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Cristina Taglietti, ”Anche i nativi digitali possono scoprire l’amore per la lettura”

''Leggere un libro su tablet o smartphone può essere un'esperienza stimolante, una strada assolutamente da percorrere''. Così afferma Cristina Taglietti, giornalista di cultura del Corriere della Sera, per cui tiene anche il blog Libri Liberi dedicato ai più giovani...
La giornalista, che si occupa di libri per le pagine culturali del Corriere della Sera, parla del suo blog Libri liberi, dove consiglia letture per le fasce di età dalle elementari alle superiori, del panorama editoriale italiano per ragazzi e delle nuove opportunità offerte da internet
MILANO – “Leggere un libro su tablet o smartphone può essere un’esperienza stimolante, una strada assolutamente da percorrere”. Così afferma Cristina Taglietti, giornalista di cultura del Corriere della Sera, per cui tiene anche il blog Libri Liberi dedicato ai più giovani. Per lei il digitale rappresenta una buona via attraverso cui i ragazzi potrebbero avvicinarsi al piacere della lettura. Quanto all’offerta editoriale dedicata loro, in Italia ci sono prodotti di alta qualità secondo la giornalista. Il problema, semmai, è farli scoprire.

Perché ha deciso di aprire il suo blog, Libri liberi? Ci può spiegare la linea editoriale e gli argomenti di cui si tratta?
Il blog è nato insieme con il Canale scuola che il Corriere ha aperto all’inizio di settembre, uno spazio dedicato  a chi è interessato al mondo dell’educazione, dove si  possono trovare documenti, statistiche, dati, video, inchieste, dossier.  Libri liberi è uno dei blog che il canale offre. L’idea è di consigliare libri da leggere, di volta in volta per fasce di età diverse, dalle elementari alle superiori, che non siano strettamente connessi ai programmi scolastici, che possano divertire, interessare e, magari, anche suscitare una discussione da fare  in classe con gli insegnanti.  Cercherò di affrontare temi diversi, a volte con un taglio educativo,  altro con un taglio più ludico, che privilegi la fantasia. 
Lei che è attenta al panorama editoriale italiano, specialmente per ragazzi, lo giudica adeguato a rispondere alle esigenze dei lettori?
Il segmento bambini-ragazzi è forse il più ricco e vario dell’editoria italiana. Non a caso è anche quello che va meglio in termini economici, anche in questo periodo di crisi.  Negli ultimi anni le vendite  di libri italiani all’estero hanno superato gli acquisti. Da noi ci sono ottimi scrittori per ragazzi, grandi illustratori, c’è  un panorama di piccoli editori che ha una cura artigianale  nella confezione del libro (grafica, copertina, formato) che non si trova in altri settori.  
Il problema è fare conoscere questo lavoro.
Come si potrebbe fare secondo lei a trasmettere ai ragazzi l’amore per la lettura? Com’è nata in lei questa passione, c’è qualcuno in particolare che l’ha iniziata alla lettura?
Oggi trasmettere l’amore per la lettura ai nativi digitali è una sfida impari. I bambini hanno mille stimoli e mille competenze. I libri di carta devono competere con prodotti di consumo  più facile e più immediato.  Io sono affezionata alla carta, ma  credo che anche leggere un libro su tablet o smartphone  possa essere un’esperienza stimolante, una nuova strada che debba assolutamente essere percorsa. Ciò che conta è la narrazione,  la capacità di raccontare storie, di aprire nuovi mondi, e questo si può fare con qualunque supporto. La scuola è importante, ma credo che l’amore per la lettura si trasmetta soprattutto in famiglia. Per me è cominciato lì, dai libri che i miei genitori facevano leggere a me ai miei fratelli, ma indubbiamente erano tempi diversi.
Da giornalista e blogger, come crede che si potrebbe migliorare la comunicazione sui libri da parte dei media? Quali sono le potenzialità aperte in questo senso da internet: crede che i blog siano strumenti efficaci per una comunicazione più diffusa?
Credo che internet offra enormi possibilità, moltiplica lo spazio, tenendo ferma la specificità degli argomenti. I giornali tradizionali, soprattutto i quotidiani, hanno sempre meno pagine da dedicare ai libri per ragazzi.  Spesso poi prevalgono i grandi bestseller che fanno notizia, vanno in classifica, ispirano film e spin off vari. In rete, invece, credo che ci siano molti più possibilità, sui social network, in generale, e soprattutto sui blog che raccolgono gruppi di persone interessate a quegli argomenti. Blog di mamme, insegnanti, lettori appassionati, recensori sono straordinari  passaparola. 
17 settembre 2013
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