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Chi vincerà il Premio Nobel per la Letteratura 2020?

Difficile pronosticare il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura alla vigilia: secondo molti potrebbe vincere una donna. E se fosse italiana?

E’ iniziato il conto alla rovescia per l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura 2020, che verrà annunciato oggi giovedì 8 ottobre alle ore 13. Dopo la doppia assegnazione nel 2019 a Olga Tokarczuk e al contestato Peter Handke, il prestigioso riconoscimento dell’Accademia Reale Svedese dovrà fare i conti con il Covid 19. Il Nobel nell’era della pandemia avrà, inevitabilmente, all’annuncio in Svezia del vincitore, un pubblico più ristretto e anche per chi non era abituato, non resterà che seguirlo su Nobelprize.org. Il montepremi è arrivato per decisione della Fondazione a 10 milioni di corone, più o meno 950 mila euro.

Le indiscrezioni

Difficile pronosticare il vincitore del Premio Nobel alla vigilia: come ogni anno, i favoriti si vedono sfuggire la vittoria il giorno dell’assegnazione del premio. I nomi, per regolamento, sono segretissimi, la short list super blindata è come previsto all’esame dei giurati.  A rompere il silenzio è stata la scrittrice siciliana Giovanna Giordano che ha annunciato di essere stata candidata al Nobel per la Letteratura 2020 da una delle quattro maggiori Università’ di Svezia. Un annuncio che ha fatto un po’ discutere. Anche perché per l’Italia si è sempre pensato che tra i favoriti ci fossero maestri della letteratura come Claudio Magris e Dacia Maraini. Ma il Nobel ci ha stupito tante volte.

I favoriti: vincerà una donna?

Non arrivano indicazioni sui favoriti neppure dal toto-scommesse. Secondo molti potrebbe vincere una donna. Tra le papabili Maryse Condè, la scrittrice della Guadalupa che nel 2018 ha vinto il New Academy Prize in Literature, il Premio Nobel alternativo assegnato in assenza del premio tradizionale. Torna anche quello della scrittrice canadese Margaret Atwood e di un’altra canadese, la poetessa Anne Carson. E poi le americane Joyce Carol Oates, Marilynn Robinson e Joan Didion, la britannica Hilary Mantel e la francese Annie Ernaux.

Non potevano mancare nella girandola dei nomi l’intramontabile Haruki Murakami, il keniota Ngugi wa Thiong’o. Con loro lo spagnolo Javier Marias, il poeta sudcoreano, più volte incarcerato, Ko Un e l’israeliano David Grossman. E si parla anche del francese Michel Houellebecq, del ceco naturalizzato francese Milan Kundera e dell’americano Stephen King.

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