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Italo Calvino, 5 libri da leggere per guardare il mondo con gli occhi del narratore del Novecento

In occasione del compleanno di Italo Calvino, scopriamo cinque dei suoi libri, perfetti per guardare al mondo attraverso l’originale filtro narrativo dello scrittore novecentesco.

Il 15 ottobre 1923 nasceva Italo Calvino. Voce originale, composita e creativa, con le sue opere ha contribuito a plasmare il mondo della narrativa contemporanea.

La saga dei Nostri Antenati, le Cosmicomiche, Il sentiero dei nidi di ragno, Il Marcovaldo: sono soltanto alcuni dei titoli che hanno segnato tante generazioni di lettori, approfondendo tematiche contemporanee attraverso le chiavi di lettura postmoderne – dal neorealismo al fantasy umoristico -.

Per ricordare Italo Calvino nel giorno in cui avrebbe compiuto centouno anni, riscopriamo cinque dei suoi libri più originali.

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Cinque libri per riscoprire Italo Calvino

Gli amori difficili

Iniziamo consigliandovi “Gli amori difficili”, una serie di novelle scritte a più riprese nel corso degli anni che hanno come tema centrale, appunto, relazioni non pienamente serene, non del tutto realizzate. Una lettura interessante, che mette in luce l’importanza della comunicazione.

«Gli amori difficili è il titolo con cui l’autore ha raggruppato (per la prima volta nel 1958 nel suo volume I racconti) questa serie di novelle. Definizione ironica, certo, perché dove d’amore – o di amori – si tratta, le difficoltà restano molto relative. O almeno, ciò che sta alla base di molte di queste storie è una difficoltà di comunicazione, una zona di silenzio al fondo dei rapporti umani.

Se queste sono, per la più parte, storie di come una coppia non s’incontra, nel loro non incontrarsi l’autore sembra far consistere non solo una ragione di disperazione ma pure un elemento fondamentale – se non addirittura l’essenza stessa – del rapporto amoroso. Forse il titolo che meglio potrebbe definire ciò che questi racconti hanno in comune sarebbe Amore.

Il castello dei destini incrociati

“Il castello dei destini incrociati” è uno dei libri più originali di Italo Calvino. Appartenente al genere fantastico, è un romanzo breve che prende spunto dai Tarocchi: ogni narrazione prende spunto dalle combinazioni delle carte. Un’opera creativa, che mette in luce la gioia del racconto.

«Il significato d’ogni singola carta dipende dal posto che essa ha nella successione di carte che la precedono e la seguono; partendo da questa idea, mi sono mosso in maniera autonoma, secondo le esigenze interne al mio testo. Mi sono applicato soprattutto a guardare i tarocchi con attenzione, con l’occhio di chi non sa cosa siano, e a trarne suggestioni e associazioni, a interpretarli secondo un’iconologia immaginaria.

Ho cominciato con i tarocchi di Marsiglia, cercando di disporli in modo che si presentassero come scene successive d’un racconto pittografico. Quando le carte affiancate a caso mi davano una storia in cui riconoscevo un senso, mi mettevo a scriverla.»

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Se una notte d’inverno un viaggiatore

Ecco, poi, uno dei libri più belli mai scritti da Italo Calvino.

«L’impresa di cercare di scrivere romanzi “apocrifi”, cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l’ho portata fino in fondo nel mio libro Se una notte d’inverno un viaggiatore.

È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro…

Più che d’identificarmi con l’autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d’identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d’un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d’altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.»

Lezioni americane

Se volete approfondire le tematiche della scrittura, della narrazione, dell’interpretazione e della creatività generativa del racconto, “Lezioni americane”, che raccoglie una serie di conferenze tenute da Italo Calvino ad Harvard, è una lettura d’obbligo.

«Siamo nel 1985: quindici anni appena ci separano dall’inizio d’un nuovo millennio. … Il millennio che sta per chiudersi ha visto nascere ed espandersi le lingue moderne dell’Occidente e le letterature che di queste lingue hanno esplorato le possibilità espressive e cognitive e immaginative.

È stato anche il millennio del libro, in quanto ha visto l’oggetto-libro prendere la forma che ci è familiare. Forse il segno che il millennio sta per chiudersi è la frequenza con cui ci si interroga sulla sorte della letteratura e del libro nell’era tecnologica cosiddetta postindustriale.

Non mi sento d’avventurarmi in questo tipo di previsioni. La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici. Vorrei dunque dedicare queste mie conferenze ad alcuni valori o qualità o specificità della letteratura che mi stanno particolarmente a cuore, cercando di situarle nella prospettiva del nuovo millennio.»

Fiabe italiane

Infine, vi proponiamo un libro più “classico”, che risulta perfetto anche per i giovani lettori e che mette in evidenza l’importanza della tradizione nell’interpretazione della realtà.

“lo credo questo: le fiabe sono vere. Sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi.

Sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che appunto è il farsi d’un destino: la giovinezza, dalla nascita che sovente porta in sé un auspicio o una condanna, al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano. E in questo sommario disegno, tutto.”

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