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“La forza delle donne” secondo Liliana Segre, Massimo Gramellini e Myrta Merlino

Si è tenuto ieri presso la Biblioteca Sormani di Milano l’evento di BookCity “La forza delle donne” con Massimo Gramellini, Liliana Segre e Myrta Merlino

Siamo stati all’evento “La forza delle donne” organizzato da BookCity Milano presso la Biblioteca Sormani in cui hanno preso parte i giornalisti Myrta Merlino che ha presentato il suo libro “Donne che sfidano la tempesta” e Massimo Gramellini insieme alla senatrice a vita Liliana Segre. Una sala gremitissima tra i cui presenti spiccavano anche personalità quali il Sindaco Beppe Sala, l’ex sindaco Giuliano Pisapia, Roberto Vecchioni, Ilaria D’Amico insieme a Gigi Buffon e Vittorio Feltri (che ha lasciato l’evento in anticipo scocciato dall’intervento sulla questione Covid). Si è parlato di donne, di tragedie, storia, dolore e resilienza nel periodo più nero del secolo. La serata, condotta da Gramellini è stata illuminante.

Liliana Segre e la follia dei no vax

La senatrice a vita ha raccontato della sua esperienza di donna sola e anziana durante il primo lockdown. Le sue impressioni, le sue paure e i suoi sentimenti in un momento della storia in cui ha dovuto fronteggiarsi con un altro tipo di nemico. “Quando tutto è cominciato ero spaventata da questo nemico invisibile e l’entusiasmo iniziale mostrato dalla gente che cantava dai balconi e la convinzione che ne saremo usciti migliori mi ha resa molto pessimista. Vedevo in quella euforia la stessa che si aveva quando il nemico era visibile e si sperava in un futuro migliore dopo la sua sconfitta”. “Quando mi chiedono cosa si risponde alle persone con la divisa da deportati, dico che si risponde silenzio.”

Myrta Merlino e la forza delle parole

Myrta Merlino ha esordito facendo i complimenti al collega Gramellini e alla senatrice per la grande capacità con cui sanno utilizzare le parole, il primo con la quotidiana compagnia della rubrica “Il caffè di Gramellini”, la seconda per l’incredibile forza e saggezza contenuta in ogni frase pronunciata o scritta. “Liliana non sbaglia mai una parola, non si confonde e non è mai retorica. Liliana ha imparato a distillare ogni singola parola da lunghissimi anni di silenzio. Un silenzio fatto di dolore e amore. Ogni goccia di quel dolore è diventata saggezza.” Merlino ha inoltre raccontato l’assurdità delle manifestazioni di giovani in cui molti studenti si sono paragonati ai deportati dei campi di concentramento offendendo la memoria.

“La libertà di non vaccinarsi non vaccinarsi non deve diventare la libertà di fare del male e mettere a rischio chi il vaccino lo ha fatto”

L’intervento di Cristina, una delle donne di Myrta Merlino

Myrta Merlino ha chiamato una delle protagoniste del suo libro ad intervenire durante la serata in un momento di forte emozione. Cristina, giovane farmacista originaria di Bergamo che ha perso il padre durante la prima e violentissima ondata di Covid, che è diventata una sorta di nemico pubblico per aver dichiarato l’importanza del vaccino. La tragedia vissuta da Cristina e dalla sua famiglia che hanno visto il padre entrare in ospedale e uscirne in una delle innumerevoli bare portate dai camion dell’esercito, è la stessa vissuta da migliaia di persone in tutto il Paese. Un monito ad aprire gli occhi e prendere coscienza della realtà dei fatti.

Myrta Merlino ha concluso sottolineando quanto sia importante fermare su carta le storie delle donne durante la pandemia perchè finalmente in questa situazione i nodi sono venuti al pettine, e le donne, purtroppo, di nodi ne hanno ancora tanti.

Alice Turiani

 

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