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Addio alla scrittrice Michela Murgia

Lo scorso 6 maggio in un'intervista con Aldo Cazzullo rilasciata al Corriere della Sera l’autrice sarda aveva rivelato di avere un carcinoma al rene, da cui, purtroppo, “non si torna indietro”.

La scrittrice Michela Murgia è morta all’età di 51 anni. Lo scorso 6 maggio in un’intervista con Aldo Cazzullo rilasciata al Corriere della Sera l’autrice sarda aveva rivelato di avere un carcinoma al rene, da cui, purtroppo, “non si torna indietro”.

Michela Murgia

Di formazione cattolica, prima di debuttare come scrittrice ha svolto diverse attività; significativa l’esperienza come venditrice telefonica: esordisce infatti con Il mondo deve sapere (2006), romanzo tragicomico sul mondo dei call center. Il diario ispira l’opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008). Molto legata alla sua terra, nel 2006 pubblica un blog (Il mio Sinis) in cui ne descrive i luoghi meno conosciuti e, due anni più tardi, scrive Viaggio in Sardegna (2008).

Nel 2010 esce Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, mentre è del 2011 Ave Mary, riflessione sul ruolo della donna nel contesto cattolico. Tra le sue opere successive: Presente (con A. Bajani, P. Nori e G. Vasta, 2012);  il romanzo L’incontro (2012), che analizza i temi della condivisione e delle affinità; il saggio breve sul femminicidio “L’ho uccisa perché l’amavo”. Falso! (con L. Lipperini, 2013); il romanzo Chirú (2015); il volume Futuro interiore, in cui riflette sulla sua generazione (2016). Alle elezioni regionali sarde del 2014 si è presentata con la coalizione Sardegna possibile, che non ha superato lo sbarramento previsto dalla legge.

Nel 2018 M. ha debuttato come attrice interpretando G. Deledda nello spettacolo teatrale Quasi Grazia, diretto da V. Cruciani e tratto dall’omonimo testo di M. Fois. Tra le opere più recenti: nel 2018, il romanzo L’inferno è una buona memoria e il saggio Istruzioni per diventare fascisti; nel 2019, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo e, con C. Tagliaferri, Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe; nel 2021, Stai zitta e, con Tagliaferri, Morgana. L’uomo ricco sono ioGod save the queer. Catechismo femminista (2022); Tre ciotole (2023).

Il matrimonio “in articulo mortis”

Meno di un mese Michela Murgia si era sposata qualche giorno fa con rito civile “in articulo mortis” con Lorenzo Terenzi, comunicandolo sul suo profilo Instagram e spiegando anche perché per loro non è una festa. La Murgia si era sposata “in articulo mortis” perché “ogni giorno c’è una complicazione fisica diversa, entro ed esco dall’ospedale e ormai non diamo più niente per scontato”.

“Se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo”

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