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“Dieci cose che ho imparato”, il libro-testamento di Piero Angela

L'ultimo libro di Piero Angela è stato proposto per l'analisi tra le tracce della Tipologia B alla prima prova della Maturità 2023.

Un testo scritto di getto e nato dall’urgenza del momento, e dalle enormi sfide che ci attendono. E’ questo “Dieci cose che ho imparato“, l’ultimo libro di Piero Angela, il divulgatore sicentifico che resterà per sempre nel cuore di tutti gli amanti della cultura. Il libro è stato proposto tra le tracce della Tipologia B alla prima prova della Maturità 2023.

“Dieci cose che ho imparato” di Piero Angela

“Questo libro raccoglie alcune cose che ho imparato in tanti anni di professione, di incontri, di esperienze, di libri letti e scritti, di speranze e delusioni…” Con quest’ultima opera, Alberto Angela ha voluto consegnare a noi tutti un lascito morale, dopo una lunghissima carriera al servizio dell’informazione e della formazione di generazioni di italiani.

“Com’è possibile” si chiede in queste pagine “che un paese come l’Italia, che ha marcato profondamente per secoli il cammino della civiltà, oggi sia così in difficoltà, e abbia perso le sue luci?” La risposta è in dieci semplici capitoli, dieci aree critiche su cui occorre agire.

L’estratto dal libro di Piero Angela per la Maturità 2023

In questo nuovo panorama, ci sono cambiamenti che svettano maggiormente rispetto ad altri. Uno è la diminuzione del costo relativo delle materie prime e della manodopera rispetto al «software», cioè alla conoscenza, alla creatività. Questo sta succedendo anche in certe produzioni tradizionali, come quella di automobili, ma soprattutto per i prodotti della microelettronica, come telefonini, tablet, computer. Si è calcolato che nel costo di un computer ben il 90% sia rappresentato dal software, cioè dalle prestazioni del cervello.

Quindi l’elaborazione mentale sta diventando la materia prima più preziosa. Uno studio della Banca mondiale ha recentemente valutato che l’80% della ricchezza dei paesi più avanzati è «immateriale», cioè è rappresentata dal sapere. Ed è questo che fa la vera differenza tra le nazioni. La crescente capacità di innovare sta accentuando quella che gli economisti chiamano “la distruzione creativa”, vale a dire l’uscita di scena di attività obsolete e l’ingresso di altre, vincenti.

Pericolo a cui vanno incontro tante aziende che oggi appaiono solide e inattaccabili. SI pensi a quello che è successo alla Kodak, un gigante mondiale della fotografia che pareva imbattibile: in pochi anni è entrata in crisi ed è fallita. L’enorme mercato della pellicola fotografica è praticamente scomparso e la Kodak non è riuscita a restare competitiva nel nuovo mercato delle macchine fotografiche digitali. Dei piccoli cervelli creativi hanno abbattuto un colosso planetario.

Per questo è così importante il ruolo di chi ha un’idea in più, un brevetto innovativo, un sistema produttivo più intelligente. Teniamo presente che solo un sistema molto efficiente è in grado di sostenere tutte quelle attività non direttamente produttive (a cominciare da quelle artistiche e culturali) cui teniamo molto, ma che dipendono dalla ricchezza disponibile.

L’impegno per la divulgazione culturale

Per oltre cinquant’anni Piero Angela si è occupato a tempo pieno di scienza, tecnologia, ambiente, informazione, energia, televisione, comportamenti, e ha scritto “Dieci cose che ho imparato” per condividere con i lettori alcune proposte, frutto della sua lunga esperienza sul campo. Con questo libro, a cui ha lavorato fino all’ultimo, colui che è stato per tutti il volto rassicurante della scienza ha voluto dirci come usarla per migliorare le cose. Per rilanciare l’Italia con una nuova visione.

Piero Angela è stato un pioniere, un visionario che, sempre con razionalità e rigore scientifico, ha raccontato la complessità del mondo, i progressi della scienza e della tecnologia, ma anche, anzitempo, le conseguenze dell’accelerazione del progresso: dai problemi ambientali a quelli etici. Un intellettuale che sapeva parlare a tutti, spiegando cose a volte molto complesse con parole semplici e chiare.

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