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Castrocaro Terme, itinerario alla scoperta dei luoghi de “I giorni di Vetro”

"I giorni di Vetro" è il nuovo, suggestivo libro di Nicoletta Verna. È ambientato a Castrocaro, un borgo tutto da scoprire.

L’autrice esperta di comunicazione Nicoletta Verna è tornata in libreria con “I giorni di Vetro“. Il libro, che racconta la storia di due donne in un momento storico particolarmente difficile per l’Italia, è ambientato a Castrocaro. Il piccolo comune dell’Emilia-Romagna vive e splende nell’opera di Verna, tanto che sembra di poter vedere le sue stradine, di poter sentire i suoi profumi, di poter sfiorare le anime che lo abitano.

Se avete in mente di trascorrere un fine settimana diverso, all’insegna del relax e della storia, Castrocaro Terme potrebbe far proprio al caso vostro. Noi, il borgo lo scopriamo attraverso il bel romanzo di Nicoletta Verna.

Castrocaro Terme, un borgo da scoprire

Il Campanone 

I personaggi che popolano “I giorni di Vetro” sono molti. Fra questi, spicca sicuramente, insieme alle due protagoniste, Bruno, che ci viene subito presentato con il suo desiderio più grande: quello di salire in alto.

Bruno è ambizioso, energico, desideroso di superare i suoi limiti. La sua voglia di arrivare in alto è rappresentata geograficamente da Nicoletta Verna attraverso un punto nevralgico di Castrocaro Terme: il Campanone.

Per gli abitanti di Castrocaro, la Torre Campanaria è un baluardo che simboleggia la storia e l’identità del borgo. Il suo orologio campeggia sul centro storico scandendo la vita del paese.

Le Terme

Sono un pezzo di storia per Castrocaro, che a questo deve anche parte del suo nome: quando, in età moderna, viene constatata la presenza di acque salmastre, a Castrocaro viene avviato un progetto per dare vita a un complesso termale.

La storia di questo luogo si intreccia direttamente a quella del comune. Ne “I giorni di Vetro”, Nicoletta Verna racconta un pezzo di questa storia: infatti, nel 1936, la proprietà delle terme viene assegnata allo Stato, con la denominazione di Regie Terme di Castrocaro, su ordine di Mussolini, il quale utilizzò personalmente lo stabilimento, alloggiando i propri ospiti al Grand Hotel che figura nel romanzo di Verna.

Il Grand Hotel

Sembra che il tempo si sia fermato, dinanzi al Grand Hotel. Il maestoso edificio viene inaugurato nel 1939, fortemente voluto da Mussolini che vi alloggiava regolarmente e vi ospitava i suoi più cari amici e collaboratori.

Oggi ancora in funzione, il Grand Hotel Castrocaro è un gioiello dell’art déco che riesce a far tornare indietro nel tempo. Nicoletta Verna lo racconta nel suo romanzo perché le due protagoniste femminili, in modo totalmente diverso, sono legate ai personaggi che vi gravitano intorno.

Il centro storico 

Ciò che più affascina di Castrocaro Terme è la sua anima fuori dal tempo. Il suo centro storico, in particolare, è un esempio di architettura e urbanistica medioevale perfettamente conservata.

Dentro le mura si snodano le strade di un borgo che non cessa di affascinare con le sue architetture religiose e civili. Il Battistero di San Giovanni, la Chiesa quattrocentesca di San Nicolò e San Francesco, il Padiglione delle feste, la Fortezza… Se vi concedete il lusso di passeggiare per i sentieri di questo luogo, vi ritroverete in un’altra epoca.

Il parco delle Terme

Se oltre ai percorsi alla scoperta di storia e cultura amate anche girovagare immersi nell’atmosfera naturale, non potete non programmare una visita al parco delle Terme di Castrocaro. Un’esperienza rilassante che vi farà immergere nel mondo vegetale.

Il giardino, curato e ordinato, presenta un grazioso sentiero alberato con esemplari antichi e di pregio che, tutti dotati del proprio cartellino, raccontano la loro storia e la loro origine. Con il bel tempo, viene anche aperta una piscina termale. Il massimo, insomma, per chi cerca un’oasi di relax immersa nel verde.

photocredits: Stefano S…

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