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“Fame d’aria”, le difficoltà dell’essere genitore nel nuovo libro di Daniele Mencarelli

Essere genitore non è mai semplice o scontato. Ce lo racconta Daniele Mencarelli nel suo nuovo libro "Fame d'aria", un romanzo che cattura sin dalle prime pagine e ci mostra come il tema del rapporto genitori-figli sia sempre attuale ed importante da studiare.

Il libro del giorno, “Fame d’aria” di Daniele Mencarelli, ci accompagna nella riflessione su una tematica molto importante e sentita, quella dell’essere genitore.

Ci sono temi che non passano mai di moda, che restano attuali tutto l’anno, tutti i mesi, tutti i giorni. L’amore genitoriale e tutte le implicazione che ruotano attorno al ruolo del padre e della madre sono fra questi. Essere genitore non è affatto semplice, o scontato. Essere genitore significa scegliere di educare i propri figli, di iniziarli alla vita con le migliori intenzioni, di amarli con tutti sé stessi, di accompagnarli in tutto e nonostante tutto.

Nonostante sia uscito in libreria solo un paio di settimana fa, “Fame d’aria” di Daniele Mencarelli è già fra i titoli più venduti del momento. Uno struggente romanzo che piacerà a tutti, ma un po’ di più a chi conosce le gioie e i dolori dell’essere genitore.

“Fame d’aria”, il primo romanzo non autobiografico di Daniele Mencarelli

Dopo tre opere autobiografiche, fra cui il celebre “Tutto chiede salvezza“, Daniele Mencarelli si sposta sul versante della finzione per raccontare, per la prima volta, una storia non vissuta da lui in prima persona. Chiunque avesse già letto la trilogia autobiografica nella sua interezza o anche in una sua piccola parte si sarà chiesto se questo ultimo romanzo dello scrittore romano conservi la stessa energia delle altre opere di Mencarelli.

La risposta è sì, senza ombra di dubbio. Mencarelli mette a punto una storia avvincente, concepisce un’impalcatura struggente e dei personaggi che rimangono impressi nel cuore come le sensazioni sperimentate dai lettori di “Fame d’aria”, primo romanzo non autobiografico ma non per questo meno potente degli altri tre.

“Fame d’aria”, la trama

Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D’un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant’Anna del Sannio.

Quando Jacopo scende dall’auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l’auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano.

Sant’Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana. Ad aiutare Agata nel bar c’è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all’inferno.

“I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione.” Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all’altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca.

Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l’umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole. Con “Fame d’aria”, Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l’amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.

Daniele Mencarelli

Daniele Mencarelli è nato a Roma nel 1974. Poeta e scrittore, è fra gli autori più letti del momento in Italia per via di “Tutto chiede salvezza”, il romanzo uscito nel 2020 per Mondadori che è rientrato fra i finalisti del Premio Strega, ha vinto il Premio Strega Giovani ed ottenuto altri importanti riconoscimenti, raggiungendo il grande pubblico grazie all’omonima serie tv distribuita da Netflix da qualche mese.

Al momento, Mencarelli è autore, oltre che di “Fame d’aria”, di tre romanzi autobiografici e di diverse raccolte poetiche. Impegnato anche nei teatri, si occupa di cultura e società in collaborazione con varie testate giornalistiche.

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