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“Il presupposto dell’amore è il riconoscimento della diversità altrui” di Michela Marzano

"È solo nel momento in cui diventiamo capaci di amarci e darci fiducia che possiamo amare anche gli altri e dar loro fiducia", ci ha risposto così la saggista e filosofa Michela Marzano alla domanda su cosa sia l'amore

Abbiamo intervistato Michela Marzano, filosofa e saggista italiana, vincitrice nel 2014 del Premio Letterario Bancarella con il volume “L’amore è tutto. È tutto ciò che so dell’amore edito da UTET.

Che cos’è l’amore e perché ne abbiamo paura

In una intervista hai dichiarato “che la società ha smarrito l’amore” e “che tutti lo cercano, ma nessuno si pone la domanda su cosa sia”. Noi lo chiediamo a te. Che cos’è l’amore? E perché oggi ne siamo così spaventati?

Quello che più corrisponde all’amore è il riconoscimento, ossia l’accettazione dell’altro, riconoscere l’altro per quello che è, non chiedere all’altro di cambiare, di migliorare, di essere altro da ciò che è. Ma questo è difficile, non soltanto perché l’alterità altrui è difficile da riconoscere e da accettare, ma anche perché tante volte abbiamo dei problemi con la nostra stessa alterità. È un doppio movimento: posso amare un altro se sono capace di amare me stesso e di accettare di poter essere altro rispetto alle mie aspettative. Bisogna uscire, poi, dalla logica che l’amore sia uno scambio fra prendere e dare, ma entrare nella logica del riconoscimento. 

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Come educare i giovani all’amore

Come possiamo educare all’amore i nostri figli? E come può la scuola veicolare un’educazione all’affettività senza imporre modelli etero-normativi?

Si parte dal riconoscimento, ossia dalla capacità di avere accesso al proprio valore e al valore altrui. Tante volte, infatti, non abbiamo consapevolezza del nostro valore, perché, a confronto con determinati modelli di femminilità e virilità, pensiamo di non corrispondere. Questo mette in discusse la fiducia in noi stessi, la consapevolezza del nostro valore e del valore altrui. Abbiamo difficoltà a dare fiducia agli altri, quando la fiducia è invece la base del riconoscimento e, quindi, dell’amore. La riscrittura della grammatica delle relazioni affettive passa dall’abc, ovvero: cosa significa il rispetto altrui e di sé stessi? Che cosa significa avere il diritto di essere sé stessi e lasciare agli altri il diritto di esserlo parimenti? Il resto è poi una conseguenza. 

L’amore omosessuale e la paura del diverso

Quali sono le resistenze che oggi una coppia omosessuale deve affrontare nella legittimazione del sentimento davanti alla società? Ci sono stati dei reali progressi e quali tabù devono ancora essere infranti?

Un progresso c’è stato ed è avvenuto non solo a livello fattuale, ma anche a livello simbolico. Con l’approvazione della legge delle unioni civili nel 2016, c’è stata – almeno simbolicamente – la volontà da parte dello Stato di riconoscere l’uguale dignità di queste coppie, quindi di mettere su famiglia, anche se la parola “famiglia” non appare nella legge (a questo si legano tante delle mie battaglie). Purtroppo, viviamo in un’epoca in cui la diversità, essendo anche strumentalizzata, suscita tanta paura e tutto ciò che è diverso viene messo costantemente a distanza. Qualsiasi tipo di alterità suscita problemi, così la questione dell’alterità sessuale e dell’orientamento sessuale torna a essere un problema. Si ha ancora difficoltà ad accettare che l’orientamento sessuale è neutro. È neutro, perché non lo si sceglie, ma lo si è, è parte di noi stessi. E in quanto parte di noi stessi, si deve avere il diritto di vivere la propria affettività per come è e per come la si sente. Ma ci sono ancora tante resistenze, perché di fatto la famosa etero normalità, come i modelli di virilità e femminilità, è ancora abbastanza stereotipata.

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Due consigli di lettura di Michela Marzano

C’è un libro o un autore che consiglieresti ai nostri lettori per avvicinarsi all’idea di un amore libero senza etichette, che non conosce barriere legate al genere?

Per tutta la questione del riconoscimento, consiglio un saggio filosofico di Axel Honneth, dal titolo “La lotta per il riconoscimento”. Un altro libro che ho letto recentemente e che ci permette di entrare in contatto con le differenze è un bellissimo romanzo di Valeria Parrella “Tempo di imparare“. 

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