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10 romanzi gialli da leggere per un’estate di intrighi e misteri

Una lista di romanzi gialli per chi in vacanza ricerca non solo relax ma adrenalina, suspense e mistero

MILANO – L’estate è sinonimo di relax, di ore passate al sole intervallate da un bagno o, per chi ama la montagna,  di una passeggiata per qualche fresco sentiero. In realtà però i mesi estivi sono anche il periodo dell’anno in cui oltre a staccare la spina, ci si vuole immergere in una lettura intrigante.  Ecco allora alcuni consigli di lettura per chi ama i  gialli e i thriller e che è alla ricerca di un po’ di adrenalina.

 

“L’ultima signora Parrish” di Liv Constantine

Amber Patterson non ne può più. È stanca di non essere nessuno, una donna semplice, invisibile, che si mimetizza con lo sfondo. Lei merita di più, una vita di denaro e potere come quella che Daphne Parrish. Tutti a Bishops Harbor, un’esclusiva cittadina del Connecticut, considerano Daphne e suo marito Jackson, magnate immobiliare, una coppia uscita direttamente da una favola. L’invidia rischierebbe di divorare Amber… se non avesse un piano.

 

“La scomparsa di Stephanie Mailer” di Joėl Dicker

30 luglio 1994. La cittadina di Orphea si prepara a inaugurare un festival teatrale ma un terribile omicidio sconvolge l’intera comunità: il sindaco viene ucciso in casa insieme a sua moglie e suo figlio. Nei pressi viene ritrovato anche il cadavere di una ragazza, Meghan. Il caso viene affidato e risolto da due giovani agenti: Jesse Rosenberg e Derek Scott. 23 giugno 2014. Jesse Rosenberg, ora capitano di polizia, a una settimana dalla pensione viene avvicinato da una giornalista, Stephanie Mailer, la quale gli annuncia che il caso del 1994 non è stato risolto, che la persona a suo tempo incriminata è innocente. Ma la donna non ha il tempo per fornire le prove, perché pochi giorni dopo viene denunciata la sua scomparsa.

 

“Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie

Dieci persone estranee l’una all’altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l’invito. E ora sono lì, su quell’isola che sorge dal mare, simile a una gigantesca testa, che fa rabbrividire soltanto a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli. Ma hanno trovato una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto di ciascuna camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l’inizio di un interminabile incubo. Con “Dieci piccoli indiani”, scritto nel 1939, Agatha Christie ha sfidato se stessa: dieci assassini, isolati, vittime a loro volta di un assassino invisibile.

 

“A bocce ferme” di Marco Malvaldi

Un vecchio omicidio mai risolto, avvenuto nel fatidico 1968, si riapre per una questione di eredità. Muore nel suo letto Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, azienda farmaceutica del litorale toscano. Alla lettura del testamento, il notaio ha convocato anche la vicequestore Alice Martelli, perché nelle ultime volontà del defunto è contenuta una notizia di reato.  Erede universale è nominato il figlio Matteo Corradi, ma nell’atto il testatore confessa di essere stato lui l’autore dell’assassinio del fondatore della fabbrica Camillo Luraschi, suo padre putativo.

“L’Elbano” di Vito Ribaudo

Erano vent’anni che non metteva piede sull’isola. Ora “l’elbano”, un uomo che ha scelto da tempo l’anonimato, deve tornare per fare i conti con il  passato. Lui odia tutti, soprattutto la massa indistinta che ogni estate guarda dal belvedere di Capoliveri. Un odio che si scatena in estate, quando scatta il suo piano e tra i villeggianti iniziano le misteriose sparizioni. L’assassino sceglie con cura le sue vittime, anche se il suo vero nemico è sempre “il turista senza volto”, lo stesso che vive nei suoi incubi e che ha visto all’opera durante l’infanzia e che gli ha distrutto il futuro… I residenti si interrogano, i turisti hanno paura e l’Elba con i suoi paesaggi diventa teatro dell’eterno scontro tra bene e male.

 

“I delitti della Rue Morgue” di Edgar Allan Poe

Parigi 1841, rione Saint-Roche: al quarto piano di un appartamento della Rue Morgue vengono orrendamente trucidate l’anziana madame L’Espanaye e sua figlia Camille. I soccorritori, richiamati dalle grida delle vittime e del loro assassino trovano la porta sbarrata dall’interno. Alle origini del giallo moderno, lo straordinario intuito dell’ispettore Auguste Dupin creato da Edgar Allan Poe è al centro di uno dei più celebri racconti brevi del grande scrittore americano. I delitti della Rue Morgue, che si accompagna qui al Mistero di Marie Rogêt, è un esempio dell’originale fusione fra il romanzo gotico e le personalissime interpretazioni delle ossessioni, fobie, labirintici percorsi della psiche che Poe ha saputo rappresentare con tanta intensità.

 

“Un quartiere tranquillo” di Caroline Eriksson

Da quasi due anni Elena, un’affermata scrittrice, si sente prigioniera di un circolo vizioso, in guerra col demone della pagina bianca e senza nemmeno un’idea per il suo prossimo romanzo. Neanche trasferirsi in una deliziosa villetta a schiera in un quartiere tranquillo è servito ad alleggerire la pressione e a farle tornare l’ispirazione. Rispetto alla sua, le vite degli altri le appaiono molto più interessanti… Perfino quella degli Storm, la noiosa famiglia che abita nella casa accanto alla sua. Ma poi Elena nota alcuni dettagli stonati e il suo intuito le suggerisce che il brillante avvocato Filip e la moglie Veronica non sono affiatati e innocenti come vorrebbero far credere all’esterno.

 

“Così crudele è la fine” di Mirko Zilahy

In una Roma attraversata da omicidi silenziosi ed enigmatici, che gettano una luce nera sulla città, il commissario Mancini per la prima volta dopo molto tempo accoglie la sfida con nuova determinazione. Perché ora Enrico Mancini non è più l’ombra di se stesso: supportato dalla psichiatra della polizia che l’ha in cura, e affiancato dalla fedele squadra di sempre, si lancia alla ricerca di indizi che gli permettano di elaborare il profilo del killer. Il commissario capisce ben presto che il killer è anomalo, sfuggente come un riflesso. La posta finale non è solo l’identità del serial killer, ma quella dello stesso Mancini.

 

“So tutto di te” di Clare Mackintosh

Zoe Walker, madre quarantenne e divorziata di due figli, mentre sfoglia impaziente e distratta una copia della London Gazette, si ritrova con la sua foto sul giornale. Non può fare a meno di restarne turbata, anche quando l’indirizzo web che accompagna la foto si rivela inesistente. La sua inquietudine si trasforma in incubo quando, sullo stesso giornale e corredata dal solito indirizzo Internet, appare la foto di un’altra donna, che in capo a pochi giorni viene ritrovata uccisa alla periferia di Londra.

 

“Il nome della rosa” di Umberto Eco

Ultima settimana del novembre 1327. Il novizio Adso da Melk accompagna in un’abbazia dell’alta Italia frate Guglielmo da Baskerville, incaricato di una sottile e imprecisa missione diplomatica. Ex inquisitore, amico di Guglielmo di Occam e di Marsilio da Padova, frate Guglielmo si trova a dover dipanare una serie di misteriosi delitti (sette in sette giorni, perpetrati nel chiuso della cinta abbaziale) che insanguinano una biblioteca labirintica e inaccessibile. Per risolvere il caso, Guglielmo dovrà decifrare indizi di ogni genere, dal comportamento dei santi a quello degli eretici, dalle scritture negromantiche al linguaggio delle erbe, da manoscritti in lingue ignote alle mosse diplomatiche degli uomini di potere.

 

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