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Da ”Pinocchio” a ”Il Gattopardo”, la top ten dei libri evergreen

''Le bugie hanno il naso lungo''. Quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase da bambini, dai nostri nonni e genitori? Sì, perché già loro leggevano le avventure del celebre burattino cui si allungava il naso quando mentiva, Pinocchio...
Prima di arrivare a noi, sono passati dalle mani dei nostri nonni a quelle dei nostri genitori, si trovano nelle librerie di quasi tutte le case e hanno contribuito a formare il nostro immaginario collettivo. Sono gli evergreen, libri che continuano a essere letti, generazione dopo generazione, nonostante il trascorrere del tempo
 
MILANO – “Le bugie hanno il naso lungo”. Quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase da bambini, dai nostri nonni e genitori? Sì, perché già loro leggevano le avventure del celebre burattino cui si allungava il naso quando mentiva, Pinocchio. A buona ragione l’omonimo libro di Collodi si può considerare un evergreen, uno di quei libri che sono stati dei best seller ai tempi dei nostri nonni e leggiamo tuttora noi, passati di mano in mano, e di generazione in generazione, nelle nostre famiglie. Libreriamo ha voluto stilarne la top ten, una lista di dieci tra i più famosi di questi evergreen. Sono storie che probabilmente in molti si sono sentiti raccontare da piccoli prima di addormentarsi e che si ripromettono di leggere ai propri figli, o cui si sono appassionati quando erano più grandi perché i genitori glieli facevano trovare sulla scrivania o sul comodino, invitandoli a perdersi tra le loro pagine.
 
Le avventure di Pinocchio” fu scritto nel 1881 da Carlo Lorenzini, meglio noto al mondo come  Carlo Collodi, e pubblicato nel 1883. È classificato tradizionalmente come un classico della letteratura per ragazzi, consacrato alla fama internazionale anche dal cartone animato della Walt Disney, ma più a ragione andrebbe considerato un capolavoro della letteratura in generale. Ambientato in un passato non ben definito – si presume all’epoca del Granducato di Toscana – il libro ha tuttavia rimandi all’Italia post-unitaria, del cui tessuto culturale presenta un’acuta rappresentazione. Più ampiamente, la storia è una grande allegoria, il racconto della trasformazione resa possibile dall’educazione, che è ciò che ci rende uomini. Il burattino di legno incapace di mantenere i propositi presi, svogliato, che preferisce vagabondare piuttosto che studiare e lavorare, potrà diventare una persona in carne e ossa solo riplasmando il suo carattere, grazie alla guida di Geppetto, del Grillo Parlante e della Fata dai capelli turchini. Altro allegorico romanzo sulla formazione e la crescita è “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, capolavoro di Charles Lutwidge Dodgson, anche lui ben più noto con lo pseudonimo Lewis Carroll. Nel libro Alice, inseguendo un coniglio bianco cade in un mondo sotterraneo, paradossale, assurdo e meraviglioso. Il percorso e gli incontri di Alice in questo mondo sono un percorso dentro di sé, di conoscenza della propria vita interiore, e un cammino, a tratti insidiosi, incerto e temuto – basti pensare al continuo rimpicciolirsi e crescere di Alice –, verso la maturità. Anche in questo caso, alla fama della storia ha contribuito il film della Walt Disney.
 
Restando nella serie delle grandi storie trasposte dalla Disney sullo schermo in grandi lungometraggi animati, chi non ricorda “Il libro della giungla”, nato originariamente dalla penna di Rudyard Kipling come raccolta di racconti scritti e pubblicati su giornali tra il 1893 e il 1894. Tra questi sono rimasti più famosi proprio quelli che hanno per protagonista Mowgli, bambino abbandonati nella giungla indiana e cresciuto dai lupi, di cui i nostri genitori hanno amato e ci hanno letto le avventure. Un altro libro associato all’infanzia, ma letto da persone di tutte le età, è “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, il racconto di uno straordinario incontro avuto dal narratore-aviatore, fermo nel deserto con il suo aereo in panne, e un misterioso fanciullo dai capelli biondi venuto da un altro pianeta. Il libro è un’intensa riflessione sul senso della vita e la morte, sull’amore e l’amicizia. Uscito relativamente di recente, nel 1942, il libro ha però conquistato subito il cuore di milioni di lettori ed è di quelli che solitamente non mancano dalla librerie di casa. 
 
Altro filone letterario di cui è immancabile conoscere almeno un esemplare è il grande romanzo d’avventura inglese, di cui è considerato capostipite “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe. Scritto nel 1719, il romanzo non ha visto mai tramontare la sua fama: la storia del naufrago che arriva su un’isola deserta e deve lottare per sopravvivere è diventata un topos della letteratura. E di sicuro, tra tutte, la storia più celebre resta quella di Robinson Crusoe e di Venerdì. Sempre d’avventure per mari raccontano “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson, pubblicato dapprima a puntate su rivista tra 1881 e 1882, il libro che più di ogni altro ha contribuito a disegnare il comune immaginario sui pirati e le loro avventure, e “Moby Dick” di Herman Melville. La caccia del capitano Achab all’enorme balena bianca che dà il titolo al romanzo  fa parte del bagaglio di fantasie condiviso da gran parte di noi, così come dalle generazioni passate.
 
La passione per il giallo è un’altra di quelle che infiammano gli animi della maggior parte delle persone – per 1 booklover su 3, come emergeva da una nostra recente indagine, si tratta del genere più affascinante in letteratura. Di solito questo amore si forma su libri che già vedevamo sugli scaffali in casa dei nostri nonni da piccoli, vecchi volumi con la caratteristica copertina di colore, appunto, giallo. Tra questi, almeno due autori regnano di solito sovrani: Agatha Christie, con il suo libro più celebre e noto, “Assassinio sull’Orient Express”, e Arthur Conan Doyle, padre di Sherlock Holmes – almeno uno tra i libri di questa serie è presente in ogni casa, di solito “Il mastino dei Baskerville”.
 
Chiudiamo infine con un’opera di cui abbiamo già più volte parlato, “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Tra quelli che abbiamo proposto qui, è il più recente, pubblicato nel 1958 da Feltrinelli al termine di una serie di vicissitudini che abbiamo raccontato in un nostro articolo. Da allora ad oggi, il libro è arrivato in tutte le librerie delle case italiane e non solo, divenendo uno dei più tradotti e letti della nostra letteratura. In molti ricordano la scena del grande ballo del film di Luchino Visconti, tratto dal romanzo, entrata ormai nel nostro immaginario comune. E in molti spinti da quelle atmosfere hanno preso tra le mani un vecchio volume presente in casa per avventurarsi in quel mondo così magistralmente ritratto da Tomasi di Lampedusa, che costituisce ormai un pezzo della nostra memoria letteraria condivisa.   
 
25 luglio 2013
 
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