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“C’è ancora domani”, 5 libri da leggere se ti è piaciuto il film di Paola Cortellesi

"C'è ancora domani" ci ha stupito, emozionato, stregato. Ci ha fatto riflettere su temi che raramente vengono affrontati dal cinema italiano. Ecco 5 libri da leggere se anche tu hai amato il film di Paola Cortellesi.

C’è un film che, sul finire del 2023, ha generato un’ondata di commozione e partecipazione. Ha sbancato al box office, superando grandi pellicole internazionali. Ha portato al cinema chi non vi si recava da anni. Stiamo parlando di “C’è ancora domani“, il meraviglioso esordio alla regia di Paola Cortellesi.

Se anche tu hai amato il film e sei alla ricerca di una lettura che vi si avvicini per temi, stile e spirito, questo è l’articolo che fa per te. Ecco 5 libri da leggere se ti è piaciuto “C’è ancora domani”.

5 libri da leggere se ti è piaciuto “C’è ancora domani”

Una donna” di Sibilla Aleramo

“Una donna” ha diversi elementi che lo accomunano a “C’è ancora domani”. Il romanzo venne pubblicato all’inizio del Novecento ed ebbe un successo incredibile, tanto da venire subito tradotto in diverse lingue.

Insieme al trionfo sin dalla loro uscita, il libro di Sibilla Aleramo e il film di Paola Cortellesi hanno in comune la centralità del tema femminista, sviluppato attraverso una storia comune, di vita quotidiana, reale come lo è quella di chi legge il romanzo o guarda il film.

Pubblicato nel lontano 1906 e ripubblicato nel corso degli anni in molteplici edizioni, “Una donna” nasce dall’esperienza autobiografica dell’autrice ed è frutto di quei fermenti sociali che portarono alla nascita del femminismo, di cui lei stessa si sentì parte attiva.

Man mano che il libro andava componendosi, la scrittura diveniva lo strumento di un processo autoconoscitivo di cui sono specchio la coerenza, il realismo e l’equilibrio compositivo.

Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg

Il secondo romanzo, te lo suggeriamo se di “C’è ancora domani” hai apprezzato l’ambientazione storica e, soprattutto, l’immersione nell’ambiente familiare della protagonista.

La chiave di “Lessico famigliare” è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento.

E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali.

La storia” di Elsa Morante

È il primo romanzo che viene in mente quando si pensa a “C’è ancora domani” e alle sensazioni che lascia nel cuore di chi lo guarda.

“La storia”, narrando le vite di Ida, del piccolo Useppe e di tutti i personaggi che si avvicendano attorno ad essi, ripercorre la vita dei quartieri periferici di Roma – San LorenzoTestaccioPietralata, il ghetto ebraico di Roma e la zona dei Castelli Romani -, che negli anni del Secondo Conflitto Mondiale pullulano di povertà e situazioni di grave indigenza.

Con il suo libro, Elsa Morante racconta quindi la grande Storia attraverso la piccola storia, proprio come fa Paola Cortellesi nel suo “C’è ancora domani”.

Restare vive” di Victoria Redel

Uno dei temi principali di “C’è ancora domani” è l’importanza della solidarietà, dell’amicizia autentica. Perciò non potevamo non consigliarti “Restare vive” di Victoria Redel.

Cinque amiche, una grande casa piena di ricordi e una speciale festa d’addio. Perché l’amicizia è il più efficace antidoto agli sgambetti del destino.

Le «Vecchie Amiche»: è così che in prima media Anna, Helen, Caroline, Molly e Ming hanno ribattezzato la loro alleanza. All’epoca quella definizione sembrava un ossimoro, il nome di un gruppo rock, il titolo di una serie poliziesca. Oggi, a diversi decenni di distanza, è la pura e semplice verità.

Le cinque amiche hanno attraversato insieme una vita intera: figli, amori, sfide professionali. E quando Anna arriva all’ultima stagione di una malattia contro cui non vuole più combattere, le altre le si stringono intorno per parlare, ridere e condividere scampoli di normalità sullo sfondo della sua casa tra le colline del Massachusetts.

Suffragette” di Emmeline Pankhurst

Infine un’importante opera che con “C’è ancora domani” condivide il tema principale, l’impegno politico e la forte vocazione partecipativa.

Emmeline Pankhurst fu I’ispiratrice della più dura battaglia per i diritti delle donne nella storia dell’Occidente. Nel 1903 fondò la Women’s Social and Political Union, un’organizzazione militante che ricorse a metodi di lotta estremi: incendi di chiese o edifici abbandonati, irruzioni nelle sedi istituzionali. sabotaggi di linee telefoniche, aggressioni a politici e poliziotti.

Molte suffragette, tra cui la stessa Pankhurst,. subirono arresti e violenze. Quest’autobiografia fu completata agli inizi della Prima Guerra Mondiale, quando nell’interesse nazionale la battaglia suffragista fu temporaneamente sospesa. Nella prefazione la Pankhurst avverte. “La lotta per la piena emancipazione delle donne non è stata abbandonata. Quando il fragore delle armi cesserà, la richiesta verrà fatta di nuovo”.

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