Sei qui: Home » Libri » Alessandro Bergonzoni, “Io non sono scrittore, ma scritturato”

Alessandro Bergonzoni, “Io non sono scrittore, ma scritturato”

I giochi linguistici e le acrobazie discorsive del celebre scrittore

LIVORNO – Si intitola “Estenuanze” l’incontro con Alessandro Bergonzoni tenutosi nel contesto del festival tutto livornese “Il Senso del Ridicolo”. Un titolo che descrive l’intervento di un comico che non è solo comico, ma anche attore, poeta… scrittore? Non proprio. “Io non sono scrittore, ma scritturato. Io non sono autore, ma autorizzato”, dice durante la serata. Lo dimostra, con giochi linguistici e acrobazie discorsive: le parole sono le vere protagoniste.

IL RIDICOLO DEL QUOTIDIANO – Il ridicolo del quotidiano viene messo in mostra senza proposizioni, con un linguaggio iperbolico che prima di arrivare ad un unico concetto si perde in mille declinazioni. Il ridicolo che strappa una risata inevitabile e Bergonzoni più di una volta ammonisce: anche questa è la comicità. Di quella cinica, che diverte ma lascia anche la testa pieni di pensieri, con un fondo d’amarezza impossibile da ignorare.

LEGGI ANCHE ALESSANDRO BERGONZONI: “LA SCRITTURA E’ UNA FREQUENZA”

RISATA OCCUPATORIA – Ci si schiera contro l’umorismo con la risata, lo spettacolo si trasforma in esortazione. Ridere, certo, ma non di una risata liberatoria: “Cerchiamo la risata occupatoria: occupiamoci, non liberiamoci!”. Si parla di tutto e si parla di niente, sfiorando l’assurdo assoluto solo per ricadere, una frase più tardi, sull’assurdo quotidiano che spesso rifiutiamo di vedere. Dai social allo sport, dalla scienza al cinema. “Ne vogliamo parlare?” ripete Bergonzoni, quando il punto diventa lampante e sì, ridiamo. Anche se forse non dovremmo. “Sono un po’ polemichino”, ammette ad un certo punto, parlando anche di quella satira politica di cui l’Italia non si stancherà mai, di quelle battute sulle tangenti così scontate da essere sempre efficaci.

LA VOGLIA DI RIFLETTERE – Una serata a metà fra il monologo teatrale e il flusso di coscienza, un torrente di parole che smuove e fa divertire, con acume ed intelligenza. “Chiediti! Non aspettare che lo faccia il comico di turno!” dice il comico al suo pubblico, che un istante dopo applaude e sorride. Alessandro Bergonzoni ci regala, ancora una volta, una serata da ricordare. Una volta finito l’incontro, rimane la voglia di riflettere. Con le parole che ancora giocano e sembrano sorridere con noi (e soprattutto, di noi).

LEGGI ANCHE L’INTERVISTA A STEFANO BARTEZZAGHI (DIRETTORE ARTISTICO DEL FESTIVAL)

 

Elisa Vivaldi

28 settembre 2015

© Riproduzione Riservata