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A Pordenonelegge, Adler Olsen spiega i segreti della sezione Q

DAL NOSTRO INVIATO A PORDENONE - In libreria dal 18 settembre con Il messaggio nella bottiglia ( Edizione Marsilio) Jussi Adler Olsen arriva a Pordenonelegge e spiega lโ€™articolazione della sua opera, best seller in piรน di 40 paesi e il piรน venduto questโ€™anno in Germania...
PORDENONE – In libreria dal 18 settembre con Il messaggio nella bottiglia ( Edizione Marsilio) Jussi Adler Olsen arriva a Pordenonelegge e spiega l’articolazione della sua opera, best seller in più di 40 paesi e il più venduto quest’anno in Germania. Programma ambizioso quello dello scrittore danese: dieci libri ( ne sono usciti già tre) ed un macrosegreto che si svelerà a pagina 4443 dell’ultimo libro. Nel frattempo , poco alla volta, saranno dissolte un po’ di nubi attorno al trio investigativo al centro dei suoi romanzi: Carl Marck, poliziotto annoiato e incallito fumatore incalzato dall’assistente siriano Assad che lo spinge al lavoro e da Rose, che invece odia il fumo.
BENE E MALE – Carl Marck viene da lontano: lo scrittore danese ha passato l’infanzia accanto ai malati di mente, perché il padre era psichiatra, e da bambino si era avvicinato a uno di loro, che aveva ucciso la moglie e che però con lui era molto gentile tanto da regalargli un gattino. “ Insomma – dice Adler-Olsen – ho capito che il bene e il male possono convivere nella stessa persona da subito” . Perciò il suo protagonista si chiama Carl Marck che in danese suona come il  re dell’oscurità: Carl è un nome “regale e Marck significa oscuro.  Carl non è amato dai suoi superiori e questo gli concede una certa libertà di scelta dei casi da seguire e di manovra nelle indagini, vorrebbe dimettersi, ma sa che nessuno accetterebbe le sue dimissioni. Per non creare un personaggio stereotipato, lo scrittore gli  ha affiancato Assad, versatile, dinamico con un ‘intelligenza levantina, ma anche inascoltato “una sorta di Sancho Panza”  lo definisce Adler Jussi  e Rose, che rappresenta il disordine e il caos: “ Volevo l’anarchia .”
LA SQUADRA Q – I personaggi, che  interagiscono tra loro tanto da non riconoscere chi sia lo Sherlock Holmes e chi lo Watson della situazione, costituiscono la squadra Q di Copenaghen, ognuno con un proprio segreto che sarà svelato a singhiozzo nel proseguimento della serie. Lo scrittore danese si dà cinque anni per finirla e svela alcuni trucchi del mestiere dello scrittore, molti ripresi dalla sua passione per il cinema ( si è laureato con una tesi sul cinema italiano degli anni Cinquanta)  e dal suo precedente mestiere di editore: “ Ho letto tanta spazzatura – confessa  e storie troppo complicate, Bisogna creare suspense  come Hitchcock” Come ? Frasi brevi che spingono il lettore ad andare avanti e soprattutto far mancare qualcosa cosi da richiedere lo sforzo, l’interpretazione e la fantasia di chi legge, che magari sa più dei personaggi della storia.
TRA THRILLER E POLIZIESCO – Al giallo Adler Olsen è arrivato dopo la scrittura di thriller politici e dopo un iniziale e secco no a chi gli chiedeva di scrivere gialli con ambientazione danese : “ Per non sentirmi ingabbiato in un genere” . Poi , vinto le iniziali resistenze, ha fuso il thriller dove il colpo di scena avviene alla fine con le indagini del poliziesco, avendo alle spalle grandi modelli come Hugo e Dumas. Il risultato è una macrostoria che lo scrittore ha già quasi del tutto progettato partendo dalla donna in un serbatoio ( La donna in gabbia) , passando attraverso un killer ( Battuta di caccia) e il ritmo veloce de Il messaggio in bottiglia. Poi ci saranno i fatti storici del prossimo volume ambientato in una piccola isola della Danimarca, dove le donne ritenute “ promiscue” venivano rinchiuse tra il 1922 e il 1962 per essere sterilizzate ( “una parentesi buia della storia danese” ) poi Copenaghen in un’ottica dickensiana e alcuni fenomeni occulti da realizzare nel sesto volume della serie. Gli ultimi quattro presenteranno nuovi indagini e nuove storie, ma soprattutto sveleranno i segreti di Carl, Rose ed Assad che dieci milioni di scrittori stanno aspettando di sapere.
Alessandra Pavan

22 settembre 2013
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