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Antonella Nonino, “La cultura in azienda è una cosa naturale”

Le distillerie Nonino hanno istituito il Premio Internazionale Nonino per dimostrare la loro passione per la cultura

In occasione dell’inaugurazione della nuova rubrica di Libreriamo “La cultura è donna“, abbiamo intervistato Antonella Nonino, responsabile comunicazione istituzionale distillerie Nonino e Premio Internazionale Nonino. Antonella ci ha parlato della storia della loro azienda, ancora interamente gestita in modo familiare, e del premio istituito nel 1975. Ecco cosa ci ha raccontato.

Le distillerie Nonino

La prima distilleria fu fondata da Orazio Nonino a Ronchi di Percoto, in Friuli Venezia Giulia, nel 1897. Nel 1973 Benito Nonino, discendente del fondatore, insieme alla moglie Giannola crearono la grappa di singolo vitigno distillando le vinacce dell’uva Picolit. L’azienda, tra l’altro, ogni anno promuove  il remio Internazionale Nonino. Nel 2019 la Distilleria Nonino è stata nominata miglior distilleria del mondo dal Wine Star Awards di Wine Enthusiast, la prima volta in assoluto per una distilleria italiana. Quest’anno, invece, è arrivato il riconoscimento per l’Aperitivo Nonino BotanicalDrink eletto Aperitivo dell’Anno 2021.

Premio Internazionale Nonino

Nel 1973 Giannola e Benito Nonino, nel rispetto della tradizione, rivoluzionarono il sistema di produrre e presentare la Grappa in Italia e nel mondo creando il Monovitigno Nonino, distillato dalle vinacce separate edell’Uva Picolit. Nel 1975, ricercando gli antichi vitigni autoctoni friulani per distillarne le vinacce scoprirono che i più rappresentativi erano in via di estinzione. Istituirono il premio per preservare la biodiversità del territorio. “I miei genitori volevano celebrare quella che era la civiltà contadina, quindi le nostre origini di mezzadri, in modo da valorizzarne l’autenticità, anche per questo nacque il premio” ci racconta Antonella, “un premio che dapprima era solo tecnico, poi si è ampliato al giornalismo e alla letteratura diventando sempre più importante”.

La cultura al centro dell’azienda

Antonella Nonino ci spiega cosa significhi l’aver investito in cultura per un’azienda come la loro. “Nel nostro caso l’azienda siamo noi, è la famiglia; quindi questa scelta del mettere al centro la cultura è stata naturale. È stata una scelta dei nostri genitori e noi tre sorelle siamo cresciute in questo ambiente culturale dando una mano fin da ragazze nei contatti con gli ospiti stranieri.” Antonella spiega inoltre come il premio sia organizzato dall’azienda e nell’azienda, “Quando il periodo dell’evento si avvicina, una parte dei collaboratori, che di solito lavorano nei magazzini o negli uffici ad esempio, si dedica all’organizzazione del premio.

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I personaggi del Premio Internazionale Nonino

“La prima giuria era rappresentata da Mario Soldati e il primo ad essere premiato fu Ermanno Olmi per “L’albero degli zoccoli” che è entrato poi a far parte della famiglia Nonino, una famiglia che poi si è allargata grazie proprio a questo premio. Da Vidiadhar Naipaul a Leonardo Sciascia fino a Peter Brook con una giuria sempre d’eccezione, tra cui Claudio Magris” racconta entusiasta Antonella. “Il Premio Internazionale Nonino ha inoltre anticipato per ben cinque volte il Premio Nobel, ricordiamo Peter Higgs e Rigoberta Menchú”. “Il premio, che si tiene l’ultimo sabato di gennaio, è organizzato nella distilleria, tra alambicchi e vapori che rendono l’atmosfera unica. Claude Lévi-Strauss disse come il suo soggiorno a Percoto sia stato il suo viaggio più esotico proprio grazie all’atmosfera quasi magica delle distillerie”.

Un’azienda al femminile

L’azienda Nonino è quasi interamente al femminile. Chi ha dato voce al cambiamento portando la distilleria ai livelli di oggi è stata proprio Giannola, madre di Antonella che con il suo entusiasmo e la sua inventiva ha saputo imporsi sul mercato. “Anche in questo caso” ci racconta Antonella ” la forza femminile è arrivata in maniera naturale, siamo tre figlie femmine più mia mamma e mio papà e da poco anche Francesca, prima nipote in azienda e sesta generazione. Prima ancora però c’è stata la nonna che, rimasta vedova ha portato avanti l’azienda per molti anni insieme alla figlia e a nostro padre.”

 

 

Alice Turiani

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