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Come è cambiata l’attività di lettura durante il lockdown

Come e cosa è cambiato delle nostre abitudini letterarie durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia.

Torniamo al primo lockdown risalente ormai ad un anno fa. Quali sono state le nostre abitudini letterarie durante quel periodo? Come,  l’obbligo di rimanere chiusi in casa, ha influito sull’attività di lettura? Dal genere al numero di libri letti, il confinamento forzato ha modificato la routine letteraria di tantissime persone. In questo articolo vediamo insieme come la pandemia ha cambiato le letture degli italiani.

Cosa abbiamo preferito leggere 

Da sempre la lettura è un’attività di svago che permette alle persone di evadere, in un modo o in un altro, dalla realtà del momento. Il periodo del lockdown è stato duro e difficile in tutti i sensi. Lungo e indefinito ha causato problemi economici, lavorativi e soprattutto psicologici. Diverse persone hanno riferito che la lettura è stata molto d’aiuto per poter evadere, perlomeno mentalmente, dalle mura di casa, immergendosi in una realtà diversa oppure approfondendo la realtà che si stava vivendo. C’è stato, da parte delle persone, un desiderio di esplorare generi che prima non avevano modo o anche voglia di leggere, ma anche il conforto e la riscoperta di rileggere libri già letti. Il sito di Ibs ha stilato un’apposita classifica del lockdown mostrando cosa è stato più ricercato e acquistato durante quei mesi. Tra i titoli più richiesti sono presenti: “Cecità” di José Saramago, “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio” di Stefania Auci, “Spillover. L’evoluzione delle pandemie” di David Quammen, “La misura del tempo” di Gianrico Carofiglio e “La peste” di Abert Camus.

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9 Marzo 2021, un anno dal lockdown. Cosa abbiamo imparato?

Un anno fa iniziava il Lockdown nazionale, accompagnato dall’hashtag #iorestoacasa. Ecco quello che- forse- abbiamo imparato in questo lungo periodo.

 

Quanto abbiamo letto durante il lockdown

Dopo la fine della prima fase della pandemia, numerose statistiche hanno mostrato in che modo gli italiani avessero affrontato questo periodo. Per quanto riguarda l’aspetto dell’intrattenimento letterario, i numeri sono stati confortanti rispetto all’anno precedente: l’Istat rileva che la lettura ha rappresentato la terza attività preferita dagli italiani, 6 persone su 10 hanno scelto di affidarsi ai libri (in tutto, il 62,6%, nel 2019 erano il 40%). Gli intervistati hanno infatti rivelato di aver letto almeno un libro, che fosse cartaceo, ebook o audiolibro.

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