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Incidente treni in Puglia, il commento di Massimo Gramellini

Ecco i passi principali del Buongiorno di oggi dello scrittore Massimo Gramellini su La Stampa, a commento della tragedia che ha colpito ieri la Puglia

“Quale sarà la vera Italia? L’Italia che nel secolo dell’alta velocità boccheggia ancora sopra un binario unico, oppure quella che di slancio si mette in coda nelle corsie d’ospedale per donare il proprio sangue ai feriti?”. Inizia così il Buongiorno di oggi dello scrittore Massimo Gramellini sulle pagine de La Stampa, a commento della tragedia che ha colpito ieri la Puglia, dove lo scontro tra due treni che viaggivano in direzione opposta su un unico binario ha causato finora 27 morti e 50 feriti. Ecco i passsaggi principali del suo intervento.

“Ieri in Puglia l’egoismo ha conosciuto la sua giornata nera. Subito dopo che l’incidente ferroviario aveva depositato sul terreno uno strascico di dolore, è bastato che i medici lanciassero la richiesta urgente di sangue del gruppo “0” positivo perché una comunità intera interrompesse qualsiasi attività e si mettesse in movimento. Da Andria a Molfetta, da Trani al Policlinico di Bari, non esiste nosocomio della zona che non sia stato letteralmente travolto dagli aspiranti donatori. […] E i «social», che tanto spesso assomigliano a un binario unico che veicola soltanto odio, almeno per un giorno si sono trasformati in un trampolino di appelli e informazioni vitali.

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Dai giorni lontani dell’alluvione di Firenze e degli «angeli del fango» che accorsero a metterne in salvo i capolavori, il richiamo emotivo dell’emergenza agisce sui giovani come una molla. E ci ricorda sostanzialmente due cose. Che i ragazzi, in mezzo a mille difetti, hanno riserve pressoché inesauribili di entusiasmo ed energia. E che una società capace soltanto di umiliarli e di deprimerli, affogando i loro sogni esistenziali dentro «stage» infiniti e lavori sottopagati, sta commettendo l’unico delitto che potrebbe distruggerla: quello di lesa speranza”.

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