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Ilaria Bernardini, “Nel mio libro racconto la possibilità di rialzarsi nelle difficoltà”

Due donne che, unite in un momento di difficoltà, trovano la forza per rialzarsi grazie anche alla cura delle piante. Ecco l'intervista all'autrice

MILANO – Tutti attraversiamo dei momenti di difficoltà da cui ci sembra di non riuscire ad uscire. Ilaria Bernardini ci offre un aiuto per capire come superare un periodo di avversità, come può essere la separazione dal marito o la malattia di un’amica. Tutti possiamo sentirci descritti in Anna, la protagonista dell’ultimo romanzo di Ilaria Bernardini “Faremo foresta”. In occasione dell’uscita del libro abbiamo rivolto qualche domanda a Ilaria Bernardini, una delle autrici protagoniste della nuova Social Collection delle AforisMug di Libreriamo.

 

Come è nata l’idea di scrivere questo libro?

Durante una lunga passeggiata, ho ripensato all’estate prima, a quel caldo incredibile, al mio divorzio e alla malattia della mia amica, e a come la salita della montagna somigliasse a quella bellissima prova di resistenza. Mi sono intrattenuta, passo dopo passo, cominciando a intrecciare i tempi, quindi la trama. Ho visto la foresta. Sono andata a esplorarla.

C’è qualcosa di te nel personaggio di Anna? E negli altri del romanzo?

Anna ha moltissimo di me, la malinconia ironica, l’idea che tutto sia magico, un senso romantico per tutte le cose della vita e del mondo, l’incedere comunque sempre chiedendosi continuamente il perché di tutto. Non stupirsi di nessuna risposta possibile. E c’è moltissimo anche negli altri personaggi, perfino nel merlo, nei girasole e nelle farfalle.

“Faremo Foresta” racconta di una rinascita dopo un periodo di “deserto e siccità? Cosa pensi possa aiutare a rimettersi in sesto dopo un momento di sconforto?

L’idea di un tempo molto più lungo di noi, l’idea di una scena molto più larga di noi in cui non siamo più per forza al centro, allontanarsi dall’ego, avere la distanza giusta dalla paura come dal piacere, coltivare una foresta metaforica di idee, dubbi, curiosità. Guardare le piante. Chiudere gli occhi e guardarle di nuovo.

Hai in mente nuovi progetti per il futuro?

Tantissimi, sempre troppi. Ho appena finito un romanzo scritto in inglese per esempio. E vorrei scriverne almeno altri sei già e fare due film e vivere in almeno dodici città diverse. Vediamo cosa mi riesce di mettere insieme invece.

Tu sei una delle protagoniste della nuova collezione di AforisMug, con la frase “Così mi sono addormentata e forse i miei sogni sono durati settimane perché quando mi sono svegliata l’inverno era finito.” Ci spieghi perché hai scelto proprio questo estratto di un tuo libro?

Mi sembrava che c’entrasse anche con il risveglio, il caffè, la primavera alle porte era di buon auspicio.  E’ stata una scelta istintiva, non ci ho pensato tanto, ma spesso adesso uso anche io quella tazza al mattino.  Ora che ci penso dovrei usare quelle con le frasi degli altri, sarebbe più interessante.

 

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