Fra i tanti romanzi ambientati al tempo delle guerre mondiali, non mi era mai capitato sottomano “La ciociara” di Alberto Moravia. E forse non era esattamente un caso, perchรฉ per quanto ami questo autore, lโonestร dei suoi romanzi sfocia spesso in una condanna spietata che non sempre รจ facile digerire. Temevo insomma che, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, un altro romanzo doloroso potesse essere troppo per me. Ma poi ho deciso di superare queste mie โresistenzeโ e di colmare finalmente questa lacuna.
Scelta dellโedizione e acquisto del volume
Lโedizione che ho scelto di acquistare รจ edita da Bompiani, รจ del 2001 e mi รจ piaciuta subito perchรฉ mostra in copertina lโindimenticabile Sofia Loren interprete dellโomonimo film. Lโho trovata su un sito che si chiama Oraizen a un prezzo leggermente inferiore alla media.
Lโacquisto รจ stato semplice e la spedizione molto rapida, davvero nulla da eccepire. Per chi fosse interessato, ecco il link a questo volume.
Trama e recensione di โLa ciociaraโ
Ma passiamo alle cose importanti: con โLa ciociaraโ di Moravia ho vissuto unโesperienza di lettura indimenticabile, una di quelle che fanno bene nelle giornate peggiori.
Questo non significa che il libro non sia doloroso perchรฉ, inutile girarci intorno, lo รจ e neanche poco. Anche qui Moravia non rinuncia a sferrare pugni nello stomaco narrando lโingiustizia che investe gli esseri umani, senza alcuno sconto per i buoni, che per qualche scherzo del destino sono spesso i piรน esposti ai colpi della vita. Eppure, chi ha letto il libro lo sa, si arriva alla fine e in qualche modo lโamarezza si scioglie, lasciando spazio a quel genere di commozione che nasce dalla bellezza delle cose tristi che insegnano qualcosa.
Siamo a Roma, dove Cesira conduce una vita semplice che ama molto: ha la sua casa, il suo negozio, e una figlia adolescente, Rosetta, dal carattere dolce e mite. Ma la pressione su Roma aumenta, lโesercito tedesco รจ alle porte e le due donne si rifugiano in Ciociaria, terra natale di Cesira. Qui vivono mesi duri, ospitate da alcune famiglie contadine dove hanno modo di osservare la varietร di reazioni che le persone manifestano di fronte alle atrocitร della guerra.
Soprattutto, conoscono Michele, un personaggio fondamentale del romanzo. Studente marxista, Michele soffre la distanza fra il suo modo di sentire la vita e lโignoranza della propria famiglia, alla quale non rimprovera la mancanza di istruzione, ma la completa assenza di buon cuore che puรฒ albergare anche (se non soprattutto) nelle persone semplici. Al contrario, il ragazzo si lega alle due nuove arrivate: attraverso la narrazione in prima persona di Cesira, che afferma di capire poco e niente dei discorsi che Michele fa con lei e Rosetta, comprendiamo che Michele stima le due donne.
La loro semplicitร , la loro oggettiva ignoranza, si accompagnano a una naturale capacitร di sentire realmente la vita e aderire alla giustizia, senza bisogno di libri o manuali. Lโamicizia fra Michele, Cesira e Rosetta รจ uno degli aspetti piรน toccanti dellโintero romanzo, sebbene il suo destino sia infelice.
Poi arriva la Liberazione, con le sue luci e ombre. Per tanto tempo lโhanno sognata, e negli Alleati non possono che vedere la promessa di un futuro migliore. Ma Moravia non puรฒ concedere al lettore unโinterpretazione cosรฌ edulcorata, dove il male sta da una parte soltanto. Ed รจ proprio quando sembra che per Cesira e Rosetta sia arrivato il momento di lasciarsi la propria miseria alle spalle che il peggiore degli avvenimenti si scaglia sulle due protagoniste. Ne usciranno cambiate, furiosa una e rassegnata lโaltra, e qui cโรจ davvero un momento in cui odiamo lโautore per essersi accanito tanto contro due donne senza colpa.
Ma in mezzo a tanta desolazione, nelle righe finali penetra un poโ di luce, che arriva quando Cesira realizza che sรฌ, la guerra getta nel baratro anche chi si รจ sempre raccontato di essere forte e capace di resistere, perรฒ non ci sono colpe. E soprattutto, anche quando si tocca il fondo, si puรฒ sempre scegliere di riprendere la rotta a piccoli passi, fosse anche solo provando a cantare una canzone come fa Rosetta, una cosa che in mezzo alla guerra e alla morte non si fa.
Conclusione
La ciociara รจ un romanzo scritto in maniera magistrale che oltre a commuoverci, ci fa riflettere su tanti aspetti di quella che era la vita quotidiana dei rifugiati sulle montagne in tempo di guerra (chi di noi si getterebbe in testa un secchio dโacqua gelata prelevata da un pozzo di montagna, come fa Rosetta per lavarsi ogni mattina?). Un gioiello della letteratura della Resistenza che non puรฒ mancare in libreria, adesso lo so!