Sei qui: Home » Libri » Da Rushdie a Carroll, 5 classici che hanno subito la censura

Da Rushdie a Carroll, 5 classici che hanno subito la censura

Oggi si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa. Per l'occasione, vi raccontiamo di 5 classici della letteratura, fra cui qualche insospettabile, che hanno subito la censura.

La libertà di stampa, di cui spesso non ci curiamo, è uno dei pilastri su cui dovrebbe fondarsi la nostra società. Non sempre è così. Non dovunque. Oggi vi presentiamo 5 classici che sono caduti vittima di censura nel corso della storia, proprio in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa.

5 classici che hanno subito la censura

I versi satanici” di Salman Rushdie

Fra i classici che hanno subito una grave censura troviamo senz’altro “I versi satanici” di Salman Rushdie, lo scrittore indiano naturalizzato britannico autore di meravigliose opere in cui trova largo spazio il realismo magico. Ispirato alla vita del profeta Muhammad, “I versi satanici” ha provocato l’ira dell’Ayatollah Khomeyni, che infatti ha emanato una fatwā di condanna a morte contro Rushdie.

Non è solo un romanzo, ricchissimo di immagini e invenzioni, ma è anche un libro che ha diviso l’opinione pubblica mondiale, dando origine a un caso letterario senza precedenti. La storia che viene descritta è un meraviglioso cocktail di realismo e fantasia, una vicenda magica in cui due viaggiatori, miracolosamente scampati a un disastro aereo, si vedono trasformati l’uno in una creatura angelica e l’altro in un essere diabolico.

Ormai simboli del Bene e del Male, i due si affronteranno nella più antica e inevitabile delle battaglie, una lotta senza esclusione di colpi destinata a protrarsi in eterno nel tempo e nello spazio, dai più sperduti villaggi indiani alla Londra contemporanea.

Uomini e topi” di John Steinbeck

Lo avreste mai immaginato? Fra i classici che hanno subito censura in varie parti del mondo c’è anche “Uomini e topi”, il piccolo capolavoro di John Steinbeck ritenuto in alcuni passaggi troppo scurrile e inadeguato al decoro sociale per essere letto serenamente da tutti.

La storia di un’amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno. George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come “i migliori progetti predisposti da uomini e topi” (è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi.

L’amante di Lady Chatterley” di D.H. Lawrence

Proseguiamo la nostra lista dei classici censurati con un’opera che non faticherete ad immaginare fra quelle vittime di proibizioni. “L’amante di Lady Chatterley” è infatti una bellissima storia d’amore che non lesina dettagli intimi dei protagonisti e che racconta senza inibizioni il risveglio sessuale di Lady Chatterley. Un libro che di certo avrà destato sgomento e imbarazzo fra i lettori.

Connie Chatterley è la moglie di sir Clifford, un aristocratico che in seguito a una ferita di guerra è diventato impotente (metafora della sterilità intellettualistica della sua cultura e della sua classe). Connie desidera la maternità e la sua carica vitale la spinge verso il guardiacaccia Mellors. Nasce tra i due una passione e, quando Connie si accorge di aspettare un bambino, lascia il marito e va a vivere insieme a Mellors.

Il Decameron” di Boccaccio

Per il quarto dei classici vittime di censura torniamo molto indietro nel tempo. Siamo dinanzi ad una delle opere cardine della letteratura italiana delle origini: il “Decameron” di Boccaccio, inserito nell’Index Librorum Pohibitorum stilato dalla Chiesa.

È il 1348: mentre la peste infuria a Firenze, dieci giovani si rifugiano in campagna e per passare piacevolmente il tempo si raccontano per dieci giornate una novella ciascuno. Questa la nota “cornice” che racchiude la più celebre raccolta di novelle della letteratura europea: un capolavoro che ancora affascina per la pluralità dei toni, per la capacità di dipingere l’infinita varietà della vita.

Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll

Infine, fra i classici vittime di censura c’è anche “Alice nel paese delle meraviglie”, opera di cui è stata proibita la lettura in Cina, nel 1931, perché ritenuta pericolosa e fuorviante per i più piccoli.

“Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” (“Alice’s Adventures in Wonderland”), comunemente abbreviato in “Alice nel paese delle meraviglie”, è un romanzo del 1865 scritto dal matematico e scrittore inglese Charles Lutwidge Dodgson con lo pseudonimo di Lewis Carroll. Il romanzo racconta le vicende grottesche e strampalate di Alice e i suoi incontri surreali con il Coniglio Bianco, il Ghignagatto, il Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina.

© Riproduzione Riservata