Sei qui: Home » Libri » Alberto Galla, Presidente di ALI, ”La salvaguardia della proprietà intellettuale garantisce un prodotto editoriale di qualità”

Alberto Galla, Presidente di ALI, ”La salvaguardia della proprietà intellettuale garantisce un prodotto editoriale di qualità”

SPECIALE LIBRI E DIGITALE - Con la digitalizzazione, il mercato editoriale sta vivendo l'anno zero di una nuova era: la catena di distribuzione si trasformerà completamente. È lo scenario disegnato dal Presidente di ALI Alberto Galla, che analizza i mutamenti del settore legati alla digitalizzazione e ammonisce sulla necessità di un cambiamento culturale tra le persone per salvaguardare la proprietà intellettuale...

Il Presidente dell’Associazione Librai Italiani analizza il rivoluzionario cambiamento che la digitalizzazione sta portando nell’intera filiera del libro 

MILANO – Con la digitalizzazione, il mercato editoriale sta vivendo l’anno zero di una nuova era: la catena di distribuzione si trasformerà completamente. È lo scenario disegnato dal Presidente di ALI Alberto Galla, che analizza i mutamenti del settore legati alla digitalizzazione e ammonisce sulla necessità di un cambiamento culturale tra le persone per salvaguardare la proprietà intellettuale.

Come vede, da qui a 5 anni, il mercato dell’editoria italiana con lo sviluppo della digitalizzazione?
Premesso che il mondo delle Librerie non può essere che spettatore dell’evoluzione della digitalizzazione dell’editoria italiana, ritengo che nei prossimi cinque anni ci sarà un sicuro sviluppo, anche senza arrivare agli stessi livelli del mercato americano (20% del mercato).

Quale contributo può dare il digitale per la lettura? Può favorire un aumento delle vendite e portare ad un maggior numero di lettori, o al contrario può portare ad un abbassamento delle vendite? Sono più i vantaggi o gli svantaggi?
Io credo che tutto ciò che può portare a favorire e migliorare le modalità di accesso alla lettura è positivo e il digitale va sicuramente in questa direzione. È altrettanto vero che il progressivo aumento della smaterializzazione del libro porterà inevitabilmente ad una diminuzione delle vendite del libro cartaceo, ma nel frattempo le librerie si dovranno inventare nuovi modelli di business non solo nella direzione dei prodotti diversi dal libro, ma soprattutto in quella dei servizi. Quello che stiamo vivendo non è più un periodo di grande trasformazione del mercato, ma un vero e proprio anno zero di una nuova era.

Come cambia la filiera della distribuzione con l’avvento della digitalizzazione?
È del tutto evidente che la digitalizzazione modificherà totalmente la filiera così come la conosciamo oggi, con il ridimensionamento o la mutazione dei vari intermediari.

Come reagiranno le librerie all’introduzione sempre più frequente dei supporti e-book?
Molte librerie sono già oggi in grado di proporre alternativamente la vendita del libro di carta o quello digitale, altre si stanno attrezzando o lo dovranno fare nel prossimo futuro. Diverso è il discorso del supporto hardware, dove i prodotti validi sono veramente pochi e dove i margini di ricarico sono praticamente nulli. Anche la vendita di questi prodotti, come pure di tutti quelli di "contorno" (cover personalizzate, auricolari particolari ecc.) farà parte del cosiddetto servizio.

Come successo per la musica e per il cinema, teme che l’introduzione del digitale possa compromettere la proprietà intellettuale?
Questo tema è veramente importarte e attiene secondo me più ad un cambiamento culturale, nel senso più ampio del termine che all’aspetto giuridico-legale. Anche se si riuscirà a definire una normativa a riguardo ( e l’Associazione dei Presidi del  libro ha in incubazione una proposta di legge di iniziativa popolare sul libro e la lettura che toccherà anche questo argomento) bisognerà far capire alla gente che la salvaguardia della proprietà intellettuale è garanzia di una produzione editoriale di qualità, di pluralismo e di durata nel tempo, che va oltre la logica della autopubblicazione, che pure può avere una sua ragion d’essere, e soprattutto preserva veramente dalla "dittatura web" che, nonostante le apparenze, è un mondo molto chiuso e governato da pochi.

 

15 ottobre 2012

© Riproduzione Riservata