Università e studenti fuorisede: 1 su 4 lascia la propria regione per inseguire la laurea

2 Settembre 2025

In termini assoluti sono Puglia e Veneto le regioni che “esportano” più studenti, con circa un terzo di loro che sceglie di andare via. Guardando alle percentuali, però, la grande fuga si registra soprattutto in Basilicata, Valle d’Aosta e Molise. Scopri invece la regione che riesce invece a trattenerli quasi

Università e studenti fuorisede 1 su 4 lascia la propria regione per inseguire la laurea

Tra i flussi migratori che caratterizzano da sempre il nostro Paese, ce n’è uno che spesso rimane nell’ombra: gli spostamenti interregionali degli studenti per l’università. In alcune aree del Paese, infatti, “emigrare” per motivi di studio dopo il diploma è quasi una regola. In altre, per fortuna, il fenomeno è molto più contenuto.

A fare il punto della situazione è una mappatura degli spostamenti degli studenti universitari realizzata dal portale Skuola.net sulla base degli open data messi a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Studenti fuorisede: i dati del 2024

Nell’ultimo anno accademico di cui sono disponibili dati – il 2023/24 – gli studenti iscritti in una regione diversa da quella di residenza sono stati 401.720 per la precisione, di cui 57.490 provenienti dall’estero. Il 24% degli oltre 1,6 milioni di ragazze e ragazzi che inseguono l’obiettivo laurea.

Il che vuol dire che circa 1 studente immatricolato su 4 è un fuorisede, che ha molto probabilmente lasciato la terra natia. Perché pensare di studiare a distanza in un ateneo tradizionale è praticamente impossibile dopo che, finita la pandemia, sono stati chiusi i rubinetti alla Dad, in modo da mantenere una differenziazione tra università tradizionali e telematiche.

Gli spostamenti tra nord e sud per l’Università

Ma il fenomeno, come detto, non riguarda in maniera uniforme tutto il nostro territorio. E non parliamo della solita tendenza, ormai nota in molti ambiti, che vede gli studenti del Sud migrare al Centro-Nord, con quelli del Nord che, invece, rimangono dove sono. Perché la questione, pur interessando fortemente il Mezzogiorno, riguarda anche ampie zone del Settentrione: basti pensare che il Veneto è la seconda regione, per numeri assoluti, per studenti che partono per studiare al di fuori della propria residenza.

Semmai, chi risiede al Nord, spesso opta per spostamenti più a corto a raggio, in regioni confinanti con la propria o andando poco oltre. Quando, invece, chi si muove dal Sud il più delle volte lo fa per emigrare a centinaia di chilometri di distanza da casa.

A livello percentuale, comunque, in cima alla lista delle regioni con il più alto numero di studenti partenti troviamo quelle che presentano dimensioni geografiche e anagrafiche più contenute.

È il caso della Basilicata – al primo posto con ben il 73% di ragazze e ragazzi che lasciano la propria residenza per motivi di studio – e della Valle d’Aosta, che conta una percentuale di partenze pari al 70%. Questo nonostante da quelle parti sia presente almeno un ateneo di prim’ordine. Lo stesso si potrebbe dire del Molise, che ha una quota di partenti del 56%, e delle due province autonome di Trento (50%) e Bolzano (45%).

L’elenco, in realtà, sarebbe molto più lungo. Perché sono davvero tante le regioni che si piazzano ben al di sopra della media nazionale del 24%: oltre ad Abruzzo (39%) e Calabria (37%), nella lista figurano anche Puglia (34%) Marche (34%) Liguria (29%) Veneto (29%) Umbria (28%) e Friuli Venezia Giulia (28%), che anticipano la Sicilia (24%).

Le regioni dove si emigra di meno

Ma ci sono pure quelle regioni dove accade l’esatto contrario. Sul fronte opposto, infatti, i dati raccontano di una parte dello Stivale che riesce invece a trattenere i propri aspiranti studenti universitari. In questo caso meglio di tutti fa il Lazio dove, a fronte di 181.585 iscritti all’università, “solo” 16.591 hanno cercato fortuna fuori regione. Ne consegue che i fuorisede laziali sono appena il 9% del totale.

Anche la Lombardia non è da meno: su 228.513 universitari, se ne vanno poco più di 31mila, circa il 14%. Simile il quadro che si presenta in Toscana, dove a partire è circa il 15% degli iscritti. Buono anche il rendimento di Emilia Romagna, Sardegna, Campania, e Piemonte: tutte registrano il 16% di partenti.

Il podio degli studenti “migranti”

Oltre alle percentuali, però, ci sono i numeri assoluti. Un parametro che per forza di cose ridisegna la mappa delle partenze. In questo senso, la regione che nel 2022-23 ha salutato più studenti è stata la Puglia: quasi 41 mila esodati per motivi di studio, il 34% di coloro che risultavano iscritti al momento della rilevazione del MUR.

Ma non è, come banalmente si potrebbe pensare e in parte già evidenziato, una questione relegata al solo Mezzogiorno d’Italia. Come detto, al secondo posto troviamo gli universitari veneti: sono oltre 34 mila a lasciare la propria regione, su una platea di oltre 119 mila immatricolati (29%).

Chiude il podio delle partenze la Sicilia, con più di 32mila studenti pronti a tutto – anche a trasferirsi sul “Continente” – per ottenere un titolo accademico: nel 2022-23, il 24% lo ha fatto lontano dall’isola.

Scopri i 10 Open Day delle principali facoltà d’Italia

© Riproduzione Riservata