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“La bolla” il libro d’esordio di Valentina Gambino prefato da Andrea Delogu

Il 14 marzo esce il libro "La bolla" (ACS) di Valentina Gambino prefato da Andrea Delogu. Scopriamo alcune anticipazioni attraverso le parole dell'autrice.

Esce il 14 marzo il “powerful emotionally” libro dell’esordiente Valentina Gambino dal titolo La Bolla(Another Coffee Stories) prefato da Andrea Delogu. L’ affermata conduttrice televisiva, speaker radiofonica, scrittrice, attrice e cantante ha trovato il libro “La Bolla” come: “Una storia davvero intima, quasi sembra di spiare dal buco della serratura.”

Il libro attraverso una prosa coinvolgente e vibrante, esplora e talvolta supera i confini dell’amore, dell’identità e dell’autenticità, trasportando il lettore nel flow della scrittrice, facendolo sentire, inconsapevolmente, protagonista dei suoi sentimenti ed emozioni che affiorano tanto timidamente quanto prepotentemente.

La Bolla – salvami da questo cliché 

La sinossi del libro 

Veronica ha avuto molte donne in vita sua ed è riuscita incredibilmente anche a farsi odiare da tutte, tranne che da Emma, con la quale ha una relazione stabile da quindici anni: con lei condivide una casa, due cani e il lavoro.

Ultima di tre figlie, è piena di insicurezze anche psicologiche che la costringono a sentirsi sempre in dovere di dimostrare qualcosa per poter essere vista e considerata.

Veronica, ragazza ambiziosa e caparbia, quando si prefissa un obiettivo fa di tutto pur di raggiungerlo, a costo anche di lasciare sulla sua strada solo macerie e feriti.

Nella narrazione del libro per Veronica l’obiettivo è la sua terapeuta: Fiamma Martini.

Un libro per rompere le barriere sociali

Dalla lettura del libro emerge il complesso labirinto emotivo della protagonista, Veronica, intrappolata in una prigione invisibile fatta di disturbi alimentari e soffocata dal tormento di una una madre distruttiva.

Tuttavia, un incontro imprevedibile sconvolge la sua esistenza e la sua storia d’amore con Emma, costringendola a fare una scelta impossibile: spezzare le catene del passato o continuare a vivere nell’isolamento che l’ha consumata per troppo tempo.

Mentre Veronica affronta la scottante verità sulla madre, costretta anche a lottare con se stessa per liberarsi dai suoi demoni interiori, il lettore viene inghiottito in un vortice di emozioni complesse.

In questo trascinante romanzo, ognuno di noi può riconoscersi in Veronica e nella sua inarrestabile corsa per imparare a rompere le barriere sociali che l’hanno imprigionata per troppo tempo, scoprendo durante la staffetta della vita, fatta anche da molti ostacoli, che la libertà la raggiunge solo chi riesce ad andare oltre i confini convenzionalmente imposti verso se stessi e verso l’Altro da Se.

L’intervista all’autrice

Sei al tuo esordio letterario, ci descrivi l’emozione per aver ricevuto il tuo primo contratto d’edizione e nel vedere il tuo libro pubblicato?

Ho sempre sognato di pubblicare un romanzo, fin da quando ero piccola. Banalmente però, non ho mai trovato il “coraggio” o forse non era il momento giusto.

Quando ho conosciuto la realtà editoriale di Another Coffee Stories non mi sembrava vero! La mission mi calzava a pennello e, dopo l’incontro telefonico con Giada Altomare, la mia splendida editrice, non ho avuto alcun dubbio.

Dico sempre che “ci siamo scelte” e credo sia molto vero. L’emozione è immensa, mista alla paura e all’adrenalina per via dei numerosi temi trattati.

Come nasce il libro e qual è stata l’ispirazione?

Il libro nasce dal bisogno di affrontare e risolvere un’ urgenza dolorosa. Stavo, infatti, attraversando una forte crisi con la mia compagna alla quale sono unita da oltre 15 anni.

Sono andata in terapia per sviscerare il rapporto complesso con mia madre e, tra le altre cose, mi si è palesato come uno “schiaffo” questo momento particolare.

La terapia è stata capace di analizzare appieno anche questo doloroso aspetto. Purtroppo, in divenire, non sono stata in grado di gestirla nel miglior modo possibile.

Ci tengo a precisare che non sto assolutamente “demonizzando” la terapia, anzi, la trovo risolutiva ed essenziale.

Il libro è stato prefato da un volto noto del panorama artistico: Andrea Delogu com’è nato questo sodalizio?

Ho una stima immensa per Andrea Delogu e la trovo perfettamente a “fuoco”, intelligente e ironica. Una donna piena di complessità deliziose che la rendono unica nel suo genere. Mi ha regalato una delle gioie più grandi della mia vita.

Ha capito perfettamente il “mood” del mio romanzo e mi ha dedicato delle parole incredibilmente aderenti al significato de “La Bolla”

Troviamo elementi autobiografici nel libro?

Moltissimi. Mi piacerebbe poter affermare il contrario per il desiderio che ho di tutelare me e le persone che amo.

Tuttavia, spinta dalla solita sincerità che mi contraddistingue, nel mio romanzo c’è grande parte del mio vissuto e la volontà di “esorcizzare”, seppur in maniera dolorosa e impattante, i maggiori dolori della mia vita.

Scrivere è stato terapeutico, questa – in sintesi – la vera terapia che ho supportato appieno senza paura e “sbattendoci” la faccia.

Cosa ha ispirato il titolo del tuo libro?

Quando mi sono accorta di essere in crisi con la mia compagna, abbiamo incominciato a comunicare in maniera differente, analizzando dal profondo ogni aspetto della nostra relazione.

Confrontandoci per intere notti, ci siamo rese conto di aver vissuto alcuni anni quasi chiuse in una “bolla”, per proteggerci dal mondo esterno e viverci in maniera totalizzante.

Questo, a lungo andare, ha creato un involucro che inizialmente non siamo state in grado di gestire in maniera opportuna, con la giusta lucidità.

Fuori dalla bolla, invece, abbiamo incominciato a vedere un nuovo volto del nostro rapporto, riuscendo a capire cosa ci aveva fatto veramente male e cosa mantenere nella nostra meravigliosa relazione.

Come costruisci i tuoi personaggi e la tua trama?

Veronica, Emma e Fiamma, i personaggi de “La bolla”, sono venuti fuori in maniera istintiva e senza particolari difficoltà. Ho analizzato tre donne diametralmente opposte evidenziando la loro parte più umana e “fallibile”.

Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?

Fondamentalmente il mio libro fa “scorta” di emozioni e punti di vista. Quindi mi sento di dire di aver dato maggiormente risalto ai personaggi piuttosto che alla trama. Quella, scrivendo, si è formata da sé quasi in modo indipendente.

Nel libro tocchi e indaghi argomenti di forte attualità come i disturbi alimentari e il disturbo narcisistico… Quali convinzioni e/o convenzioni stai sfidando con il tuo libro?

Credo che alla base del mio romanzo ci sia la volontà di perdonarsi.

Veronica in adolescenza ha sofferto di fame nervosa per via del suo rapporto complesso con la madre, narcisista patologica che ha, inevitabilmente, influito sulla sua vita intera, sulle sue scelte e sulle relazioni.

Spero che leggendo “La Bolla” molte persone possano identificarsi nella protagonista e mi auguro di poter dare una mano a tutti coloro che, anche di fronte all’ovvietà delle cose, non riescono ancora a far pace con la loro parte dolorosa e irrisolta.

Vorrei suggerire una “svolta”, un cambio di visuale e una volontà di rinascita con tutti i mezzi a disposizione.

Chi è Valentina Gambino

Valentina Gambino, Classe 1978, è nata a Palermo ma è stata adottata dal Salento e vive a Lecce dal 2018.

Dopo l’istituto d’Arte a Palermo si forma a Milano e gestisce Blog Tivvù insieme alla sua compagna occupandosi di televisione, gossip, musica e tematiche LGBTQ+.

Appassionata di tecnologia, gattara, caffeinomane, divoratrice compulsiva di televisione, musica, serie TV e libri è una social addicted pungente e ironica.

Scrive da quando ha memoria e considera le parole una vera terapia, in grado di valorizzare gli ideali di uguaglianza, rispetto e condivisione nei quali crede con fermezza.

Ama la gentilezza, andare in bicicletta e ridere: pillole di bellezza che la salvano da tutto il brutto che ci circonda.

“Devo prendermi le mie responsabilità, per una volta nella vita devo avere il coraggio di far quadrare il bilancio nonostante le uscite abbiano superato ‒ di gran lunga ‒ le entrate.
Sono pazzamente innamorata di Emma.

Più ci penso e più ne sono certa.

Perché l’ho tradita?
Non lo so.”

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