particolare ci si sofferma sui ricamatori, attività che porta a un rilassamento profondo e aiuta a superare le difficoltà: in Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Sud Africa, Francia, i reduci di guerra in ospedale venivano aiutati ad accettare le disabilità e a superare il trauma del combattimento ricamando; spesso questi ricami erano venduti per raccogliere fondi a supporto degli ex soldati.

E Teresa Battaglia?

Teresa Battaglia, l’indomito commissario che in Figlia della cenere aveva lasciato con il fiato in sospeso, è protagonista di una serie Tv in onda in autunno dove sarà impersonata da Elena Sofia Ricci. “Poi ci saranno ancora in un paio di libri al massimo – dice Ilaria Tuti – perché è stanca e malata e per rispettare la malattia che è vera deve scomparire, altrimenti non risulterebbe credibile. La sua bellezza sta nella sua fragilità.”

Alessandra Pavan

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