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Guido Zaccarelli, ”Le persone devono imparare a condividere la conoscenza, intesa come dono”

La conoscenza deve essere intesa come dono che esprime il valore della relazione tra le persone, fondato sul principio della reciprocitร  e sostenuta dal gesto della gratuitร , nella vita quotidiana cosรฌ come nel mondo delle aziende. E' quanto sostiene Guido Zaccarelli nel suo ultimo libro ''La Conoscenza Condivisa'', edito da Franco Angeli...

L’autore del libro “La Conoscenza Condivisa” parla dell’importanza di costruire relazioni sociali per custodire il bene comune e dei lavori in corso per ripristinare l’offerta didattica e culturale di Mirandola, la sua città

 

MILANO – La conoscenza deve essere intesa come dono che esprime il valore della relazione tra le persone, fondato sul principio della reciprocità e sostenuta dal gesto della gratuità, nella vita quotidiana così come nel mondo delle aziende. E’ quanto sostiene Guido Zaccarelli nel suo ultimo libro “La Conoscenza Condivisa”, edito da Franco Angeli. Referente del Servizio Informativo dell’Azienda Sanitaria di Modena, presso il Distretto di Mirandola, e docente di Informatica a contratto presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, Zaccarelli illustra ciò che è stato fatto e che occorre ancora fare per per ripristinare l’offerta didattica e culturale di Mirandola, la città dove vive e lavora.

 

Da cosa nasce l’idea del suo libro?

Il libro nasce da un’idea che si è creata strada facendo vivendo ogni giorno, da oltre trent’anni, a stretto contatto con le persone. Nel tempo è emerso come le persone siano sempre meno disposte a dialogare e a condividere la conoscenza tra di loro. La conoscenza deve essere intesa come dono che esprime il valore della relazione tra le persone, fondato sul principio della reciprocità e sostenuta dal gesto della gratuità. Il libro tratta il tema della conoscenza parcellizzata riflessa in quattro momenti storici che vanno dal Medioevo, attraversano  prima il taylorismo, la globalizzazione per raggiungere il cloud computing, la nuvola informatica. Dalla conoscenza parcellizzata alla conoscenza condivisa, liquida, in una parola una Wiki Azienda.

 

Qual è l’obiettivo principale di questa sua pubblicazione?
Il libro vuole proporre un nuovo modello di organizzazione aziendale; il messaggio che traspare tra le righe, è quello di “novità”, cioè di passare a nuovi rapporti e a nuove relazioni tra le persone che detengono il “dono” della conoscenza, affin¬ché ne facciano “dono”, lo condividano non solo con la mente, ma anche con il cuore, la volontà, la passione e l’azione. Condividere, cooperare, ascoltare, mettersi a disposizione, costituiscono non solo la base di un approccio aziendale, ma la premessa per un convivere civile pacifico e un indiscusso valore umano che sfocia nell’altruismo. Il libro si pone l’obiettivo di sollecitare le organizzazioni a sviluppare, al loro interno, un modello relazionale che favorisca la nascita di una cultura liquida globalizzata che metta l’individuo e i suoi bisogni al centro dell’interesse collettivo per condurre, alla riflessione, tutte le persone che vivono nel cuore dell’organizzazione e che hanno a cuo¬re la vita dell’azienda.

 

Cosa intende per conoscenza condivisa?

La conoscenza condivisa accresce la disponibilità delle persone alle fonti informative e favorisce la nascita di strutture adattive delegate all’apprendimento con le quali le organizzazioni allargano in senso longitudinale la conoscenza per generare innovazione e creatività. Questo permette di creare la base dell’apprendimento sulla quale le persone possono edificare solide architetture di pensiero con le quali dare vita a nuove idee con l’intento di affrontare a pieno titolo le sfide originate dalla globalizzazione. Le persone che entrano nelle organizzazioni devono già essere in possesso di modelli concettuali e relazionali ben strutturati e predisposti a favorire lo scambio paritetico delle informazioni tra gli individui, con le quali raggiungere in forma coesa gli obiettivi aziendali definiti in sede di pianificazione strategica. La conoscenza condivisa infonde speranza e stimola all’apertura verso ogni tipo di relazione, lineare e non lineare, non cambia il sentimento dell’uomo verso se stesso quando è di fronte all’altro, anzi ne alimenta l’identità ed il senso di appartenenza introducendo un nuovo respiro in ogni circostanza in cui le persone si incontrano.

Quali tipi di barriere impediscono alla gente di condividere e confrontarsi, all’interno del mondo aziendale come nella vita quotidiana?

Diversi sono i fattori che incidono in maniera significativa sulla mancanza di dialogo, di confronto e di condivisione della conoscenza da parte delle persone. La burocrazia, che presenta con una struttura piramidale complessa, altamente verticistica e poco adattiva all’ambiente interno ed esterno. La mancata conoscenza delle persone dell’intero processo aziendale rispetto alle attività assegnate, la scarsità di informazioni legate alla strategia aziendale e più in generale, l’assenza di un sistema meritocratico di validazione interna degli avanzamenti di carriera, troppo spesso in mano esclusiva alla prima linea gerarchica. In un ambiente che muta in modo dinamico con frequenze temporali sempre più elevate, è necessario costruire una rete di relazioni destinate a vedere la conoscenza come un bene comune da mettere a disposizione dell’intera collettività. Un nuovo modo di intendere le relazioni tra le persone, basato sulla stima e la fiducia reciproca.

 

Ritiene che i protagonisti del mondo aziendale siano sensibili nei confronti della lettura?

Le organizzazioni aziendali sono costantemente chiamate a modificare i loro piani d’azione in ragione di cambiamenti improvvisi del mondo esterno. In parecchie circostanze si fanno cogliere impreparate di fronte agli imprevisti che inevitabilmente accompagnano la loro vita, al pari di quella degli uomini. La preparazione è una delle tante opportunità a disposizione delle persone che possono utilizzare per fronteggiare, ad armi pari, un mercato ricco di stimoli e di opportunità, che sta progressivamente modificando il proprio sguardo da una dimensione locale a una dimensione globale. La lettura pertanto diventa un fondamento per reggere la sfida della concorrenza e permette di sottoporre la conoscenza a nuovi processi di validazione interna. Le aziende, in genere, stanno tendenzialmente riducendo l’adesione a corsi di formazione per il proprio personale interno, che ritiene invece essere strategico per raggiungere i fini istituzionali, a causa di una forte attenzione al controllo e all’analisi dei costi. Questo porta inevitabilmente le persone a non accostarsi alla lettura, vedendola più come un peso che come un’opportunità.

 

Lei è Referente del Servizio Informativo dell’Azienda Sanitaria di Modena, presso il Distretto di Mirandola. A pochi mesi dal sisma, a che punto crede siano i lavori per ritornare a garantire un servizio culturale efficiente in quella terra?

In questi mesi le singole amministrazioni sono state concentrate nel riportare il maggior numero di famiglie all’interno delle proprie abitazioni e nel sostenere l’economia locale, attraverso azioni singole e collettive mirate a garantire il posto di lavoro alle persone nei rispettivi ambiti lavorativi. Le scuole hanno riaperto i battenti e gli studenti hanno potuto godere, in brevissimo tempo, di nuovi edifici scolastici realizzati con tecnologie moderne, attente all’architettura e all’ambiente. In certi comuni le attività culturali hanno preso vita mentre in altri, i più colpiti, i lavori sono ancora all’inizio. In un comprensorio di nove comuni, alcune biblioteche sono inagibili. È evidente lo sforzo che devono effettuare le Pubbliche Amministrazioni per ripristinare l’accesso al pubblico in queste strutture. A Mirandola è stata realizzata la Cittadella del Sapere, che ospiterà un Teatro Tenda di Ert, il campus del Biomedicale, due palestre, una Biblioteca e una struttura polivalente per sport e spettacoli. Segnali inequivocabili che la storia, passata e presente, deve continuare a vivere per tracciare il cammino della nostra cultura da proiettare nel futuro.

21 novembre 2012

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