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Ecco perché leggere un libro in due è un’esperienza che vale la pena provare

E non si intende leggere uno di fianco all'altro libri diversi ma leggere insieme lo stesso libro ad alta voce. Prima legge uno, poi legge l'altro

MILANO – La lettura è un’attività per definizione silenziosa e solitaria. Fin da quando abbiamo imparato a decifrare le lettere stampate o scritte su un foglio consideriamo la lettura quanto di più intimo e personale ci sia. Amiamo leggere da soli, nel silenzio di una stanza tutta per noi, o nel caos della metropolitana o di un parco all’aria aperta. Nei luoghi affollati le voci si mescolano l’una con l’altra in un indistinto suono di fondo che per molte persone concilia la lettura più del silenzio. Eppure non è vietato leggere insieme a qualcuno ad alta voce.

LEGGERE INSIEME – A una mostra, al cinema, a un concerto si va tendenzialmente insieme a qualcun altro. Ci si va insieme perché condividere la visione di un’opera o di un film rende l’esperienza più emozionante e rafforza il legame. E perché non si può leggere anche assieme? E non si intende leggere uno di fianco all’altro libri diversi ma leggere insieme lo stesso libro ad alta voce. Prima legge uno, poi legge l’altro. Chi l’ha già fatto sa che è un’esperienza indimenticabile e può trasformare sia il libro che un rapporto.

DAL DIVANO ALL’AUTOMOBILE – Si può leggere in macchina: il conducente ascolta l’altro che legge accanto. Si può leggere sul divano, la sera, al posto di guardare un film. Si può leggere in due in barca, in spiaggia o sulla cima di una montagna. Leggere insieme è un’azione rivoluzionaria, che rivoluziona in qualche modo quel modo di leggere in silenzio e solitudine che abbiamo sostanzialmente imparato tra Settecento e Ottocento. E non è un’azione che spezza l’intimità del gesto ma, anzi, ne amplifica la portata.

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