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Festa del Papà, 5 libri da leggere che raccontano il rapporto fra padri e figli

Il 19 marzo si festeggiano i papà. Per l’occasione scopriamo 5 libri che esplorano il rapporto speciale che si instaura fra padri e figli.

Il 19 marzo, giorno in cui si ricorda San Giuseppe, si festeggia anche la Festa del papà. Per l’occasione, abbiamo selezionato alcuni libri perfetti da leggere se vuoi esplorare il legame speciale che si instaura fra padri e figli.

5 libri da leggere che raccontano il rapporto fra papà e figli

Un’Odissea. Un padre, un figlio e un’epopea” di Daniel Mendelsohn

Quello di Daniel Mendelsohn è uno dei libri più emozionanti che ti consiglieremo oggi. Perfetto da leggere ma anche da regalare ai papà che hanno tempo e voglia di approcciarsi ai libri, “Un’Odissea.

Un papà, un figlio e un’epopea” mescola la biografia dell’autore alla letteratura, alla mitologia e al tema del viaggio.

Quando Daniel Mendelsohn consente al padre Jay di seguire il suo seminario sull’Odissea, non conosce la portata del viaggio che insieme stanno per compiere. Settimana dopo settimana, il matematico ottantunenne prende posto fra le matricole del corso e sfida gli insegnamenti dell’illustre classicista, suo figlio.

A semestre concluso, poi, il loro viaggio prosegue oltre le mura dell’aula, in un’improbabile crociera a tema sulla via di Itaca. Mendelsohn fa rivivere lo spirito eterno di un classico attraverso lo sguardo commosso di un figlio che dopo anni riabbraccia finalmente suo padre.

E ci mostra come in quella grande storia, fatta di menzogne e perdono, fughe e ritorni, ciascuno di noi possa ritrovare la sua vita.

La strada” di Cormac McCarthy

Fra i libri più belli che vedono protagonista il legame fra papà e figlio non può non figurare “La strada” di Cormac McCarthy. Questo straordinario romanzo ci mette dinanzi a una situazione apocalittica in cui il viaggio, fisico, metafisico e mnemonico, sembra l’unica soluzione possibile per ritrovare l’umanità perduta.

Un uomo e un bambino, papà e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un’apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni.

Non c’è storia e non c’è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio.

La casa del mago” di Emanuele Trevi

Il terzo titolo incentrato sul rapporto fra papà e figli è un’uscita piuttosto recente. Si tratta de “La casa del mago”. Nei suoi libri, Emanuele Trevi si serve di un genere che miscela la biografia, la saggistica e il diario personale per creare ritratti in grado di prendere vita.

“La casa del mago” è un emozionante percorso alla scoperta del rapporto di Trevi con il padre, affermato psicoanalista junghiano “guaritore di anime”, perciò descritto come un mago.

Le otto montagne” di Paolo Cognetti

E se i libri fossero capaci di far emergere aspetti della nostra interiorità che nel quotidiano rimangono sepolti sotto il carapace dell’auto protezione?

“Le otto montagne” risponde a tante domande, e rispolvera ricordi ed emozioni universali, che ciascuno di noi sperimenta nel corso dell’esistenza. Una delle chiavi di lettura più importanti di questo capolavoro di Paolo Cognetti, che affronta tante tematiche in modo molto profondo, riguarda proprio il rapporto fra un papà e suo figlio.

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il papà è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo.

La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo “chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento.

E lì, ad aspettarlo, c’è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri.

Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo papà, “la cosa più simile a un’educazione che abbia ricevuto da lui”.

Geologia di un padre” di Valerio Magrelli

Infine, un libro in cui è rimasta evidentemente imbrigliata l’anima di chi lo ha scritto: con “Geologia di un padre” Valerio Magrelli va alla ricerca del papà e, nel mentre, di un pezzo di se stesso che pensava perduto per sempre.

Negli ultimi dieci anni Valerio Magrelli ha raccolto, su foglietti sparsi, appunti riguardanti il padre.

Quando quest’ultimo muore, quei documenti diventano un materiale prezioso, “il bandolo canoro di un’infinita matassa di storie”: i viaggi in auto d’estate in giro per l’Italia; le avventure d’amore e morte durante la guerra; i desolati pomeriggi che l’uomo ormai maturo trascorre spingendo il genitore sul girello; il giorno in cui il figlio, armato di forbici, libera l’anziano febbricitante dal bozzolo del maglione; lo stupore di riconoscere, davanti allo specchio, un’espressione del viso che gli restituisce la ferrea legge dei vincoli genetici; gli abbracci, le risse, l’amore per Borromini o i folli scatti di rabbia.

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