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Gogna mediatica, 5 libri da leggere sull’argomento

Scopri i migliori libri che analizzano la temuta gogna mediatica e comprendi meglio questo fenomeno attuale che porta spesso a conseguenze estreme

E’ uno dei termini del momento: parliamo di “gogna mediatica“. Sui social come in tv e sui giornali, spesso si assiste a dei veri e propri “processi” in cui tutti si scagliano contro un personaggio pubblico per accusarlo in massa. Lo dimostra un recente fatto di cronaca che ha visto tristemente protagonista la ristoratrice Giovanna Pedretti.

Spesso, liberarsi dal giudizio superficiale, dalle etichette dovute a tale fenomeno è impossibile, anche dopo l’effettiva constatazione di innocenza. Ecco perché occorre evitare la gogna mediatica, in quanto può portare a conseguenze estreme da parte di chi la subisce.

5 libri da leggere che parlano di gogna mediatica

Di gogna mediatica hanno parlato illustri autori, contemporanei e del passato, pubblicando saggi e libri che trattano l’argomento in maniera approfondita, illustrandone cause e conseguenze.

Abbiamo scelto 5 libri da leggere per approfondire meglio il fenomeno della gogna mediatica.

I giustizieri della Rete” di Jon Ronson

Questo libro analizza il cosiddetto “lato oscuro” di Twitter e Facebook: spesso alimentano i peggiori istinti moralizzatori delle persone, dando vita a una versione moderna e violentissima della gogna pubblica.

Il bersaglio può essere chiunque, il perfetto sconosciuto come il personaggio famoso: Justine Sacco, che per un tweet di cattivo gusto ha perso il lavoro; Jonah Lehrer, star della divulgazione scientifica che si è visto rovinare la carriera per una citazione (inventata) di Bob Dylan; Lindsey Stone, che per una foto su Facebook si è dovuta quasi nascondere in casa per un anno; sono solo alcune delle vittime della violenza cieca e anonima dei giustizieri della rete.

In questo libro, l’autore Jon Ronson ci accompagna ancora una volta nelle pieghe nascoste della nostra “sana” e “normale” società.

La gogna” di Maurizio Tortorella

Da Guido Bertolaso, condannato sui giornali ancora prima che il processo abbia avuto inizio, a Giuseppe Roteili, il “re delle cliniche private” accusato per quattro anni di un’odiosa truffa sanitaria ma poi assolto quasi in silenzio, questo libro analizza sette recenti casi giudiziari, sette storie di grande attualità raccontate attraverso le carte processuali e le relative cronache giornalistiche trasformate in condanne preventive.

I dannati della gogna” di Ermes Antonucci

In questo libro Ermes Antonucci ripropone al lettore venti storie esemplificative di vittime della gogna mediatico-giudiziaria. Ne sono protagonisti volti noti, da politici a funzionari pubblici a manager di successo, ma anche persone comuni, a conferma che il virus di questa gogna devastante, come qualsiasi altro virus, non guarda in faccia a nessuno. Prefazione di Gian Domenico Caiazza.

Inno alla gogna” di Daniel Defoe

Di gogna mediatica non si parla solo oggi, ma anche nei secoli passati. Era il 10 gennaio 1702, quando sulla “London Gazette” veniva offerta una ricompensa a chiunque consenta di catturare il “criminale” Daniel Defoe, colpevole di aver scritto una satira che a molti aveva dato non poco fastidio: The Shortest Way with the Dissenters.

L’autore del libello viene scoperto, rinchiuso in prigione e condannato a comparire, tre volte e in tre luoghi diversi di Londra, alla gogna. Il pamphlet incriminato è dato alle fiamme dal boia e l’editore e il tipografo imprigionati.

Mentre attende in carcere la sentenza, Defoe scrive “A Hymn to the Pillory”, che circola per tutta Londra: la condanna si trasforma in trionfo, la gogna viene ornata di fiori e scorrono fiumi di birra in onore del condannato.
Inno alla Gogna, nel ritmo quasi di ballata, col tono a volte amaro del sarcasmo e a volte violento dell’invettiva, sviluppa un tema caro alle satire di Defoe: la condanna inflitta agli innocenti, l’impunità dei colpevoli, la barbarie del ludibrio della folla.

La condanna della gogna” di Gino di Tizio

Questo libro è un “je accuse” nei confronti del giornalismo contemporaneo, colpevole di essere diventato succube del potere, mentre dovrebbe essere un “cane da guardia pronto a mordere quando i poteri dello Stato e dell’economia scantonano dai loro doveri.”

Valter Vecellio, giornalista RAI, nell’introduzione del libro sottolinea la necessità di “aprire porte e finestre affinché entrino luce e aria pulita”.

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