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“Cent’anni di solitudine” diventerà una serie tv Netflix

Netflix ha annunciato che "Cent'anni di solitudine" diventerà una serie televisiva Netflix, interamente girata in Colombia e in spagnolo

MILANO – Netflix, il colosso dell’entertainment streaming, ha annunciato di aver acquistato i diritti del romanzo Cent’anni di solitudine, il romanzo di Gabriel García Marquez che ha fondato il realismo magico, per farne una serie TV. La notizia viene accolta con entusiasmo dal pubblico innamorato di questo bellissimo romanzo, ma lascia anche delle perplessità: infatti lo scrittore colombiano naturalizzato messicano non aveva mai consentito un adattamento cinematografico o seriale del romanzo.

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Una serie TV girata in Colombia

A distanza di cinque anni dalla morte del suo autore, Cent’anni di solitudine diventerà una serie TV Netflix: è già stato comunicato che andrà in rete in spagnolo, verrà girato interamente in Colombia, patria di Marquez, e gli interpreti saranno i migliori attori latino-americani. Si rispetta così, almeno in parte, la volontà dello scrittore che non ha mai ceduto i diritti per una resa cinematografica perché riteneva che nessun film avrebbe reso giustizia al film e che solo in lingua spagnola sarebbe stato fedele al romanzo. Rodrigo García e Gonzalo García Barcha, i figli di “Gabo”, sono i produttori del film e hanno affermato: «Per decenni nostro padre è stato restio a vendere i diritti di Cent’anni di solitudine, perché non credeva che si sarebbe potuto realizzarne un film per limiti di tempo e perché riteneva che produrlo in una lingua diversa dallo spagnolo non gli avrebbe reso giustizia. Ma nell’attuale epoca d’oro delle serie TV, con gli attuali livelli di scrittura e regia, la qualità cinematografica dei contenuti e l’accettazione da parte del pubblico mondiale di programmi in lingue straniere, il momento non potrebbe essere migliore. Siamo entusiasti di supportare Netflix e i registi in questa avventura, e desiderosi di vedere il prodotto finale.»

Il realismo magico di Cent’anni di solitudine

Cent’anni di solitudine è il romanzo scritto nel 1967 che ha inaugurato il realismo magico nella letteratura sudamericana. Tradotto in quarantasei lingue, il romanzo racconta la storia della famiglia Buendía e di come il patriarca José Arcadio fondò la immaginaria città colombiana di Macondo. Caratteristica del libro è proprio la connotazione che rimanda al realismo magico: elementi magici infatti vengono inseriti in un contesto estremamente realistico. Il realismo magico si riconosce perché è presente, nelle pagine del libro, un elemento magico, che però non viene spiegato; di conseguenza i personaggi agiscono come se questo elemento non fosse magico o sovrannaturale, ma come se appartenesse alla quotidianità. Inoltre molti dettagli sensoriali e inversioni della logica tradizione (per esempio, causa-effetto) sono presenti nelle pagine del libro, contribuendo all’idea di magia, di sogno e di irreale.

Via: Il Post

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