Comunemente parlando, la creatività non è una “dote” innata come credeva la cultura romantica ottocentesca, è una facoltà umana che ognuno ha dalla nascita in misura più o meno elevata, che sfrutta tutti i giorni, un potenziale che può essere coltivato e sviluppato quantitativamente.
La creatività è una facoltà umana che tutti abbiamo e che sfruttiamo tutti i giorni della nostra esistenza e che pertanto, entro certi limiti, può essere insegnata e rafforzata. In particolare, è essenziale che sia sviluppata fin dalla più tenera età al fine di mettere in luce le proprie potenzialità e quindi la formazione armonica della propria personalità e, segnatamente, la crescita delle competenze cognitive individuali, nonché per imparare con piacere.
Ecco perché non c’è niente di meglio che coltivare i propri talenti per riuscire nello studio e in generale per essere buoni lettori. Bisogna cominciare subito. A tal proposito l’opinione degli esperti e i dati statistici sono oggigiorno unanimi nel ritenere che la creatività è massima in età prescolare. Più precisamente è nei primi anni scolastici che la fantasia tende a svilupparsi, poi comincia ordinariamente a diminuire.
Ovviamente, a parte la creatività di scrittori, artisti, ossia di talenti eccezionali, quella ordinaria che si manifesta per la lettura che ci interessa precipuamente va coltivata per tempo e nutrita con letture e riflessioni graduate in base all’età. Purtroppo la televisione, i telefonini e in genere la tecnologia ci hanno assuefatti a una ricezione passiva, acritica delle informazioni, a imbottirci di idee emotivamente e di soluzioni facili per la nostra vita, esemplificano i nostri problemi quotidiani.
La lettura critica invece aumenta la capacità di parlare correttamente, stimola la fantasia, la concentrazione e aiuta a formarsi un pensiero critico e autonomo. A tale scopo, nelle librerie esiste una vastissima gamma di libri per tutti i gusti e per ogni età. ci sono pubblicazioni per bambini in grado di insegnare il calcolo, di fare conoscere gli animali domestici e non, i loro versi(per esempio del cane, del gatto o della mucca), fino a volumi di romanzi, saggistica per i più adulti.
Giuseppe Sangregorio
18 marzo 2014
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