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Maturità 2023, solo orali nelle zone alluvionate

Il Ministro Valditara ha pochi giorni fa firmato l’ordinanza che semplifica le prove degli esami di stato in programma nei territori colpiti dall’alluvione. Gli studenti però non sono d'accordo: è partita una petizione per ripristinare la formula classica della maturità.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara la scorsa settimana ha firmato l’ordinanza che stabilisce che, nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, gli esami di maturità 2023, così come quelli di terza media, saranno composti solo dal colloquio orale, senza scritti come nel resto d’Italia. Tuttavia, la decisione non è piaciuta agli stessi studenti delle zone alluvionate.

L’ordinanza del ministro Valditara

Il Ministro Valditara ha firmato giovedì pomeriggio l’ordinanza con le disposizioni riguardanti la validità dell’anno scolastico, l’ammissione agli Esami di Stato conclusivi del Primo e del Secondo ciclo di istruzione, le modalità di svolgimento degli Esami stessi e le modalità di riunione degli organi collegiali per l’anno scolastico 2022/2023 nelle zone colpite dagli eventi alluvionali a partire dal 1° maggio 2023.

L’Esame conclusivo del primo ciclo di istruzione nei Comuni delle aree alluvionate, a eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, sarà costituito esclusivamente da un colloquio orale. La prova sarà finalizzata a valutare le conoscenze acquisite dallo studente con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, alla conoscenza della lingua italiana e alle competenze logico-matematiche, in educazione civica e nelle lingue straniere.

Per gli studenti che quest’anno affrontano la Maturità nei Comuni delle aree alluvionate, a eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, le prove d’esame saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente (PECUP). Nello svolgimento dell’Esame, la Commissione terrà conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello Studente. La prova orale verrà svolta anche utilizzando la lingua straniera e riguarderà anche l’educazione civica.

La petizione degli studenti

La decisione del Ministro Valditara non è piaciuta a tutti gli studenti: è infatti subito partita una petizione da parte di insegnanti di medie e superiori che chiedono l’abolizione di questa disposizione, soprattutto visto che manca molto poco all’avvio degli esami.

“Noi, studenti del quinto anno degli istituti secondari di secondo grado, delle città della Romagna colpite dall’alluvione del maggio 2023, abbiamo appreso con preoccupazione e contrarietà la decisione del Ministro Valditara, di cancellare le due prove scritte dell’Esame di Stato e di lasciare solo una prova orale”, scrivono gli studenti.

“Riteniamo che questo provvedimento, per quanto dettato dalle migliori intenzioni di aiutare gli studenti di aree così duramente colpite, sia in realtà lesivo dei nostri interessi e rischi di inficiare il lavoro di un intero anno scolastico”, proseguono. “Gli scritti sono un banco di prova essenziale per valutare le competenze linguistiche, la capacità di analisi, sintesi e organizzazione logica degli studenti. In particolare, la seconda prova degli esami di Stato offre agli studenti l’opportunità di dimostrare le conoscenze e le abilità acquisite durante l’anno scolastico, relative alla materia caratterizzante del loro ciclo di studi. In molti casi, si tratta di discipline a forte vocazione pratica, della quale il solo colloquio orale è inadatto a dimostrare a tutto tondo la preparazione”.

Gli studenti richiedono il ripristino del nomarle esame di maturità, in quanto “un esame articolato su tre prove, permette una valutazione più oggettiva e imparziale, perché ciascuno studente può mettere in campo competenze e abilità diverse, opportunità che invece il solo colloquio orale limita fortemente”. Infine, gli sutdenti ritengono che “alla conclusione del ciclo degli studi superiori, noi studenti abbiamo il diritto di dimostrare il nostro valore con un Esame di Stato finalmente tornato alla normalità”.

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