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J.K. Rowling, i 5 consigli per scrivere un libro

J.K. Rowling, la celebre autrice di Harry Potter, famosa in tutto il mondo, dà suggerimenti e consigli agli scrittori in erba

J.k. Rowling è una delle voci più importanti nel panorama letterario internazionale, in particolare grazie alla saga di Harry Potter, che ha incantato milioni di lettori di tutto il mondo.

Per J.K. Rowling scrivere dei libri è strettamente legato al vivere, tanto da sentire il bisogno di perdersi in mondi fittizi e distaccarsi dal mondo reale.

Per scrivere la saga di Harry Potter, J.K. Rowling ha speso letteralmente una parte importante delle sua  vita pensando ai personaggi, alle trame, e ai colpi di scena.

Non solo, J.K. Rowling scrive anche sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith

J.k. Rowling sottolinea di non credere alle liste di “cose da fare” sia nella vita, in generale, che nella scrittura.

Qualcosa si ribella in me quando mi viene detto cosa devo fare prima dei cinquant’anni, o che cosa devo comprare questa stagione, o che devo scrivere se voglio avere successo.

J.K. Rowling precisa di non avere i segreti che garantiscono il successo. Il successo di Harry Potter è arrivato “inciampando da sola in una direzione che la maggior parte delle persone pensava fosse un vicolo cieco, infrangendo le regole classiche di intendere la scrittura per bambini.”

Quindi, l’approccio quando si scrive è mettere da parte i “must” e concentrarsi su cose più concrete e necessarie.

Ecco i consigli di J.K. Rowling per scrivere un libro, ma senza la garanzia del successo

1. Leggere 

Questo vale soprattutto per gli scrittori più giovani. Non si può essere un buon scrittore senza essere un lettore appassionato. La lettura è il modo migliore per analizzare ciò che rende un libro buono.

Notate cosa funziona e cosa no, cosa vi è piaciuto e perché. All’inizio probabilmente imiterete i vostri scrittori preferiti, ma è un buon modo per imparare. Dopo un po’, troverete la vostra voce distintiva.

2. Disciplina

Momenti di pura ispirazione sono momenti di gloria, ma la maggior parte della vita di uno scrittore, per adattare il vecchio cliché, è fatta di dura fatica e dal sudore, piuttosto che dall’ispirazione.

Qualche volta tu devi scrivere anche quando la musa non collabora e in questo bisogna dimostrare costanza e forza di volontà.

3. Resilienza e umiltà

Queste due qualità vanno a braccetto, perché le bocciature e le critiche sono parte della vita dello scrittore.  I giudizi sono utili e necessari e bisogna considerare che alcuni dei più grandi scrittori siano stati rifiutati varie volte, prima di raggiungere il successo.

Essere in grado di risollevarsi e andare avanti non ha prezzo se vuoi che il tuo lavoro venga giudicato pubblicamente. La critica più severa è proprio quella che proviene dalla tua testa.

Un modo per tranquillizzare questa particolare critica è quella di prendersi una pausa e concedersi del tempo per poter avere una visione più positiva del tuo lavoro.

Per esempio la stessa J.K. Rowling ha impiegato sette anni tra il concepire Harry Potter e la Pietra Filosofale e pubblicarlo.

4. Coraggio

La paura di fallire è la ragione più triste per non fare quello che in realtà  vorremmo realizzare. L’autrice di Harry Potter è riuscita a trovare il coraggio di presentare il suo primo libro ad agenti e case editrici in un momento di grave crisi. Decise di tentare la via della scrittura, suo vero sogno nel cassetto, e, se non avesse funzionato,  sarebbe comunque sopravvissuta.

Insomma, dice la scrittrice: “è meglio essere la persona che ha portato a termine il progetto che ha sempre sognato, o essere quel tipo di persona che parla delle cose “che avrebbe sempre voluto fare”?”

5. Indipendenza

L’autrice di Harry Potter consiglia agli scrittori in erba un sito chiamato Writer Beware.  “È una fantastica risorsa per chiunque stia provando  a capire cosa sarebbe più utile per il proprio lavoro e per orientarsi in questo mondo.

Nello scrivere come nella vita, bisogna impegnarsi al massimo e tirare fuori il meglio di noi, mettere alla prova i propri limiti, imparare quanto più possibile e accetta che i lavori perfetti nel campo dell’arte sono ancora più rari della perfezione umana.

La scrittrice confida di aver trovato spesso conforto nelle parole di Robert Benchley: “ Ci ho impiegato quindici anni per scoprire che non avevo talento per scrivere, ma non potevo arrendermi, infatti con il tempo sono diventato molto famoso.”

In definitiva, nella scrittura come nella vita, secondo J.K. Rowling, il compito degli aspiranti scrittori è quello di fare del meglio, migliorando i limiti intrinseci dove possibile.

Bisogna imparare il più possibile e accettare che le opere d’arte perfette sono solo leggermente meno rare degli esseri umani perfetti.

“Mi hanno spesso confortato le parole di Robert Benchley: Mi ci sono voluti quindici anni per scoprire che non avevo talento per la scrittura, ma non ho potuto smettere, perché a quel punto ero troppo famoso.”

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