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Il futuro dopo Internet, il consigliere della Clinton Alec Ross a colloquio con Severgnini a Mantova

Come sarà il nostro futuro? Lo spiega il senior advisor di Hilary Clinton, Alec Ross in una conversazione con Beppe Severgnini al Festivaldellaletteratura di Mantova

MANTOVA – Come sarà il nostro futuro? Lo spiega il senior advisor  di Hilary Clinton, Alec Ross in una conversazione con Beppe Severgnini al Festivaletteratura di Mantova. Da studente si è guadagnato da vivere a Charleston, West Virginia, pulendo i pavimenti del Civic Center dopo i concerti di country. Ma gli occhi sul mondo Alec Ross, classe 1971, li ha aperti  successivamente anche grazie a un periodo passato fra Roma e Bologna, spinto dai genitori di origine italiana.

 

IL LIBRO – Lo racconta nel suo primo libro, “Il nostro futuro. Come affrontare il mondo dei prossimi vent’anni“. Incalzato da Severgnini, Alec Ross che non ha dimenticato l’italiano imparato da studente,  spiega quanto sia facile dimenticare quanto è cambiato il mondo negli ultimi decenni, perché viviamo immersi nel presente. Ed è ancora più facile non pensare a quanto cambierà il mondo nei prossimi anni, perché spesso la trasformazione è imprevedibile, inarrestabile – e rischiosa. Alec Ross, consigliere dell’amministrazione Obama per l’Innovazione e docente alla Columbia University, ha lavorato per anni alla frontiera del cambiamento, viaggiando in tutto il mondo per cogliere gli sviluppi tecnologici in tempo reale. Ross ha scritto questo libro con uno scopo ben preciso: raccontare a tutti il futuro che ci aspetta, per aiutarci a trovare il nostro posto nel nuovo mondo, affrontando tutti i temi più caldi dell’innovazione – dalla ricerca genetica alla cybersicurezza alla rivoluzione dei Big Data – ed evidenziando le sue ricadute sulle decisioni che ognuno di noi dovrà prendere nei prossimi vent’anni.

 

IL FUTURO A PARTIRE DA HILARY CLINTON – Ma naturalmente si parte dal presente e cioè da Hilary, che Ross definisce “intelligente e disciplinata”. Impara i  suoi memo, anche pagine e pagine, nel corso di una nottata. “ E’ materna in piccoli contesti, – spiega il saggista americano – ma non è Bill, che è nato come un animale politico. Hilary Clinton diventa glaciale davanti ad una telecamera e questo la penalizza perché non rende merito alle sue capacità”. Ross non prende neanche in considerazione la possibilità di una sconfitta: “perché sarebbe un incubo chiamato Donald Trump, che ha ridestato la fiamma di braci mai sopite, un puritanesimo di fondo, sempre rimasto sotto la superficie per molti anni  e che il tycoon è riuscito a fare riemergere.”

Trump è però il sintomo di un disagio più profondo, di un malcontento delle classi medie che la globalizzazione ha causato. Ma Ross vede il bicchiere mezzo pieno: “capisco l’angoscia della middle class, la conosco da vicino perché anche io vengo da lì – spiega – ma non ci saranno altri vent’anni di stagnazione”.

 

SAGGIO PROFETICO, UTILE A TUTTI – “Il  saggio di Ross è utile – dice Severgnini, un termine molto importante sia in narrativa perché serve ad indicare che illuminerà una parte del mondo in penombra, sia in saggistica perché ci aiuta a capire il mondo attuale e a comportarci di conseguenza. Ci fu, negli Stati Uniti , già un libro profetico, The third wave di Alvin Tofler,: che questo ne segua la scia?” “Quello– spiega Ross- era un manuale per le elite, io voglio parlare a tutti , spiegando che in pochi anni i robot, non nel senso di marziani, ma di macchine intelligenti sostituiranno non solo la forza umana, ma anche le capacità cognitive”.

Le traduzioni, ad esempio. Non ne avremo più bisogno : ci sarà un device che simultaneamente tradurrà nella lingua di cui abbiamo bisogno le parole del nostro interlocutore con un tono di voce non più robotico come ora, ma molto vicino alla persona con cui stiamo conversando. Nel 2020 i 16 milioni di device che ci sono ora diventeranno 40 milioni e questo porrà un problema di normativa, perché più informazione vorrà dire più trasparenza, ma anche la necessità di un adeguamento della norma.

 

DOPO INTERNET, QUALE SCENARIO? – In questo nuovo scenario sarà fondamentale ascoltare i giovani e le loro nuove sfide: i veri leader si riconoscono perché non vogliono soltanto sentirsi adulare, ma hanno bisogno di commenti costruttivi: meglio soffrire e lottare che rimanere nel crepuscolo grigio dell’inezia, già vituperata da Theodore Roosvelt. Lo ricorda a chiare lettere Alec Ross.

“Ed infine le città- chiede Severgnini. Quale il ruolo delle città nel futuro?” “Le grandi metropoli in fondo si assomigliano, ma le piccole e media città, come quelle di cui è costellata l’Italia, – conclude Ross – sono ricche di connessioni umane e culturali insostituibili e da qui dobbiamo immaginarci il futuro,  perché la vera curiosità è sapere  cosa ci succederà dopo Internet”.

 

Alessandra Pavan

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