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8 marzo, giorno di rivoluzione interiore, di Simonetta Lein

La data dell’8 Marzo ha origini storiche ben precise. Adoro la storia, come strumento indispensabile per sapere, ricostruire e poter agire. Scorriamo indietro con il tempo per un attimo...

La data dell’8 Marzo ha origini storiche ben precise. Adoro la storia, come strumento indispensabile per sapere, ricostruire e poter agire. Scorriamo indietro con il tempo per un attimo. L’8 marzo 1917 fu l’inizio di una rivoluzione. Le donne di San Pietro Burgo decisero di manifestare contro la guerra.

Eravamo nel pieno della prima guerra mondiale e le donne hanno pensato di unirsi e lottare. Quel giorno ci fu un tentativo di repressione da parte dei cosacchi che non solo non le fermò ma diede inizio ad una serie di manifestazioni che portarono la fine dello zarismo e all’inizio della rivoluzione russa. In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta nel 1922, grazie ad un’iniziativa del Partito Comunista Italiano. Dai primi anni cinquanta, anni di guerra fredda, il simbolo della mimosa assieme a “Noi donne”, il mensile dell’Unione Donne Libere, divenne il simbolo delle donne “atte a turbare l’ordine pubblico”. Nel 1959 ci fu un tentativo di renderla una festa nazionale ma la richiesta andò a vuoto. Abbiamo dovuto aspettare gli anni ’70  quando l’8 Marzo 1972 a Roma a Campo de’ Fiori, una manifestazione guidata niente meno che da Jane Fonda cominciava a inneggiare scritte “scandalose”: legalizzazione dell’aborto, liberazione omosessuale, e veniva fatto circolare un volantino che chiedeva che non fossero né lo Stato né la Chiesa gli artefici del controllo sulla maternità ma che le donne fossero libere di poter decidere per loro stesse.

Quella manifestazione fu ripresa con manganellate ed è solo dal 1975 che tutti, comprese le Nazioni Unite, riconobbero nell’8 Marzo la giornata internazionale della donna. Dal 1977 l’assemblea delle Nazioni Unite riconosceva il ruolo fondamentale delle donne nelle azioni per la pace e si impegnava in uno sforzo concreto contro le discriminazioni e verso il riconoscimento di pari dignità e appartenenza civile delle donne.

Siamo arrivati ben all’8 Marzo 2014 e tutt’ora continuiamo a festeggiare questa data. Quest’anno vi porrei una riflessione. L’essere umano, per uno spirito di conservazione, tende a semplificare. Quindi l’8 marzo è divenuto per molti semplicemente un uscire con le amiche e un regalarci le mimose. In alcuni casi si finisce agli streeptease maschili e quella è goliardia che se ci rende felici va sempre bene. Ma riflettiamo, soprattutto noi donne. Riflettiamo a quanto sia importante la storia e la sua comprensione per determinare il nostro futuro. Riflettiamo quanto con l’aiuto di ogni singola persona questa data potrebbe rilanciare per la nostra vita e quella dei nostri figli. Solo la consapevolezza ci rende liberi. Festeggiare con le amiche va benissimo ma pensiamo per un momento che quel fiore che riceverete era un simbolo di turbamento civile, perché le donne se si impegnavano nella vita civile turbavano. Abbiamo conquistato molto ma di fondo, quando una donna agisce, continua a turbare.

Quante volte mi sento dire: è strano trovare una donna bella che sia anche intelligente. Premesso che tutte le donne quando sono fiere di esserlo sono bellissime, diveniamo consapevoli che quando usiamo il nostro cervello siamo ancora la rivoluzione, il motore di un mondo che ancora fa finta di accettare e accogliere, ma di fondo ha dimenticato le sue origini. Ha perso di strada il rispetto per la Madre Terra, elemento fondamentale dal quale veniamo tutti e che continuiamo a distruggere nei nostri piccoli gesti quotidiani. E mi rivolgo soprattutto a noi donne perché solo se cambiamo noi, solo se dentro compiamo un passo di orgoglio per il semplice fatto di essere noi stesse, né migliori né peggiori ma l’elemento indispensabile, quella mezza metà del tao che solo con l’elemento maschile non esisterebbe, possiamo cambiare qualcosa. Solo quando noi capiremo la nostra profonda unicità, allora il mondo tutto potrà risvegliarsi.

Oggi, 8 Marzo 2014 festeggiamo. Usciamo anche con le amiche, ma usiamo questa data per rilanciare un comportamento diverso, una presa di consapevolezza di unità con gli uomini e donne che hanno capito che insieme si costruisce il futuro. C’è molto lavoro da fare, anche per coloro che non vogliono comprendere. Ma comincia, comincia da ora. A sapere che ogni gesto che compi può sapere di libertà, di determinazione, di futuro, di innovazione. Non lasciare i tuoi pensieri alla negatività, non ti far sopraffare dalle paure. In te c’è tutta la grandezza poiché generi la vita. E la vita è il mistero più grande a cui ognuno di noi è ancora soggiogato. Quando capiremo che la vita è una nostra responsabilità e non solo un respirare e camminare per arrivare a fine giornata saremo esseri umani liberi.

Auguro a tutti noi che l’8 Marzo possa essere festeggiato tutti i giorni poiché le donne in primis diverranno più forti verso un mondo maschile che per metà non vuole riconoscere e per l’altra ci tende la mano. Prima che essere umiliate non umiliamoci noi stesse. Non cadere in nulla che non ti piaccia per piacere agli altri. Questo è sacrilegio alla vita. Se vuoi piacere amati per prima e diffondi il tuo amore a tutti, uomini e donne, poiché solo insieme siamo quell’uno perfetto. Cari uomini che sapete, non lasciate che l’8 marzo sia solo un giorno relegato a un bel gesto come quello di regalare un fiore.

Combattete la violenza, il non rispetto, l’ignoranza, il sopruso. Denunciate e aiutate, non perché la donna è più debole ma perché in ogni donna c’è la vostra madre e amica, senza la quale non sareste su questa Terra. Usate il vostro Sole e noi useremo la nostra Luna. E l’augurio più grande è che dal 9 Marzo 2014 ci sveglieremo tutti con una consapevolezza più grande: solo con l’unità possiamo combattere i soprusi e le ingiustizie. E la storia ci insegna che insieme, quando ci siamo uniti, abbiamo cambiato tante cose. Cominciamo ancora una volta, da ora.

Simonetta Lein

Attrice, scrittrice e personaggio tv, firma ufficiale di Vanityfair con il blog Desideriamo. Ha di recente pubblicato il suo romanzo d’esordio, ‘Tutto ciò che si vuole‘.

8 marzo 2014

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