Rientro a scuola: dal 7 gennaio potrà tornare in presenza “il 75 per cento della popolazione scolastica”. Il resto continuerà con la didattica a distanza Così si legge nell’ultimo Dpcm, come spiegato dal premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa. L’ultimo consulto con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha quindi portato a rivedere la percentuale di studenti da riportare in classe.
Dpcm e decreto legge Covid, ecco come sarà il Natale 2020
Il decreto legge Covid conferma la stretta del governo sulle festività per evitare una terza ondata. Conte ha presentato il nuovo Dpcm, valido dal 4 dicembre, che conferma lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio.
Il rientro a scuola
La ministra Azzolina aveva parlato nei giorni scorsi di un rientro a scuola “graduale e in sicurezza”. Entro gennaio potrebbe anche arrivare un nuovo protocollo nazionale per il rientro in classe in cui si regolamentano trasporti, tracciamento dei tamponi per lo screening e il rientro in classe e per stabilire per tutti i presidi la necessità di adottare uno scaglionamento maggiore degli orari di ingresso e di uscita. Per quanto riguarda i turni, le singole scuole potranno decidere il proprio orario anche prevedendo rientri o allungamenti dell’orario nella fascia pomeridiana.
Prime e quinte in aula
Il rientro a scuola verrà gestito da ciascun istituto, anche se nelle zone più critiche un quarto dei ragazzi potrebbero dover continuare da casa. Probabilmente i presidi garantiranno la scuola in presenza per gli studenti di prima e seconda superiore e per quelli che dovranno affrontare la Maturità a giugno.