Nuovo appuntamento con la rubrica D(i)ritto a Scuola, rivolta ai docenti che svolgono lโattivitร di insegnamento e ai genitori che vogliono conoscere le ultime novitร e notizie riguardanti la scuola e lโistruzione. Stavolta lโavvocato Elisa Cosentino, Avvocato esperta di diritto scolastico, risponde ad un quesito relativo alla didattica a distanza posto da una ragazza del Liceo Scientifico.
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Scuole chiuse sicuramente oltre il 3 aprile: niente didattica a luglio
ร ufficiale: le scuole rimarranno chiuse oltre il 3 aprile e si esclude la possibilitร di proseguire la didattica a distanza fino a luglio
Domanda
Salve,
da quando รจ iniziata la didattica a distanza spesso mi ritrovo a dovere stare ore ed ore davanti al computer. Ci sono leggi che fanno in modo che ci siano pause tra unโora e lโaltra? Inoltre, quante ore di lezione dobbiamo obbligatoriamente fare? Tutte, nessuna, la metร ?
Risposta
Senza dubbio la didattica a distanza sta ponendo una serie di problemi e di dubbi cui il nostro ordinamento dร , comunque, una risposta, pur in assenza di una regolamentazione esplicita.
![Didattica a distanza: imparare da casa grazie a "Kilometro zero" 3 didattica a distanza pearson](https://libreriamo.it/wp-content/uploads/2020/03/km-0-150x150.jpg)
Didattica a distanza: imparare da casa grazie a “Kilometro zero”
Ideato dalla casa editrice Pearson, “Kilometro zero” รจ uno strumento molto prezioso in momenti come questi dove la didattica a distanza รจ l’unica alternativa possibile
La normativa
Per quanto riguarda il primo quesito – se esista una norma disciplini le pause per chi lavora davanti al computer – la risposta รจ sรฌ e ciรฒ vale sia per il personale docente che per gli alunni.
Il Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto Legislativo n. 81 del 2008), che non si applica solo ai lavoratori in senso stretto, ma anche agli allievi degli istituti di istruzione ed universitari (art. 2, comma 1, lett. a ), allโart. 175 impone venga effettuata una pausa di almeno quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale.
Onde evitare che tale forma di tutela venga aggirata, precisa, poi, la norma che nei quindici minuti di pausa non sono compresi โi tempi di attesa della risposta da parte del sistema elettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoroโ. La violazione di tale disposizione comporta gravi sanzioni per il โdatore di lavoroโ (in questo caso la Scuola e chi la rappresenta).
Piรน in generale, e con particolare riferimento ai soli alunni, soccorre in aiuto anche lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse, contenuto D.P.R. n. 249/1998. Esso prevede lโobbligo per la scuola di porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare, tra le altre cose, la salubritร e la sicurezza degli ambienti. Infatti essi debbono essere adeguati a tutti gli studenti.
Non vi รจ, quindi, dubbio che tra una lezione e lโaltra ed, in generale, tra unโattivitร ed unโaltra effettuate mediante apparecchi video debba esserci una congrua pausa, di almeno quindici minuti.
Le ore di lezione
Venendo al secondo quesito -qual รจ il numero di ore di lezione che si debbono obbligatoriamente svolgere- va detto che per espressa previsione dei vari Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri emessi sulla scorta del decreto legge n. 6 del 23 febbraio 2020, le attivitร didattiche in presenza sono state sospese sullโintero territorio nazionale, โfatte salve le attivitร formative a distanzaโ.
Pur in mancanza di una disposizione che definisca cosa significhi โmodalitร di didattica a distanzaโ sappiamo, quindi, che essa non puรฒ coincidere con le ordinarie attivitร didattiche, sospese, ma rientra nel piรน generico ed elastico concetto di โattivitร formativa a distanzaโ.
Ciรฒ vuol dire che nella didattica a distanza non risulta ripetibile in maniera speculare il modello della โlezione in presenzaโ e che, pertanto, non sembra potersi richiedere, nรฉ ai docenti nรฉ agli alunni, lo svolgimento di un numero di โvideo-lezioniโ pari a quelle che in via ordinaria si svolgono a scuola in base al quadro orario previsto dal piano triennale delle attivitร formative (PTOF). Il quale, ove praticato, determinerebbe un iper affaticamento degli alunni (oltre che dei docenti), vietato dalle stesse disposizioni poste a tutela della loro salute psico-fisica sopra richiamate.
Aggiungasi che non tutti i ragazzi sono in possesso della strumentazione atta a consentire lโaccesso alle varie attivitร didattiche proposte (p.c., smartphone ed adeguata connessione internet). In molti casi lo svolgimento di attivitร in una โclasse virtualeโ risulta, quindi, materialmente impossibile o, comunque, possibile solo per un lasso di tempo circoscritto.
Il lavoro agile
In questo quadro i docenti devono operare nel regime di โlavoro agileโ ai sensi della legge n. 81/2017, nel quale non esiste un vincolo legato ad un minimo di ore lavorative da effettuare. Mentre rimane il limite della durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale derivante dalla contrattazione collettiva.
In una situazione del genere, quindi, una replica del modello orario delle ordinarie lezioni in presenza appare errata e lโarticolazione degli incontri virtuali con gli alunni รจ demandata alla discrezionalitร ed alla libertร di insegnamento dei docenti. Ciรฒ sulla scorta delle indicazioni dei Dirigenti Scolastici che organizzeranno il servizio secondo criteri razionali e di concreta sostenibilitร per gli alunni.
Spero di avere dipanato i tuoi dubbi legati alla didattica a distanza. Non mi resta che augurarti un grosso โin bocca al lupoโ e salutarti cordialmente.
Avvocato Elisa Cosentino