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Gigio e Gina. La coppia a San Valentino secondo Rossella Calabrò

Diciamolo subito: anche l'uomo più credente del mondo, a quel santo del Valentino non ci crede. Mica perché il povero Vale abbia fatto qualche miracolo di quelli un po' scadenti, no no. E' che gli uomini, quel santo lì, non lo sopportano...

Per la festa degli innamorati, ecco lo "scherzo" realizzato dall’autrice di "Cinquanta sbavature di Gigio", "Cinquanta smagliature di Gina" e "Perché le donne sposano gli opossum?"

 

Diciamolo subito: anche l’uomo più credente del mondo, a quel santo del Valentino non ci crede. Mica perché il povero Vale abbia fatto qualche miracolo di quelli un po’ scadenti, no no. E’ che gli uomini, quel santo lì, non lo sopportano.

Ed ecco che partono subito alla carica bofonchiando che il 14 febbraio è una ricorrenza meramente commerciale, che se uno è innamorato non deve dimostrarlo seguendo le date imposte da fioristi, ristoratori, o peggio, gioiellieri, e che mica c’è bisogno di san Valentino per ricordarsi di trombare.

 

Insomma, se potessero, gli uomini lo radierebbero dal calendario, il poveraccio.

 

Ma siccome non possono radiarlo, se lo dimenticano. Pluf, ecco che il santo cade a capofitto nel grande pozzo dei neuroni smunti, delle sinapsi lesse, della materia grigia come una talpa.

 

E lì parte il cazziatone.

Non è che alle donne in genere interessi poi così tanto, festeggiare il Vale, ma è una questione di principio. Tu, uomo, ti dimentichi san Valentino? E io mi dimentico come si fanno certe cosette che ti piacciono tanto, e non parlo delle lasagne. Tu sostieni sia una festa insulsa? E io (che sarei anche d’accordo ma non te lo dico manco morta) penso che sia invece una prova del nove (anche se è il quattordici) del nostro rapporto. Se ignori il santo, significa che ignori me, che non mi ami più, che hai un’altra, che vi scrivete messaggini svenevoli tutta la notte, che lei è più magra di me e ha le tette più grosse anche se si vede benissimo che non sono sue anzi dille di restituirmele.

Insomma, parte il vecchio caro film dell’orrore di cui le donne sono specialiste.

E durante la proiezione privata del film, lui, il nostro Gigio, cosa fa? Totalmente ignaro del copione, è sul divano che aspetta il momento di abbandonare temporaneamente il telecomando per chiedere alla sua Gina quella cosa là che gli piace tanto, e che non è la lasagna.

Ora, Gigi di tutto il mondo, senza stare a discutere su torti e ragioni che tanto è inutile, fate un piccolo esercizio con me. Chiamate a raccolta i neuroni, le sinapsi e le talpe, e visualizzate un calendario. Van bene anche quelli da camionisti, giuro che non lo dico a nessuno.

I giorni sono trecentosessantacinque, giusto? Bene.

Li vedete, quei tre cerchiolini rossi che vi ho disegnato? Oooocchèi.

 

Mettete a fuoco: un cerchiolino è sul vostro anniversario, uno è sul compleanno della vostra Gina, uno è su san Valentino.
No, dico: tre miseri cerchiolini su trecentosessantacinque giorni non cerchiolinati.

 

Non vi pare che tutto l’armamentario di neuroni, sinapsi e talpe che avete nel crapino santo ce la potrebbe fare, a ricordarsi quei tre cerchiolini rossi lì? Eh?

 

Mica serve un miracolo, dai.

 

Rossella Calabrò

 

13 febbraio 2013

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