Fine delle vacanze natalizie, i libri da leggere per combattere l’ansia da rientro post-ferie

14 Febbraio 2020

Durante le feste ci si aliena dalla quotidianità: ci si concentra su menu e liste di regali, sugli outfit da indossare, sull’ordine in cui vedere amici e parenti. La dose di carboidrati ingeriti, insieme a tutto il resto, ci tiene in uno stato costante di alterazione della coscienza...

Durante le feste ci si aliena dalla quotidianità: ci si concentra su menu e liste di regali, sugli outfit da indossare, sull’ordine in cui vedere amici e parenti. La dose di carboidrati ingeriti, insieme a tutto il resto, ci tiene in uno stato costante di alterazione della coscienza.

 

Il calendario però è inarrestabile e presto arrivano i giorni del “rientro”: chi prima, chi dopo, riprendiamo gli impegni scolastici e lavorativi. E ci sale l’ansia: sarò abbastanza riposato? Riuscirò a rimanere sveglio e attento? Prenderò freddo?

 

Cosa possiamo fare per bloccare la serie infinita di pensieri intorno all’argomento “ripresa post feste”? Vi propongo qualche lettura che possa non dico risolvere, ma almeno attenuare lo stress da rientro.

 

Innanzitutto, partiamo dal concetto che ad ogni fine anno abbiamo la percezione, più o meno consapevole, di “invecchiare” di un anno: in questo senso “La fantastica storia dell’ottantunenne investito dal camioncino da latte” offre ottimi spunti di riflessione. Come saremo da vecchi? Cosa stiamo costruendo per quel momento della vita? Come sarà la nostra esistenza quando i giorni saranno tutti uguali e non avremo impegni lavorativi? J.B. Morrison affronta il tema con uno sguardo acuto ma anche con una dose di ironia. Un piccolo stralcio: “ Nel giorno del suo ottantunesimo compleanno, Frank Derrick fu investito dal furgone del lattaio. Avrebbe preferito un buono per l’acquisto di un libro o un paio di gemelli per la camicia, ma è il pensiero che conta”.

 

Se invece quello che vi turba del rientro sono le corse, le cose da fare, il tempo che vi assilla, vi propongo l’ultimo lavoro di Roberto Vecchioni “Il mercante di luce”. Una riflessione colta (la passione per il mondo greco è la protagonista di ogni pagina) sulla vita e sul suo senso, nella storia di un padre che cerca di spiegare al figlio malato cosa passa e cosa resta di un uomo. Anche di questo testo, una piccola citazione “Non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro”.

 

I grandi classici della tragedia e della poesia greca vengono in aiuto nel momento in cui l’uomo moderno non sa come affrontare i temi dell’esistenza. Magari a seguire avrete la voglia di rileggere “Antigone” alcuni frammenti di Saffo.

 

Per chiudere, se ancora siete lì a lamentarvi degli impegni e delle richieste di questo mondo, vi propongo una terapia d’urto: un testo che per tutta la sua durata ci presenta un mondo morto, senza più alcuna vitalità, senza impegni, responsabilità, ma anche senza alcuna possibilità generativa. Si tratta del romanzo di Cormac McCarthy “La strada”, un testo doloroso, che ci obbliga a riflettere su quali siano le cose importanti, che ci fa chiedere a quanto del nostro quotidiano potremmo rinunciare. Un romanzo che interroga l’etica e il nostro dare per scontato che il mondo sarà sempre così come lo conosciamo. Vi assicuro che alla fine del testo le abbuffate natalizie e l’ozio vi sembreranno un privilegio di cui non abusare e avrete tutta la voglia di tornare a darvi da fare.

 

Buona lettura!

 

7 gennaio 2015

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