Bernardo Zannoni รจ un ragazzo di 27 anni che, da scrittore esordiente, ha vinto il prestigioso premio Campiello giunto alla sua 60esima edizione con il suo romanzo I miei stupidi intenti (edito da Sellerio). Questa รจ la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dallโuomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti, che Zannoni racconta a Pordenonelegge con Gianmario Villalta e Daria Galateria, giurata del Premio Campiello.
Archy, la faina protagonista
Archy nasce una notte dโinverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come dโaltronde รจ la natura. Sono mossi dalle necessitร e dallโistinto, il piรน forte domina e chi perde deve arrangiarsi. ร proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo.
Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed รจ una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy, che sarร sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, unโanomalia. โQuesti animali fanno delle cose da esseri umani – dice Villalta – ad esempio allevano altri animali o fanno gli usurai e in questo contesto Archy sembra un inetto in cerca di una coscienza, mentre lโinetto novecentesco ha troppa coscienza. โDeve seguire il fratello che รจ piรน scaltro – spiega Bernardo Zannoni – e si rompe una zampa e comincia a crearsi una coscienza ovvero unโincrespatura perchรฉ si rende conto che prima stava bene ed ora sta male per cui riesce a convincere il suo maestro a farsi insegnare quelle che sono le basi della sopravvivenza e a sviluppare una sua coscienza.โ
Perchรฉ proprio la faina?
โAlla fine del primo capitolo โ chiede Villata โ le carte si sparigliano e si capisce che non รจ in gioco un โallegoria precostituita ma un discorso piรน complesso di distinzione tra uomini e animali: noi abbiamo la civilizzazione che รจ un filtro ma ci sono anche cedimenti รจ ipocrisie. โLa civilizzazione – risponde Bernardo Zannoni โ รจ la repressione degli istinti cosรฌ come la forchetta รจ la mediazione tra bocca e pietanza, cioรจ abbiamo bisogno di intendere delle regole. L โ istinto che non riusciamo a sfogare ci va nel cervelloโ Da dove vengono i nomi? I nomi sono importanti per gli scrittori a partire dalla onomastica manzoniana di Contini. โLe influenze sono varie โ spiega Zannoni – dalla Bibbia alla musica, dai fumetti alla letteratura alta e bassa, cosรฌ come รจ stata la mia formazioneโ.
E si passa a parlare della faina, un animale di solito infido e brutale. Perchรฉ questa scelta? โQuando ho iniziato a scrivere โ spiega lo scrittore – sentivo il bisogno di partire da un luogo, il bosco e in un primo momento ho pensato a una volpe antropomorfizzata che lavorava per il giornalino del bosco, ma poi ho optato per la faina, che non ha retroterra mitologico e per la quale non c รจ archetipo: la faina รจ neutraโ.
Bernardo Zannoni spiega il potere della parola
Per molti pensatori gli animali sono puri esseri meccanici e per altri, tra cui Leopardi, gli animali servono a relativizzare il ruolo dellโuomo: โdove si colloca Archy?โ chiede Villalta โNon era un mio obiettivo โ spiega Bernardo Zannoni โ entrare in questo dibattito perchรฉ avrebbe tolto la naturalezza, ma, ad un certo punto alcune questioni sono arrivate da sole, perchรฉ avevo dei personaggi vivi e Solomon doveva spiegare ad Archy che si muore e ho pensato che per questo ci fosse bisogno del libro dei libri, cioรจ la Bibbia.โ
Nel libro di Bernardo Zannoni la faina inizia a scrivere quando prende coscienza della propria mortalitร ed รจ proprio in questo passaggio che la scrittura acquista un valore salvifico: รจ ciรฒ insegna a lasciare una traccia ingaggiando una sfida aperta con la morte. In questa metafisica letteraria รจ forse da rintracciare il segreto del libro vincitore della sessantesima edizione del Campiello che celebra la letteratura come un โfatto eternoโ.
Alessandra Pavan