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Amalia Ercoli Finzi, “Anche le donne possono farsi spazio in ambiti prevalentemente maschili”

L'ingegnere aeronautico milanese, tra i testimonial di #ioleggoperché, ci speiga come è riuscita a trasmettere la passione per la lettura alla sua famiglia

MILANO – “Le donne, qualunque lavoro facciano, sono sempre sotto “osservazione”, ma quando si dimostra di saper fare si conquista la stima e il rispetto anche in un mondo a prevalenza maschile come quello aerospaziale”. E’ quanto affermato dall’accademica, scienziata, ingegnere aeronautico Amalia Ercoli Finzi, prima tra le donne in Italia a laurearsi, presso il Politecnico di Milano, in Ingegneria aerospaziale con votazione 100 e lode, tra i testimonial di #ioleggoperché, l’iniziativa nazionale di promozione della lettura organizzata dall’Associazione Italiana Editori, fondata sulla passione dei lettori di ogni età ed estrazione. Per l’occasione, mercoledì alla libreria Lirus di Milano Amalia ha donato Dalla terra alla luna di Jules Verne, “un libro che mi ha affascinata quando ero bambina e che mi ha insegnato a guardare lontano. Consiglio a tutti i ragazzi di leggere: non solo opere di fantasia, ma libri che possano aiutarli a sognare il futuro”. Amalia, consulente dell’Asi e dell’Esa, in questa intervista ci spiega come, mamma di 5 figli, è riuscita a far conciliare impegni lavorativi e familiari ed a trasmettere la passione per la lettura alla sua famiglia.

 

Cosa significa per te essere un “testimonial” della campagna #ioleggoperché?

Riuscire a trasmettere agli altri non solo la mia passione per la lettura, ma convincerli che leggere significa spalancare davanti a sé una finestra su un mondo di immagini. Insomma leggere vuol dire costruirsi un film tutto personale.

 

L’obiettivo di #ioleggoperché è di popolare di migliaia di testi le biblioteche degli istituti scolastici che avranno aderito al progetto e ne avranno fatto richiesta. Quanti libri c’erano nelle biblioteche delle scuole che hai frequentato?

Pochi, anzi pochissimi. Erano gli anni del dopoguerra e i libri erano una cosa preziosa.

 

Oltre ad essere consulente dell’Asi e dell’Esa, sei stata la prima donna laureata in ingegneria aeronautica con lode in Italia. E’ stato difficile affermarti in un campo, quello aerospaziale, spesso ad appannaggio degli uomini? Quanto sono stati importanti i libri e la lettura in questo tuo percorso?

Non è stato semplice perché le donne, qualunque lavoro facciano, sono sempre sotto “osservazione”, ma quando si dimostra di saper fare si conquista la stima e il rispetto anche in un mondo a prevalenza maschile come quello aerospaziale.

Ho letto e studiato tanti libri tecnici che mi hanno formata, ma ho dato spazio anche alla fantasia e al sentimento, che sono indispensabili per poter pensare in grande.

 

Non solo lavoro: sei anche mamma di 5 figli. Come sei riuscita a far conciliare impegni lavorativi e familiari? In che modo hai trasmesso l’amore per la lettura ai tuoi figli, ed ai tuoi nipoti adesso?

Ci vuole una buona organizzazione e la capacità di dare importanza solo alle cose veramente importanti, lasciando perdere quelle trascurabili. E poi tanto amore.

Ho sempre letto un libro ai miei figli prima che si addormentassero, lasciandoli col fiato sospeso e con la promessa di continuare la sera successiva. Ho cercato di trasmettere loro il piacere di conoscere cose nuove, anche utilizzando una lettura “accattivante” e credo di esserci riuscita.  Conto sul fatto che facciano lo stesso con i loro figli.

 

 

 

 

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