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Addio alla scrittrice Premio Nobel Doris Lessing

Si è spenta ieri mattina all'età di 94 anni la scrittrice britannica Doris Lessing, Premio Nobel nel 2007...

Autrice di grandi opere, tra cui il suo capolavoro “Il taccuino d’oro”, considerata suo malgrado la scrittrice simbolo del femminismo, Doris Lessing è morta ieri mattina nel sonno

MILANO – Si è spenta ieri mattina all’età di 94 anni la scrittrice britannica Doris Lessing, Premio Nobel nel 2007. Considerata cantrice del femminismo, ma autrice dall’indole ribelle e ostile a qualsiasi classificazione ideologica, ha scritto più di 50 opere, tra cui si annoverano capolavori come “Il taccuino d’oro”.

LA VITA – Doris Lessing – nome di battesimo Doris May Tayler – nasce in Iran il 22 ottobre 1919. Suo padre, Alfred Tayler, reduce dalla Prima guerra mondiale, aveva sposato un’infermiera dopo aver subito l’amputazione di una gamba e si era in seguito trasferito in Iran dove lavorava come impiegato in banca. Successivamente, nel 1925, la famiglia si era spostata nello Zimbabwe, allora Rhodesia del Sud, colonia britannica. Qui la futura scrittrice seguì la sua prima formazione presso le domenicane, fino ai 14 anni, età in cui decise di abbandonare le scuole e di proseguire i suoi studi da autodidatta, anche per manifestare il suo conflitto con la rigida disciplina materna. Si sposa due volte, ma entrambi i matrimoni terminano con un divorzio. Dal secondo marito, Gottfried Lessing, eredita il cognome. Da lui divorzia nel 1950, che è anche l’anno del suo esordio letterario: “L’erba canta”, pubblicato a Londra, dove l’autrice si era trasferita al suo ritorno in Europa.

L’OPERA – La sua opera è molto variegata e spazia dai temi politici e sociali alla fantascienza. Durante gli anni del comunismo, fino al 1956, si occupa di temi sociali, poi fino ai tardi anni Sessanta esplora tematiche psicologiche e successivamente è affascinata dal Sufismo, una forma di ricerca mistica. È del 1962 il romanzo considerato il suo capolavoro, “Il taccuino d’oro”, divenuto, ma non per intenzione dell’autrice, un classico della letteratura femminista. Il libro racconta la storia di Anna Wulf, scrittrice, che racconta della sua vita in quattro diari – uno nero, dove riporta gli anni vissuti in Rhodesia del Sud prima e dopo la Seconda guerra mondiale, uno rosso, dove parla della sua esperienza politica nel partito comunista, uno giallo, che usa per scrivere il suo romanzo basato su una storia d’amore finita male, e uno blu, dove parla della sua vita emotiva. In un quarto quaderno – il taccuino d’oro – Anna cerca di legare insieme questi quattro filoni della sua vita. Il romanzo le fa guadagnare un posto tra i candidati al Premio Nobel, ma i successivi libri di fantascienza la screditano. Il riconoscimento arriva tuttavia nel 2007 con la seguente motivazione: “cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”.

18 novembre 2013

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