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Chi sono gli slegati oggi a cui dà voce Chiara Gamberale

Chi sono gli slegati? Ce li racconta Chiara Gamberale in questa intervista e all'interno dell'omonimo podcast presente sulle piattaforme di streaming

Persone che hanno tanta paura quanta voglia di un posto da chiamare casa. Sono questi gli slegati secondo la scrittrice Chiara Gamberale. A loro è dedicato l’omonimo podcast presente su Spotify e sulle altre piattaforme di streaming come Apple Podcast e Spreaker. La serie di podcast è prodotta da Chora Media e curata da Sabrina Tinelli. Ciascuna delle 10 puntate degli slegati, dalla durata di 30 minuti circa, contiene riflessioni, interviste, citazioni sugli infiniti legami tra le persone. Un dialogo a tre tra Chiara Gamberale, i suoi ospiti e il pubblico dei suoi podcast che, come lei, condividono da “slegati” paure e incertezze del presente, alla ricerca di risposte e soluzioni. Di seguito, l’intervista all’autrice.

Come nasce il podcast “gli slegati”? A chi si rivolge?

Il giorno in cui Mario Calabresi mi ha proposto una sfida a forma di podcast che dialogasse con le storie che scrivo. Gli slegati sono arrivati così, quasi subito, non potevano che essere loro: persone che hanno tanta paura quanta voglia di un posto da chiamare casa. Persone che fanno fatica a tenere insieme eros e quotidianità…Perché all’amore sono disposte a dare troppo poco? O perché all’amore chiedono troppo?

Quali sono i temi affrontati?

Il bosco umano è fittissimo, e ogni volta si crea una vera e propria terapia di gruppo. Ci sono i separati in casa, i genitori che crescono da soli i propri figli, l’universo del poliamore, dell’asessualità, dell’amore che riesce a rivelarsi quello giusto solo quando finisce…Ogni episodio ha invitato me per prima alla curiosità di capire chi siamo davvero, anche se questo significa farsi male, spellarsi; che poi, mi dico, è sempre meglio lo spavento della consapevolezza che vivere una vita che non è la nostra.

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Come sono cambiate le relazioni nell’ultimo anno, in particolare dall’avvento della pandemia? Come ci si può legare oggi e abbattere le barriere della solitudine?

Moltissimo per possibilità ma pochissimo per qualità. Gli slegati continuano a sentirsi fuori fuoco, a chiedere troppo o troppo poco all’amore pure se possono scriversi solo su Facebook o vedersi sempre attraverso uno schermo. Anzi, forse questi nuovi mezzi hanno solo amplificato la lotta perpetua tra coraggio e spavento. Ma è pure vero che il tempo improvvisamente immobile può essere una rara occasione di ascolto per dare una risposta alla tua seconda domanda, la più importante, il senso di tutto.

Oggi si sente più il bisogno di stringere nuove relazioni, oppure di prendersi del tempo tutto per sé?

Se da una parte è innegabile la fame di incontri a cui questo tempo assurdo ci ha abituati, quasi una brama necessaria, dall’altra siamo tutti vittime inconsapevoli del desiderio più grande, quello che ha a che fare con noi stessi e basta: progetti personali troncati e altri che aspettano solo di nascere…Ma gli altri, alla fine, chi sono? La nostra grande dannazione. E, nello stesso tempo, il senso del nostro stare al mondo.

Chi sono gli slegati oggi?

Quelli di ieri, quelli di domani, il mondo si evolve ma il genere umano si affeziona ai propri vizi di forma, alle proprie storture. La direzione dei podcast vuole essere la conoscenza, lo stupore di scoprirsi uguali solo a se stessi. Vorrei che chi ci ascolta impari ad accettarsi, come recita la preghiera degli Alcolisti Anonimi: “Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza”.

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