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Bookcity Milano, al via l’XI edizione col sigillo della città a Karl Ove Knausgård

L'evento di apertura di Bookcity Milano 2022 si è tenuto ieri sera presso il Teatro Dal Verme e ha visto protagonisti gli scrittori Karl Ove Knausgård, Emanuele Trevi e Melania Mazzucco.

Bookcity Milano torna per la sua XI edizione con il tema “La vita ibrida”, un argomento attuale e complesso. La manifestazione è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, e da AIE – Associazione Italiana Editori.

Bookcity milano 2022: “Indagare l’animo umano”

La serata di apertura si è tenuta presso il Teatro Dal Verme con Karl Ove Knausgård, Emanuele Trevi e Melania Mazzuco con la conduzione di Giovanna Zucconi. Il presidente dell’Associazione Bookcity Milano Piergaetano Marchetti ha raccontato i numeri e i traguardi delle dieci edizioni precedenti, mentre il sindaco Giuseppe Sala è intervenuto per consegnare il sigillo della città allo scrittore norvegese Karl Ove Knausgård. Successivamente Emanuele Trevi e Knausgård hanno attraversato i temi affascinanti libro “La stella del mattino“, opera fresca di stampa in cui Knausgård analizza l’animo umano di diversi protagonisti e sotto diversi aspetti. La serata si è conclusa con un intenso monologo di Melania Mazzuco, un inedito dal titolo “Hybrida”, per riflettere sul tema dell’anno.

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Dentro “La stella del mattino”

Emanuele Trevi è rimasto incuriosito dalla scelta dell’utilizzo della prima persona nel romanzo e Knausgård ha spiegato “Ho scelto la prima persona perché volevo allontanarmi da me stesso e dallo stile delle opere precedenti. Mi sono sempre detto che se non si vuole cambiare forse è perché non si è più curiosi. Non scrivo di me in questo libro, ma mi riconosco in alcune idee e atteggiamenti dei personaggi.” 

Trevi poi scava più a fondo e chiede, citando un personaggio del libro, se anche lui condivide l’idea che sappiamo e conosciamo ciò che vediamo prima ancora di vederlo, facendo prevalere il pregiudizio sulla conoscenza. “Sì. Abbiamo conoscenze di un po’ tutto, se invece ci fosse un elemento completamente sconosciuto, che nessuno sa interpretare, forse ragioneremmo diversamente. Ecco, la stella del mattino è proprio questo.”

Trevi conclude sottolineando un’interpretazione personale del libro: “Ho interpretato l’elemento della stella del mattino come allegoria della letteratura. Non hanno la stessa prerogativa? Illuminare qualcosa che è visibile a tutti.”
“Non ho mai pensato a questa cosa sinceramente, ma il fatto che tu lo abbia fatto, dimostra che lo è.”

 

Alice Turiani

 

Photo Credit: Elena di Vincenzo

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