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Antonio Prudenzano, “In Italia i bei romanzi non mancano, ma scarseggiano i lettori”

I troppi stimoli che provengono dalla vita di tutti i giorni tolgono tempo alla lettura. E' quanto affermato da Antonio Prudenzano, giornalista della pagina di cultura e spettacoli di Affaritaliani.it...

Il giornalista della pagina di cultura e spettacoli di Affaritaliani.it sottolinea l’importanza di investire in iniziative che incoraggino i più piccoli a leggere

MILANO – I troppi stimoli che provengono dalla vita di tutti i giorni tolgono tempo alla lettura. E’ quanto affermato da Antonio Prudenzano, giornalista della pagina di cultura e spettacoli di Affaritaliani.it, il quotidiano online fondato e diretto da Angelo Maria Perrino nel 1996. Sempre attento alle questioni riguardanti l’editoria libraria, Prudenzano spiega come l’unico modo per veder crescere il numero di lettori in Italia sia quello di investire in iniziative che incoraggino i più piccoli a leggere, nutrendo invece poca fiducia nei confronti di un intervento da parte delle istituzioni.

Come è nata la sua passione per la lettura?
Durante l’adolescenza. Sono stato fortunato: al liceo ho avuto una professoressa di italiano appassionata, e devo ringraziare anche i due bravi librai di Manduria, la cittadina in provincia di Taranto in cui sono cresciuto. Ma i consigli più importanti sono arrivati da Pier Vittorio Tondelli, che ho apprezzato come scrittore ma soprattutto nelle vesti di ‘divulgatore culturale’ (non solo nell’ambito dei libri, ma anche in quello del cinema, della musica, del teatro, e in generale delle nuove tendenze della creatività). Penso di aver letto tutti o quasi i romanzi citati da Tondelli in due raccolte di saggi per me fondamentali come ‘Un weekend postmoderno’ e ‘L’abbandono’…

Cosa pensa della situazione editoriale contemporanea in Italia?
Considerando solo l’ambito della narrativa italiana, di cui mi occupo spesso, non mancano i bei romanzi. Il problema è che scarseggiano i lettori. Del resto, chi più chi meno, siamo sommersi dagli stimoli, e il tempo per la lettura si è come minimo dimezzato…
 
Quali interventi dovrebbero essere adottati per incoraggiare quel 54% degli italiani che, secondo l’ultimo rapporto sulla promozione della lettura, presentato dal  Dipartimento informazione e editoria, non ha letto nemmeno un libro nell’ultimo anno?
L’unica speranza è partire dai più piccoli. Il Centro per il libro e la lettura ha finalmente ottenuto i finanziamenti per far partire un progetto importante, ‘In vitro’. Ma le buone iniziative non mancano, sia nelle grandi città sia in provincia. Purtroppo temo che il prossimo Governo, qualsiasi ‘colore’ avrà, commetterà ancora una volta il grave errore di non considerare prioritario il tema della diffusione della lettura.

Cosa pensa dell’editoria digitale? Ritiene che la tecnologia può essere uno strumento per accrescere il numero dei lettori, se ben utilizzata?
Teoricamente, per i cosiddetti ‘nativi digitali’ dovrebbe essere così. Ma temo che il semplice e-book non basti ad avvicinare i lettori giovanissimi. Si dovrebbe  invece puntare su prodotti multimediali che avvicinino l’esperienza della lettura a quella dei videogiochi. Ovviamente al momento i costi di questi e-book ‘avanzati’,  chiamiamoli così, sono troppo alti per la nostra editoria in crisi. Personalmente ho provato e riproverò, ma faccio fatica a leggere attraverso l’e-reader. Amo il libro di carta, decisamente più comodo e attraente. Almeno dal mio punto di vista.

 

23 marzo 2013

 

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